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Vegani, vegetariani e onnivori: uno studio italiano rivela qual è la dieta più salutare

Un gruppo internazionale di ricercatori ha voluto indagare come i tre diversi regimi alimentari possano influenzare il tipo e la qualità dei batteri che compongono il microbioma intestinale. Quest’ultimo infatti svolge una funzione chiave per la nostra salute e può essere modificato direttamente dal tipo e la varietà di alimenti che mangiamo.
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Nel mondo le persone che scelgono di adottare una dieta vegetariana o vegana sono sempre di più. Lo vediamo anche in Italia, dove, secondo i dati Eurispes, nel 2023 i vegetariani erano due milioni e mezzo e i vegani un milione e mezzo. Tuttavia, sebbene alcune cose siano ormai certe, come i rischi legati a un consumo eccessivo di carne rossa, soprattutto se lavorata, la domanda che ci poniamo spesso rimane la stessa: qual è la dieta migliore per la nostra salute?

Dato che il microbioma, ovvero l'insieme di microrganismi che abitano il nostro intestino, svolge un ruolo fondamentale per la nostra salute, da diversi punti di vista, un gruppo internazionale di ricercatori ha voluto indagare come i tre diversi regimi alimentari possano influenzare il tipo e la qualità dei batteri intestinali. A guidarli il Dipartimento Cibio dell'Università di Trento, che insieme a ricercatori del King's College di Londra, hanno analizzato i campioni biologici di 21.561 partecipanti, tra vegani, vegetariani e onnivori, provenienti da Stati Uniti, Regno Unito e Italia.

Gli effetti sul microbioma intestinale

Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Microbiology, ha evidenziato come la dieta seguita e il tipo di alimenti non solo modificano la salute del microbioma intestinale ma anche il tipo e la quantità di microbi presenti. Tra questi, i ricercatori hanno osservato differenze nella presenza sia di alcuni batteri considerati positivi per la salute sia di altri noti per avere degli effetti nocivi. Hanno infatti scoperto che il microbioma intestinale può acquisire alcuni microbi direttamente dagli alimenti ingeriti, motivo per cui le persone che avevano escluso un certo alimento dalla loro dieta, ad esempio i formaggi o la carne, non presentavano i batteri associati ad essi.

Quale dieta è apparsa più salutare

Dalle analisi effettuate sugli oltre 20.000 campioni di microbioma raccolti, condotte nel laboratorio di Metagenomica del Dipartimento Cibio, è emerso che in media la dieta vegana è quella più salutare per il microbioma, seguita dalla dieta vegetariana e dalla onnivora. Secondo i ricercatori però l'aspetto più interessante del loro lavoro riguarda la diversità del microbioma intestinale, ovvero "la misura della varietà di batteri presenti nell'intestino". In termini assoluti, infatti, il microbioma più diversificato era presente negli onnivori, mentre i vegani presentavano il numero più basso di batteri associati al cibo, tuttavia è anche emerso che da sola la diversità non basta a indicare un microbioma in salute. Non tutti i batteri infatti sono uguali dal punto di vista della qualità e delle funzioni svolte.

Ad esempio, anche se gli onnivori mostravano in media il microbioma più diversificato, in quanto presentano più batteri associati alla digestione della carne, nel loro intestino erano presenti in quantità maggiori anche alcuni batteri, come il Ruminococcus torques e il Bilophila wadsworthia, noti per i loro effetti negativi sulla salute: sono infatti collegati a un maggiore rischio di malattie intestinale infiammatorie e di cancro al colon. Invece i vegani, pur avendo meno microbi intestinali, avevano livelli più elevati di microbi coinvolti nella fermentazione delle fibre – tra questi i Bacteroides e i Firmicutes – che contribuiscono ad abbassare i livelli di infiammazione, migliorando tra le altre cose il sistema immunitario.

Perché è importante la varietà degli alimenti

In definitiva, i risultati di queste analisi suggeriscono che, sebbene quella vegana sia in media la dieta più salutare per il microbioma intestinale, a fare davvero la differenza non è tanto il regime alimentare seguito, quanto la varietà e la qualità degli alimenti consumati. Una dieta sana, indipendentemente che sia vegana, vegetariana o onnivora, favorisce un microbioma più sano. Nello specifico, una regola sembra valere per tutti: inserire nella dieta più alimenti vegetali, diversi tra loro e soprattutto ricchi di fibre, e ridurre i cibi a base di carne rossa favorisce la salute del microbioma intestinale.

Tuttavia, "il singolo fatto di evitare carne o prodotti caseari non necessariamente ha un effetto favorevole se non accompagnato, appunto, da diversità e qualità del cibo a prodotti a base vegetale", ha spiegato Nicola Segata, professore di Genetica e responsabile del laboratorio di metagenomica computazionale del Dipartimento Cibio, che ha coordinato lo studio. A fronte di questo dato, i ricercatori consigliano, oltre a mangiare molti alimenti vegetali, con particolare attenzione per quelli ricchi di fibre, anche di variare molto la tipologia di alimenti, così da favorire la varierà dei microrganismi nel nostro microbiota.

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