video suggerito
video suggerito

Violentissima eruzione solare di Classe X: attesa tempesta geomagnetica il 17, già primi blackout

Rischio forte tempesta solare sulla Terra per domenica 17 dicembre. Sul Sole si è infatti verificato un potentissimo brillamento di classe X 2.8, che ha liberato energia pari a milioni di bombe atomiche. È stato il più violento registrato nell’attuale ciclo solare. L’evento ha innescato un’espulsione di massa coronale (CME) che ha scagliato una parte del materiale verso il nostro pianeta. L’arrivo è previsto nel weekend, ma sono stati già rilevati i primi blackout.
A cura di Andrea Centini
185 CONDIVISIONI
Il brillamento di Classe X 2.8. NASA / SDO
Il brillamento di Classe X 2.8. NASA / SDO

Alle 18:02 ora italiana di giovedì 14 dicembre 2023 si è verificata una violentissima eruzione solare, in grado di sprigionare un'energia paragonabile a milioni di bombe atomiche. Parte del materiale espulso è diretto verso la Terra e si ritiene possa provocare una forte tempesta solare domenica 17, ma sono stati già rilevati i primi blackout. Tecnicamente l'eruzione solare è stato un brillamento di Classe X, la più potente in assoluto. Si tratta di fenomeni relativamente rari che si verificano principalmente a ridosso del picco massimo dell'attività magnetica della nostra stella, come spiegato dalla NASA. In questo periodo ci stiamo dirigendo proprio verso questa fase intensa, attesa tra la fine del 2024 e l'estate del 2025 in base ai modelli previsionali. Più precisamente, quello del 14 dicembre è stato un bagliore di Classe X 2.8, il più potente in assoluto registrato nell'attuale ciclo undecennale dell'attività solare. Come indicato dal portale specializzato in meteo spaziale Spaceweather.com, un brillamento con una tale energia non si verificava dalle violentissime tempeste solari registrate nel settembre del 2017.

Immagine

Il brillamento è stato catturato sia dal Solar Dynamics Observatory (SDO) della NASA nell'ultravioletto che dal set di coronografi LASCO (Large Angle Spectrometer Coronagraph) del Solar and Heliospheric Observatory (SOHO) dell'agenzia aerospaziale statunitense e dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA). Le immagini del SOHO, che recentemente ha intercettato una cometa "kamikaze", mostrano la proiezione di un grande alone bianco, segno che il brillamento X 2.8 è stato accompagnato da un'espulsione di massa coronale (CME), cioè dall'eruzione di materiale dalla corona, lo strato più esterno dell'atmosfera solare. In base ai calcoli degli esperti, il flusso di plasma (particelle cariche elettricamente) espulso dal Sole potrebbe viaggiare alla spaventosa velocità di oltre 2.100 chilometri al secondo. Sebbene l'alone non fosse diretto esattamente verso la Terra, una parte del vento solare sembra puntare proprio in direzione del nostro pianeta. Ci si aspetta che possa colpirci domenica 17 dicembre dando vita a una tempesta geomagnetica di Classe G2 o G3, cioè moderata o forte.

Credit: SOHO / NASA / ESA
Credit: SOHO / NASA / ESA

A scatenare il brillamento di Classe X 2.8 da cui è scaturita la CME è stata la riconnessione delle linee del campo magnetico associato alla macchia solare AR3514. In questa fase sul Sole sono presenti molteplici di queste zone più scure e fredde, che si formano proprio perché i campi magnetici intrappolano il calore nella parte più interna della stella. Ma si tratta di fenomeni estremamente dinamici e le linee possono riconnettersi; ciò innesca le eruzioni solari e le conseguenti espulsioni di materiale coronale. Nei giorni scorsi sul Sole era apparso anche un immenso buco coronale – grande quanto 63 terre impilate una sull'altra – dal quale era stato sprigionato del vento solare verso la Terra.

Video thumbnail

Questa serie di eventi sta producendo continue tempeste geomagnetiche sul nostro pianeta, come quelle di Classe compresa tra G1 (deboli) e G3 (forti) dei giorni scorsi. Spaceweather indica che la radiazione prodotta dal brillamento ha causato un “profondo blackout radio a onde corte sulle Americhe”. “Gli operatori radioamatori potrebbero aver notato una perdita di segnale a tutte le frequenze inferiori a 30 MHz per più di 30 minuti dopo il bagliore”, ha spiegato il portale. Tempeste fino a G3 possono determinare problemi di navigazione satellitare e comunicazione radio, oltre che alterare il comportamento migratorio degli animali e innescare possibili problemi di tensione sulla rete elettrica. Il pericolo principale è rappresentato da una tempesta geomagnetica di Classe G5, che potrebbe provocare danni catastrofici alle infrastrutture elettriche e alla rete internet, tra gli altri. Secondo gli esperti è solo questione di quando e non di se, dato che la Terra in passato è stata colpita più e più volte da eventi simili (si ricordi il famigerato evento di Carrington del settembre 1859). Il rischio di violente tempeste solari aumenta sensibilmente durante la fase di massima attività magnetica della stella, come quella che stiamo vivendo in questo periodo, in cui il Sole appare costantemente turbolento.

185 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views