Virus Oropouche, allerta OMS: quali sono i sintomi e come si trasmette la malattia
Gli oltre 8.000 casi finora identificati di infezione da virus Oropouche in Sud America, due morti in Brasile e la diffusione della malattia anche in aree dove non erano mai state registrate infezioni (casi di importazione confermati anche in Italia) hanno fatto scattare l’allerta dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che, attraverso il suo ufficio regionale per le Americhe, ha emesso un avviso epidemiologico di alto rischio per gli Stati membri.
“La diffusione geografica della trasmissione e l’individuazione di casi più gravi sottolineano la necessità di una maggiore sorveglianza e caratterizzazione di possibili manifestazioni più gravi” ha precisato l’Organizzazione panamericana (OPS), indicando che fattori come il cambiamento climatico, la deforestazione e l’urbanizzazione non pianificata stiano facilitando la diffusione del virus Oropouche, in particolare negli Stati non amazzonici del Brasile e nei Paesi in cui, fino ad ora, non erano stati segnalati casi, tra cui Bolivia e Cuba.
I sintomi dell’infezione da virus Oropouche includono febbre improvvisa, forte mal di testa, dolori muscolari e articolari, molti simili a quelli di dengue, ma in alcuni casi la malattia può scatenare meningite asettica. Il virus si trasmette principalmente attraverso la puntura di moscerino (Culicoides paraensis) ma può essere trasmesso anche dalle zanzare Culex quinquefasciatus e Aedes serratus.
Cos’è il virus Oropouche e come si trasmette
Oropouche è un arbovirus della famiglia Peribunyaviridae che viene trasmesso agli esseri umani attraverso vettori, in particolare dalla puntura di moscerini (Culicoides paraensis), una specie presente in America meridionale e centrale e nei Caraibi, ma è nota anche la trasmissione attraverso la puntura di zanzare Culex quinquefasciatus e Aedes serratus.
Rilevato per la prima volta nel 1955, nei pressi del fiume Oropouche a Trinidad, il virus ha causato diverse epidemie in Brasile, in particolare tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta: nell’Amazzonia brasiliana è la seconda malattia virale più frequente, dopo la febbre dengue. Dall’inizio del 2024 e fino alla fine di luglio, in cinque Paesi delle Americhe sono stati segnalati 8.078 casi di infezione da virus Oropouche, in Brasile (7.284, inclusi due decessi), in Bolivia (356), Colombia (74), Cuba (74) e Perù (290).
Quali sono i sintomi dell’infezione da virus Oropouche
L’infezione da virus Oropouche è caratterizzata da sintomi aspecifici, che possono essere confusi con quelli di altre infezioni virali, perché molto simili a quelli di dengue, chikungunya e zika. In genere, i sintomi si manifestano dopo un periodo di incubazione di 3-8 giorni, con alcuni segni clinici più comuni, che in genere si risolvono in una settimana, ma possono ripresentarsi con intensità minore fino a un mese dopo l’infezione. In alcuni rari casi, l’infezione può interessare il sistema nervoso centrale, causando pericolose meningiti (meningite asettica) e encefaliti. Nel 15% dei casi è stata segnalata anche una tendenza al sanguinamento anomalo.
I sintomi più comuni dell’infezione da virus Oropouche includono:
- febbre alta
- mal di testa
- dolori muscolari e articolari
Sintomi meno comuni sono la comparsa di un’eruzione cutanea, simile a quella della rosolia, insolita sensibilità alla luce (fotofobia), nausea e vomito. Nei casi più gravi, possono insorgere sintomi di meningite ed meningoencefalite, tra cui forte mal di testa, vertigini, rigidità del collo, visione doppia (diplopia) e movimenti non coordinati.
Diagnosi, cura e prevenzione della febbre Oropouche
La diagnosi di infezione da virus Oropouche avviene mediate analisi di laboratorio. Il trattamento delle infezioni è solo di gestione dei sintomi, focalizzata al sollievo dal dolore e alla reidratazione. Contro l’infezione non esistono trattamenti antivirali specifici né sono disponibili vaccini.
La prevenzione consiste nell’evitare le punture di insetti che possono essere vettori del virus, utilizzando ad esempio repellenti e indossando indumenti che coprano gambe e braccia. Altre precauzioni consistono nell’uso di zanzariere per finestre e balconi ed evitare pericolosi ristagni di acqua.