Vegani e vegetariani hanno un rischio ridotto di cancro e infarto, secondo studio su dati di 20 anni
Uno studio italiano ha determinato che seguire una dieta vegana o vegetariana è associato a un rischio inferiore di cancro, malattie cardiovascolari – come infarto e ictus – e morte prematura. Si tratta dell'ennesima ricerca che evidenzia i benefici dei modelli alimentari “plant based” sani ed equilibrati, esclusivamente concentrati su alimenti di origine vegetale o che comunque includono alcuni derivati animali, come uova, latte e formaggi, ma escludendo del tutto carne e pesce (compresi i frutti di mare). Gli studiosi sottolineano che alcune diete di questo tipo potrebbero comportare carenze di vitamine, minerali e altri nutrienti in determinate persone – la vitamina B12, ad esempio, deve essere assunta da tutti i vegani -, pertanto è fondamentale che si sia sempre seguiti da un esperto della nutrizione quando si decide di intraprendere questo tipo di percorso alimentare. Inoltre si ricorda che alcune diete vegane / vegetariane che includono quantità significative di succhi di frutta, bibite zuccherate, patatine, cereali raffinati e altri prodotti ultraprocessati possono comunque avere un impatto negativo sulla salute, pertanto è sempre doveroso fare sempre riferimento a modelli sani ed equilibrati.
A determinare che le diete vegane e vegetariane sono associate a un rischio di ridotto di cancro, malattie cardiometaboliche e più in generale mortalità prematura è stato un team di ricerca italiano guidato da scienziati dell'Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Biochimica dell'Università di Cambridge (Regno Unito), dello Stanford Prevention Research Center dell'Università di Stanford (Stati Uniti) e dell'IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna. I ricercatori, coordinati dal dottor Angelo Capodici, PhD student e specializzando in Igiene, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver condotto una revisione definita a “ombrello” sui dati di una cinquantina di studi condotti tra il 2000 e il 2023. In parole semplici, hanno analizzato statisticamente i dati di revisioni sistematiche e meta-analisi (pubblicate su PubMed e Scopus) nei quali erano disponibili informazioni sui modelli alimentari seguiti dai partecipanti e le cartelle cliniche.
Incrociando i dati è emerso che vegetariani e vegani avevano un profilo migliore dal punto di vista dei fattori di rischio per malattie cardiometaboliche, come indice glicemico, pressione arteriosa, colesterolo, indice di massa corporeo (BMI, body mass index) e infiammazione. Più in generale, dieta vegana e vegetariana erano statisticamente associate a un rischio ridotto di cancro e cardiopatia ischemica, mentre quella vegetariana offriva anche una ridotta mortalità per malattie cardiovascolari, come indicato nell'abstract dello studio. Non sono tuttavia stati rilevati benefici dal punto di vista dell'ipertensione e del diabete gestazionale nelle donne in gravidanza. Per quanto concerne il cancro, è emerso un legame con un rischio ridotto per alcuni tumori; fra essi figurano neoplasie a colon, pancreas, fegato, polmone, melanoma e altre, alcune delle quali rientrano nell'elenco dei cosiddetti “big killer”, i più mortali.
Al netto dei limiti della ricerca, trattandosi di uno studio di associazione, gli scienziati hanno sottolineato che le diete plant based sono associate a significativi benefici per la salute. “Il nostro studio valuta i diversi impatti delle diete prive di animali sulla salute cardiovascolare e sul rischio di cancro, mostrando come una dieta vegetariana possa essere benefica per la salute umana ed essere una delle strategie preventive efficaci per le due malattie croniche di maggior impatto sulla salute dell'uomo nel 21° secolo”, hanno chiosato Capodici e colleghi in un comunicato stampa. Un precedente studio condotto su gemelli identici aveva rivelato che chi seguiva una dieta vegana aveva una migliore salute cardiovascolare, con livelli più bassi di insulina a digiuno e concentrazioni ridotte di colesterolo “cattivo” LDL. I dettagli della nuova ricerca “Cardiovascular health and cancer risk associated with plant based diets: An umbrella review” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica PloS ONE.