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Virus Oropouche, la “febbre del bradipo” causa sintomi simili alla dengue: “Minaccia per la salute globale”

Casi di malattia da virus Oropouche anche in Italia e Spagna, mentre crescono i timori per la situazione in Sud America, dove le infezioni accertate sono più di 8.000: Bolivia, Brasile, Colombia e Perù sono i paesi più colpiti, segnalati per la prima volta casi anche Cuba.
A cura di Valeria Aiello
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Un bradipo dalla gola pallida ( Bradypus tridactylus ), noto come bradipo a tre dita, è uno dei serbatoi del virus di Oropouche. Lo sono anche i primati non umani e gli uccelli, anche se il virus viene trasmesso dalla puntura di moscerini e zanzare infette / Credit: Wkimedia, snowmanradio
Un bradipo dalla gola pallida ( Bradypus tridactylus ), noto come bradipo a tre dita, è uno dei serbatoi del virus di Oropouche. Lo sono anche i primati non umani e gli uccelli, anche se il virus viene trasmesso dalla puntura di moscerini e zanzare infette / Credit: Wkimedia, snowmanradio

La malattia da virus Oropouche causa “sintomi simili a quelli della dengue, tra cui mal di testa, dolori muscolari, nausea ed eruzione cutanea, ma in alcuni casi il virus può anche provocare meningite ed encefalite”. In un editoriale, pubblicato su The Lancet, gli esperti di malattie infettive hanno fatto il punto sull’infezione da virus di Oropouche, conosciuta anche come “febbre del bradipo” perché i bradipi dalla gola pallida (Bradypus tridactylus) sono uno dei serbatoi del patogeno. Lo sono però anche i primati non umani e gli uccelli, anche se il virus è trasmesso da vettori, in particolare dai moscerini (Culicoides paraensis) e dalle zanzare (Aedes spp., inclusa la zanzara della febbre gialla Aedes aegypti, e la zanzara domestica del sud, Culex quinquefasciatus).

Il moscerino C. paraensis non è presente in Europa (si trova solo in Sud e Centro America) né le zanzare A. aegypti e C. quinquefasciatus sono state segnalate in Italia, dove però si sono registrati casi di febbre Oropouche in viaggiatori di ritorno da Cuba, così come in Spagna. Cuba, in particolare, è uno dei Paesi dove questo virus non era mai stato segnalato fino al 2024 ma che lo scorso 27 maggio ha ripotato il primo focolaio.

Preoccupa soprattutto la situazione in Sud America, in particolare in Bolivia, Brasile, Colombia e Perù, dove i casi confermati sono saliti a 8.078 al 1° agosto.

Cos’è il virus Oropouche e perché è una minaccia per la salute globale

Il virus Oropouche è un patogeno emergente, un arbovirus della famiglia Peribunyaridae che viene trasmesso agli esseri umani attraverso vettori, in particolare dalla puntura di moscerini C. paraensis e di zanzare Aedes spp. e Culex quinquefasciatus.

Il virus di Oropouche non è però nuovo: rilevato per la prima volta nel villaggio di Oropouche, a Trinidad e Tobago, nel 1955, il patogeno aveva finora avuto una circolazione limitata in alcune aree del Sud America, con casi segnalati in ambienti vicini alle aree boschive, come l’Amazzonia. Nell’epidemia in corso in Sud America, ha tuttavia infettato persone che vivono in regioni lontane dalle aree boschive, dove il virus non era mai stato segnalato, e in Brasile ha causato la morte di due persone, due giovani donne senza alcuna condizione preesistente nota.

Perché il virus di Oropouche è emerso all’improvviso in aree in cui non era mai stato segnalato?” si chiedono gli infettivologi, ritenendo che la maggiore diffusione (come per le altre malattie trasmesse da vettori) sia guidata da “fattori come il cambiamento climatico, la mobilità e il comportamento di esseri umani e animali, la deforestazione e l’uso del suolo”. Un altro fattore che potrebbe facilitarne la diffusione sarebbe legato al suo patrimonio genetico (è un virus a RNA, formato da tre segmenti di acido ribonucleico).

Mentre la maggior parte dei virus trasmessi da insetti hanno un genoma composto da un singolo segmento, le mutazioni che possono derivare dallo scambio di questi segmenti rischiano di influire sulla capacità del virus di infettare, causare malattie, diffondersi, eludere il sistema immunitario e sviluppare resistenza ai farmaci spiegano gli esperti – . Ci sono prove preliminari che questi cambiamenti genetici (il riassortimento, ndr) possano essere alla base dell’attuale epidemia”.

Quali sono i sintomi della febbre di Oropouche

I sintomi della febbre di Oropouche sono aspecifici e molto simili a quelli della dengue, con cui può essere facilmente confusa.

Generalmente, i sintomi dell’infezione si manifestano dopo un periodo di incubazione di 3-8 giorni, con alcuni segni clinici più comuni di altri. La malattia da virus Oropouche è solitamente lieve e i principali sintomi si risolvono in una settimana, anche se in alcuni casi possono ripresentarsi con intensità minore fino a un mese dopo l’infezione. I sintomi più comuni di malattia da virus Oropouche sono:

  • febbre
  • mal di testa
  • dolori addominali e muscolari

Sintomi meno comuni sono la comparsa di un’eruzione cutanea, simile a quella della rosolia, rigidità articolare e nausa. In alcuni casi può insorgere un’insolita sensibilità alla luce (fotofobia). Nei casi più gravi, l’infezione può causare meningite ed encefalite.

Come proteggersi dal virus Oropouche

Contro la febbre di Oropouche non sono disponibili o in fase di sviluppo né vaccini né terapie specifiche. La prevenzione si basa sull’evitare le punture di insetti che possono essere vettori del virus, utilizzando ad esempio repellenti e indossando indumenti che coprano gambe e braccia. “Non tutti i repellenti potrebbero però essere ottimali per rallentare la diffusione del virus – precisano gli esperti – . I moscerini potrebbero infatti essere meno suscettibili ai repellenti per insetti comunemente usati. Tuttavia, è stato dimostrato che insetticidi chimici come deltametrina e N,N-dietil-meta-toluamide sono efficaci nel controllo delle specie Culicoides e Culex”. Anche l’uso di zanzariere per finestre e balconi non sarebbe sufficiente perché “i moscerini sono molto piccoli e possono passare attraverso le zanzariere”.

Il rapido aumento dei casi di febbre di Oropouche in Sud America ha almeno reso evidente l'importanza di una maggiore consapevolezza e di una migliore sorveglianza per la popolazione che vive in aree endemiche e per i viaggiatori – aggiungono gli infettivologi – . Investimenti nella sorveglianza della genotipizzazione e nella ricerca che possono migliorare la nostra comprensione della febbre di Oropouche sono essenziali per sviluppare misure di controllo e terapie che aiutarci ad affrontare questa minaccia emergente per la salute globale”.

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