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Vaiolo delle scimmie in Italia ed Europa

Vaiolo delle scimmie (mpox), altro nuovo caso autoctono in UK: sintomi e come si trasmette il virus

Si allarga il focolaio di vaiolo delle scimmie (mpox) clade 1b nel Regno Unito, dove le autorità sanitarie hanno rilevato un ulteriore caso nei contatti familiari della prima persona che a Londra era risultata positiva dopo un viaggio in Africa: i primi sintomi di infezione, che includono febbre, mal di testa e la comparsa di un’eruzione cutanea dolorosa, si manifestano in genere entro una settimana dall’infezione.
A cura di Valeria Aiello
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Particelle di mpox, il virus del vaiolo delle scimmie che ha fatto scattare la nuova emergenza sanitaria globale con il nuovo clade 1b / Photo Credit NIAID
Particelle di mpox, il virus del vaiolo delle scimmie che ha fatto scattare la nuova emergenza sanitaria globale con il nuovo clade 1b / Photo Credit NIAID
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Un altro nuovo caso autoctono di vaiolo delle scimmie (mpox) clade 1b è stato rilevato nel Regno Unito, dove il numero totale di casi confermati sale a quattro, tutti nell’ambito dello stesso nucleo familiare. Lo ha comunicato l’Agenzia per la sicurezza sanitaria britannica (UKHSA) che in questa settimana ha segnalato il focolaio di infezione scoppiato tra i contatti familiari della prima persona che a Londra era risultata positiva al nuovo e più pericoloso ceppo di vaiolo delle scimmie dopo un viaggio in Africa.

Il paziente è in isolamento da quando è stato identificato come contatto del primo caso e non è necessario alcun ulteriore tracciamento dei suoi contatti – ha precisato l’autorità sanitaria in una nota – . Il virus mpox si trasmette molto facilmente nelle famiglie in cui si verificano contatti ravvicinati, pertanto non è inaspettato riscontrare ulteriori casi all'interno di uno stesso nucleo familiare”. Secondo l’UKHSA, il rischio di contagio per la popolazione britannica “rimane basso”.

Il nuovo virus mpox clade 1b è una variante del virus mpox, precedentemente chiamato vaiolo delle scimmie, che appartiene al clade 1 del virus, il più pericoloso dei due cladi di vaiolo delle scimmie conosciuti. Tra le persone, il virus si trasmette principalmente attraverso il contatto ravvicinato con un soggetto infetto, oppure attraverso il contatto con oggetti o biancheria contaminata. I sintomi si manifestano generalmente dopo un periodo di incubazione di 5-21 giorni, con febbre, dolori muscolari, mal di testa e mal di schiena e la comparsa di una dolorosa eruzione cutanea, che spesso inizia sul viso e si diffonde al resto del corpo.

Cos’è il vaiolo delle scimmie (mpox) clade 1b

Il vaiolo delle sciemmie (mpox) clade 1b è una variante mutata del clade 1 del virus, uno dei due cladi di vaiolo delle scimmie conosciuti, associato a una maggiore gravità della malattia e ad una più alta mortalità rispetto al clade 2 responsabile dell’epidemia del 2022.

È un virus a DNA a doppio filamento avvolto del genere Orthopoxvirus, nella famiglia Poxviridae, la stessa del vaiolo umano, che è emerso in Africa, probabilmente intorno alla metà di settembre 2023. Il virus mpox 1b si è diffuso inizialmente in Congo e nei Paesi limitrofi ed è stato rilevato anche fuori dall’Africa, il che ha portato l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) a dichiarare l’epidemia causata dal nuovo ceppo un’emergenza sanitaria internazionale nell’agosto 2024.

Quali sono i sintomi del vaiolo delle scimmie (mpox)

Il vaiolo delle scimmie (mpox) è una malattia infettiva che si manifesta con sintomi che solitamente compaiono entro una settimana dal contagio, ma che possono manifestarsi fino a 21 giorni dopo. In genere, la malattia esordisce con alcuni primi sintomi simil-influenzali, come febbre, mal di testa e dolori muscolari, ma in alcuni casi il primo segno di vaiolo delle scimmie può essere la dolorosa eruzione cutanea che caratterizza questa malattia.

I sintomi del vaiolo delle scimmie  (mpox) includono:

  • febbre
  • mal di gola
  • mal di testa
  • dolori muscolari
  • mal di schiena
  • linfonodi ingrossati
  • eruzione cutanea

L’eruzione cutanea da mpox spesso si manifesta inizialmente sul viso e si diffonde al resto del corpo, estendendosi ai palmi delle mani e alle piante dei piedi, ma può anche comparire prima su altre parti del corpo, in particolare nel sito di infezione. Inizialmente, l’eruzione appare come una piaga piatta, che si sviluppa come una vescica piena di liquido, che può essere pruriginosa o dolorosa. Quando l’eruzione cutanea guarisce, le lesioni si seccano, formano una crosta e cadono.

Come si trasmette il vaiolo delle scimmie (mpox)

Il vaiolo delle scimmie si trasmette da persona a persona principalmente attraverso il contatto ravvicinato con un soggetto infetto, non necessariamente sessuale. Il virus può essere trasmesso anche attraverso i droplet respiratori e attraverso il contatto con oggetti contaminati (come vestiti o biancheria). La trasmissione può verificarsi finché tutte le eruzioni cutanee non sono completamente guarite e si forma un nuovo strato di pelle.

Rischi per la salute

I sintomi di vaiolo delle scimmie durano generalmente 2-4 settimane, ma possono persistere più a lungo in soggetti con sistema immunitario indebolito. In alcuni casi, la malattia può portare a complicazioni, come infezioni batteriche della pelle, causando gravi ascessi e danni alla cute.

Altre complicazioni includono polmonite, infezione della cornea con perdita della vista, dolore o difficoltà a deglutire, vomito e diarrea che causano disidratazione o malnutrizione e infezioni del sangue (sepsi), del cervello (encefalite), del cuore (miocardite), del retto (proctite), degli organi genitali (balanite) o delle vie urinarie (uretrite). Nei casi più gravi, il vaiolo delle scimmie può essere fatale.

Come prevenire il vaiolo delle scimmie (mpox)

Il vaiolo delle scimmie (mpox) può essere prevenuto con la vaccinazione, che è raccomandata per le persone ad alto rischio di contrarre la malattia, specialmente nel corso di un’epidemia.

Il vaccino contro il vaiolo delle scimmie (disponibile anche in Italia) è un vaccino di terza generazione che si somministra per via sottocutanea in due dosi a distanza di quattro settimane. Può essere somministrato anche dopo che una persona è stata a contatto con un soggetto infetto (profilassi post-esposizione), ma in questi casi la vaccinazione deve avvenire entro 4 giorni dall’esposizione, che possono essere estesi a due settimane se, nel frattempo, non si sviluppino i sintomi della malattia.

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