Vaiolo delle scimmie in Italia ed Europa, come si trasmette e in che modo avviene il contagio
È notizia dell’ultima ora quella della conferma del contagio dei due casi sospetti correlati al “caso zero” di vaiolo delle scimmie in Italia. Nel nostro Paese sale dunque a tre il numero di persone infettate dal monkeypox virus, tutte prese in carico dall’Istituto Spallanzani di Roma, dove nei prossimi giorni verranno effettuate le cosiddette prove di neutralizzazione, per verificare se il vaccino contro il vaiolo umano (variola virus) attualmente disponibile è efficace nel bloccare l’infezione o meno. I dati provenienti dall’Africa, dove c’è una maggiore incidenza di casi di malattia nell’uomo, indicano una protezione di circa l’85% nei soggetti vaccinati, anche se al momento – precisa l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sul suo sito – la disponibilità del vaccino approvato nel 2019 è limitata. La prevenzione, ad ogni modo, è il modo più semplice per evitare l’infezione, come abbiamo imparato durante la pandemia di Covid. Ed essendo, come quella causata dal coronavirus Sars-Cov-2, anche il vaiolo delle scimmie una malattia infettiva, per ridurre il rischio di contagio è buona pratica prestare particolare attenzione all’igiene personale, in particolare delle mani, e rivolgersi al medico se si hanno dubbi oppure se si manifestano i sintomi dell’infezione (come febbre, mal di testa, dolori muscolari, ingrossamento dei linfonodi..) o se si notano sulla pelle – propria o quella degli altri che ci sono accanto, a partire dal partner – le lesioni tipiche del vaiolo (eruzioni cutanee).
Come si trasmette il vaiolo delle scimmie da animale a uomo
In generale, il vaiolo delle scimmie si trasmette entrando in contatto con un animale infetto, una persone infetta o un oggetto contaminato dal virus. La trasmissione da animale a uomo (zoonosi) può avvenire attraverso un morso o un graffio, il contatto diretto con i fluidi corporei (goccioline di saliva o respiratorie) o il materiale della lesione, oppure attraverso il contatto indiretto con il materiale della lesione, ad esempio attraverso lettiere contaminate.
Il virus può infettare un’ampia varietà di mammiferi, inclusi i primati non umani, i roditori e gli scoiattoli, ma poiché le specie suscettibili al vaiolo delle scimmie non sono completamente conosciute, a titolo precauzionale i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) degli Stati Uniti raccomandano di considerare tutti i mammiferi come potenziali ospiti del virus.
Come si trasmette il vaiolo delle scimmie da uomo a uomo
La trasmissione da uomo a uomo si ritiene avvenga principalmente per via aerea, attraverso le goccioline del respiro (droplet), oltre che tramite il contatto diretto con il materiale delle lesioni sulla pelle (essudato) o i fluidi corporei infetti (saliva e secrezioni), oppure attraverso il contatto indiretto con il materiale delle lesioni (ad esempio attraverso lenzuola e asciugamani utilizzati da una persone infetta).
Il rischio di trasmissione sessuale
Attualmente, rileva l’OMS, anche se lo stretto contatto fisico è un noto fattore di rischio di trasmissione virale, non è ancora stato chiarito se il vaiolo delle scimmie possa essere trasmesso specificatamente attraverso i rapporti intimi. La stessa OMS ha però osservato, nel Regno Unito, la trasmissione tra chi ha avuto rapporti sessuali occasionali, in particolare sono stati riscontrati contagi in luoghi di incontri gay.
“Attenzione tuttavia a non identificare questa malattia come una malattia strettamente a trasmissione sessuale e, soprattutto, a non stigmatizzare la popolazione gay come portatrice della malattia – hanno sottolineato gli esperti dello Spallanzani di Roma – . Stiamo studiando e facendo delle ricerche per capire se il virus è contenuto nello sperma, ma al momento non abbiamo alcuna prova di trasmissione sessuale”.
D’altra parte, è comunque noto che il contagio possa avvenire anche attraverso la placenta da una madre infetta al feto (vaiolo delle scimmie congenito) o durante un contatto stretto con il nascituro durante o dopo il parto.
Quanto è contagioso il virus del vaiolo delle scimmie
Come premesso, il virus del vaiolo delle scimmie può essere trasmesso da animali o persone infette, anche se raramente accade che dall’animale passi all’uomo e successivamente venga trasmesso da un individuo all’altro. La trasmissione da persona a persona, precisano i manuali MSD, è abbastanza inefficace, e si pensa che si verifichi principalmente attraverso le grandi goccioline respiratorie dopo un prolungato contatto faccia a faccia. In termini numerici, si stima che il tasso complessivo di contagi secondari in seguito al contatto con una fonte umana nota sia del 3%, e fino al 50% di queste infezioni è stata segnalata in persone che vivono o sono venute a stretto contatto con un positivo al virus.
Come evitare il contagio da virus del vaiolo delle scimmie
Esistono diverse misure che possono essere adottate per prevenire l’infezione da virus del vaiolo delle scimmie, ricordate anche dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) in una nota sui comportamenti da adottare in caso di contatto con persone infette. Alcune precauzioni sono molto simili a quelle che si adottano per evitare altre malattie infettive, a partire dalla buona igiene delle mani, che vanno lavate frequentemente con sapone o disinfettanti. In considerazione del rischio dii trasmissione per via aerea, l’uso di mascherine per coprire bocca e naso e, in generale, di dispositivi di protezione individuale (DPI), è utile ad evitare il contagio, specialmente durante la cura dei pazienti.
Chiaramente, l’isolamento dei pazienti infetti dalle altre persone fa parte delle misure di prevenzione, così come è fondamentale evitare il contatto con qualsiasi materiale contaminato o che sia stato a contatto con una persona o un animale infetto. È buona norma, infine, evitare di toccare gli animali che potrebbero ospitare il virus (compresi animali malati o trovati morti in aree in cui è nota la circolazione del virus).