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Verme “alieno” scoperto vicino al porto di Civitavecchia: primo avvistamento in Italia

Durante un’operazione di monitoraggio dell’ARPA Lazio sono stati scoperti nove esemplari del verme Laonome triangularis nei pressi del porto commerciale di Civitavecchia. Si tratta di un anellide polichete contemplato tra le specie aliene invasive. Rischi per biodiversità ed ecosistemi.
A cura di Andrea Centini
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Credit: ARPA/Diversity
Credit: ARPA/Diversity

Una specie aliena di verme è stata scoperta nei pressi del porto commerciale di Civitavecchia, città del Lazio sita a nord di Roma. Si tratta dell'anellide Laonome triangularis, un polichete appartenente alla famiglia dei sabellidi che vive abitualmente nelle acque australiane. La specie è contemplata tra quelle aliene invasive nel Mar Mediterraneo orientale, dove fu identificata per la prima volta nel 2009, innanzi alla costa della Turchia. Questo verme fino ad oggi non era mai stato rilevato in Italia e, più in generale, nel Mare Nostrum occidentale. La scoperta di alcuni esemplari nel Tirreno rappresenta una significativa minaccia alla biodiversità e agli equilibri degli ecosistemi locali, trattandosi appunto di una specie alloctona invasiva.

A scoprire gli esemplari di Laonome triangularis a ridosso del porto di Civitavecchia e a descriverli è stato un team di ricerca guidato da scienziati dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente del Lazio (ARPA) – Unità Risorse Idriche di Roma, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Consiglio Nazionale Delle Ricerche (IAS CNR), del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche e Ambientali (DiSTeBA) dell'Università del Salento e del Centro nazionale per il futuro della biodiversità (NBFC). I ricercatori coordinati dal dottor Andrea Bonifazi hanno prelevato i nove esemplari di Laonome triangularis lo scorso 9 maggio, durante un'operazione di monitoraggio condotta nel contesto del progetto “SeAlien”, volto a caratterizzare le specie aliene lungo le coste del Lazio e a determinarne l'impatto. Il progetto è promosso dall’Istituto per lo Studio Degli Impatti Antropici e Sostenibilità in Ambiente marino dell'IAS CNR e finanziato dalla Regione Lazio.

Come spiegato dagli autori dello studio, gli esemplari del verme polichete sono stati prelevati in un fondale fangoso e sabbioso in un'area adiacente al canale di ingresso del porto commerciale di Civitavecchia, a una profondità di 22 metri. Dai campioni di sabbia, setacciati con maglie da 1 millimetro, sono emersi nove di questi organismi, che avevano dimensioni comprese tra i 16 e i 18 millimetri. L'habitat in cui sono stati trovati è affine a quello invaso nel Mediterraneo orientale, evidentemente privilegiato dalla specie. La morfologia dei vermi è simile a quella di specie di policheti mediterranei, tuttavia presentano alcune caratteristiche distintive, come ad esempio posizione dei pigmenti, lobi e disposizione degli uncini toracici e addominali.

Non c'è da stupirsi che questi vermi alieni siano stati cercati e trovati proprio nei pressi di un porto commerciale, dove transitano grandi navi provenienti da tutto il mondo. Nonostante i rigidi regolamenti internazionali sul rilascio di acque di sentina e altri fluidi, le imbarcazioni sono spesso veri e propri vettori per le specie alloctone, che possono essere trasferite da una parte all'altra del pianeta anche sotto forma di larve e uova. Quando trovano un habitat idoneo possono stabilirvisi e diffondersi rapidamente, anche a migliaia e migliaia di chilometri di distanza dal proprio areale di origine, come nel caso di questi vermi provenienti dall'Australia.

Credit: ARPA/Diversity
Credit: ARPA/Diversity

Come spiegato dagli autori dello studio, il Mare Nostrum è particolarmente suscettibile all'invasione di specie aliene, poiché si tratta di “una delle aree più colpite dalle invasioni biologiche e il numero di specie alloctone segnalate è costantemente aumentato negli ultimi anni”. Gli organismi alieni sono considerati una seria minaccia poiché “possono interrompere il funzionamento degli ecosistemi marini, innescare alterazioni nelle reti trofiche acquatiche e modificare le strutture degli habitat costieri”. Per tutte queste ragioni è fondamentale studiarle e contrastarne la diffusione. I dettagli sugli esemplari trovati a Civitavecchia sono riportati nell'articolo “First Record of the Alien and Invasive Polychaete Laonome triangularis Hutchings & Murray, 1984 (Annelida, Sabellidae) in Italian Waters” pubblicato sulla rivista Diversity.

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