Vecchi vagoni affondati nell’Atlantico si trasformano in un suggestivo mondo sommerso: le immagini
Due vecchi vagoni della metro abbandonati l’anno scorso nell’oceano Atlantico si stanno trasformando in un suggestivo mondo sommerso: nel giro di pochi mesi, sono diventati habitat di coralli, pesci e altre forme di vita marina, come documentato dalle immagini della prima immersione dopo l’affondamento. I vagoni si trovano a una profondità compresa tra 17 e 20 metri a circa 23 miglia nautiche dall’isola di Ossabaw, al largo dello stato americano della Georgia, dove sono diventati parte dell’Artificial Reef L, la barriera corallina artificiale in cui sono impiegati anche carri armati dell’esercito americano, chiatte, rimorchiatori e vagoni della metropolitana di New York.
I due vecchi vagoni erano stati dismessi nel luglio 2022 dalla Metropolitan Atlanta Rapid Transit Authority (MARTA), il principale operatore di trasporto pubblico nell’area metropolitana di Atlanta, che li ha donati al Dipartimento delle Risorse Naturali (DNR) dello stato della Georgia per integrare la piattaforma artificiale. “Per noi è l’ideale, perché non solo ci consente di sbarazzarci del vecchio materiale rotabile e di fare spazio ai nuovi vagoni ferroviari per i cittadini dell’area di Atlanta, ma ci dà anche la possibilità di prenderci cura delle risorse costiere per le future generazioni di georgiani” aveva spiegato Thomas Worthy, presidente del consiglio di amministrazione di MARTA, prima che i vagoni, ripuliti da materiali pericolosi e potenziali contaminanti, lasciassero il porto della città di Savannah per il loro ultimo viaggio.
Vecchi vagoni affondati nell’Atlantico, in pochi mesi sono habitat di coralli e specie marine
Due vecchi vagoni della metropolitana di Atlanta, affondati al largo della costa orientale degli Stati Uniti, hanno cominciato a trasformarsi in un affascinante habitat di coralli, pesci e altre forme di vita marina, incluse le tartarughe, che sono state probabilmente le prime a impossessarsi dei vagoni sommersi.
Ripuliti dai materiali pericolosi ed ispezionati dalla Guardia costiera statunitense, i due vagoni erano stati trasportati alla fine di dicembre dello scorso anno su una chiatta all’Artificial Reef L e integrati in una barriera corallina artificiale che si sviluppa a quasi 20 metri di profondità in un’area di circa 3 chilometri quadrati, a 23 miglia nautiche ad est dell’isola di Ossabaw.
In quest’area, creata dalla Coastal Resources Division nel 1976 come parte di una rete di 32 barriere coralline al largo della costa della Georgia, sono già stati abbandonati diversi altri mezzi dismessi, dai carri armati da combattimento M-60 dell’esercito americano affondati nel 1995, ai rimorchiatori, tra cui il Delta Diamond da 16 metri affondato nel 1988, fino alle chiatte, come quella da 30 metri abbandonata nel 1977, e alcuni vagoni della metropolitana di New York nei primi anni 2000.
Insieme a tutte le altre strutture artificiali, i due vecchi vagoni della metro di Atlanta sono stati recentemente esaminati da una squadra di sommozzatori del Dipartimento delle Risorse Naturali della Georgia, che ha documentato una “buona qualità” di corallo molle che ha iniziato a crescere sui vagoni ferroviari, oltre ad almeno nove specie di pesci.
“La barriera corallina artificiale ha un aspetto magnifico e siamo incoraggiati dalla quantità di crescita dei coralli e dall’attività della fauna marina – ha affermato in una dichiarazione Cameron Brinton, un biologo marino della Divisione risorse costiere del DNR – . Nel video si vede che uno dei tetti dei vagoni è crollato, il che è tipico, e vedremo altri cambiamenti nel tempo, man mano che diventeranno parte dell’habitat marino essenziale per le creature marine, tra cui i popolari specie ittiche e tartarughe marine in via di estinzione”.
Cos’è l’Artificial Reef L al largo della Georgia
L’Artificial Reef L è una barriera corallina artificiale situata nell’Oceano Atlantico, al largo della costa della Georgia, che fa parte di una rete di 32 barriere coralline creata dalla Coastal Resources Division. La costruzione della struttura è partita nel 1976, sotto l’agenzia che ha preceduto il DNR, la Game and Fish Commission, nell’ambito del programma che oggi include un totale di 460 siti all’interno delle 32 barriere coralline.
In quasi 50 anni, i materiali di barriera affondati nell’Artificial Reef L occupano un’area di poco più di 3 chilometri quadrati, equivalente a circa 450 campi di calcio. Questa piattaforma ampia e poco profonda, è costituita da materiali e mezzi dismessi, tra cui carri armati da combattimento M-60 dell'esercito americano, chiatte, rimorchiatori, vagoni della metropolitana e altre strutture artificiali.
La rete di barriere artificiali al largo della Georgia è stata costruita “per far fronte a una crescente pesca “in acque blu” mirata a tonni, wahoo e delfini” spiega la Coastal Resources Division, precisando che la maggior parte di queste barriere si trova a 6-23 miglia nautiche dalla costa, a profondità comprese tra 10 e 20 metri, anche se è stata avviata la creazione di altre due barriere artificiali sperimentali a profondità comprese tra 35 e 50 metri a 50-70 miglia nautiche dalla costa e tre barriere artificiali a profondità inferiori, comprese tra i 5 e 10 metri a circa 2-4 miglia nautiche dalla costa. La posizione dell’Artificial Reef L e di queste altre barriere coralline è consultabile a questo link.