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Verso la prima pillola anticoncezionale per gli uomini: blocca la produzione di spermatozoi

Proseguono con successo gli studi clinici su YCT-529, la prima pillola anticoncezionale maschile non a base di ormoni. Per i ricercatori introdurla significherebbe ampliare la disponibilità di contraccettivi in un contesto in cui quasi la totalità di quelli attualmente approvati riguardano le donne.
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Da quando è stata introdotta, nel 1971 in Italia, la pillola anticoncezionale ha dato a milioni di donne la libertà di decidere del proprio corpo e della propria vita. Oggi, la pillola, oltre a essere utilizzata come contraccettivo – è fondamentale ricordare che non protegge dalle malattie sessualmente trasmissibili – viene impiegata anche per trattare diversi disturbi e problematiche femminili, come la dismenorrea, irregolarità nel ciclo o acne e irsutismo.

Da qualche anno però è diventato sempre più centrale un tema che ruota in sostanza attorno a questa domanda: è giusto dare alle donne tutta la responsabilità della gestione della fertilità della coppia? Di pari passo al crescere di questo dibattito, nell'ambito della ricerca sono stati avviati diversi progetti per lavorare a una pillola anticoncezionale maschile che rispondesse a questo crescente bisogno di un maggiore possibilità di scelta in fatto di contraccettivi.

Lo studio sulla prima pillola non ormonale per l'uomo

Oggi, l'introduzione di un farmaco contraccettivo maschile sembra essere sempre più realistica, almeno da un punto di vista scientifico. A inizio marzo 2025 la University of Minnesota College of Pharmacy – che da qualche anno è a lavoro insieme alla Columbia University di New York e l'azienda YourChoice Therapeutics su un contraccettivo orale maschile – ha pubblicato i risultati di un lavoro che getta "le basi – promettono i ricercatori – per la prima pillola anticoncezionale maschile priva di ormoni ad entrare negli studi clinici".

La pillola in questione si chiama YCT-529 (ne avevamo parlato già qui) ed è un contraccettivo orale maschile di prima classe che non prevede ormoni nella sua formulazione e agisce bloccando la produzione di spermatozoi. È stato già testato con successo su topi e primati non umani e dopo che i risultati di queste prime fasi di sperimentazione "hanno stabilito che he YCT-529 era adatto per gli studi sull'uomo", la sperimentazione è andata avanti con uno studio clinico di fase 1, completato con successo nel 2024. Attualmente è in corso un secondo studio clinico per testarne sicurezza ed efficacia.

Più opzioni in fatto di contraccezione

Finora i risultati promettono bene. Nei topi maschi, il farmaco ha funzionato, causando infertilità temporanea, già dopo quattro settimane dall'inizio dell'assunzione: si è rivelato efficace nel 99% dei casi nel prevenire le gravidanze. Anche nei primati non umani ha dimezzato il numero di spermatozoi dopo due settimane. In entrambi i gruppi non ci sono stati effetti collaterali e l'effetto del farmaco è stato temporaneo: una volta interrotta la somministrazione di YCT-529 infatti i topi hanno riacquistato la fertilità entro sei settimane e nei primati non umani la conta degli spermatozoi è tornata normale, ai livelli precedenti all'inizio della sperimentazione, in 10-15 settimane.

Secondo i ricercatori lavorare a una pillola anticoncezionale maschile "sicura ed efficace", oltre a offrire più opzioni alle coppie per il controllo delle nascite, permetterà anche "una condivisione più equa della responsabilità per la pianificazione familiare e darà agli uomini autonomia riproduttiva". Allo stato attuale delle cose, infatti, quasi tutti i contraccettivi disponibili sono a carico delle donne: come ricorda la University of Minnesota, su un totale di venti contraccettivi approvati dalla FDA (Food and Drug Administration) solo due riguardano gli uomini: i preservativi e la vasectomia.

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