Vaccino di Pfizer-BionTech contro tutti i coronavirus e le varianti: test sull’uomo entro l’anno
Durante una presentazione destinata agli investitori, la società biofarmaceutica tedesca BioNTech ha annunciato che un vaccino pan-coronavirus dovrebbe entrare nella sperimentazione clinica entro l'autunno di quest'anno. Si tratta di una notizia estremamente significativa per molteplici ragioni. Un vaccino pan-coronavirus è di fatto un farmaco universale, efficace contro tutti o comunque larga parte dei coronavirus patogenici (o potenzialmente tali) e le loro varianti. L'obiettivo principale, naturalmente, è prevenire l'infezione del coronavirus SARS-CoV-2 responsabile dell'attuale pandemia di COVID-19, che a causa della diffusione globale e della velocità di mutazione ha dato vita a diverse varianti di preoccupazione, sempre più elusive e contagiose come le sottovarianti di Omicron BA.4 e BA.5. Grazie a un vaccino efficace di questo genere diventerà possibile proteggerci non solo da ceppi già presenti e da quelli che potrebbero emergere in futuro, ma anche da nuovi coronavirus in grado di compiere lo spillover, il salto di specie da animale a uomo. Ecco perché l'annuncio dei test sull'uomo relativamente vicini è un'ottima notizia.
La BioNTech, che ha messo a punto il vaccino anti Covid a mRNA “Comirnaty” assieme al colosso farmaceutico americano Pfizer, ha comunicato l'avvio della sperimentazione clinica del vaccino pan-coronavirus nella slide numero 66 di una presentazione di quasi 160 pagine. Potete consultarla cliccando su questo link. Purtroppo non ci sono informazioni né sulla tecnologia impiegata dagli scienziati né sui risultati ottenuti nella sperimentazione pre-clinica, ovvero i test su modelli animali. Tenendo presente che i test clinici sono piuttosto prossimi, è plausibile immaginare che il farmaco stia dando risultati promettenti in laboratorio, anche se le comunicazioni per gli investitori vanno prese per ciò che sono. Ciò che è certo, come evidenziato nelle slide successive della presentazione, è l'importanza di avere al più presto un vaccino aggiornato rispetto a quello che ci ha protetto fino ad oggi, basato sulla proteina S o Spike del coronavirus SARS-CoV-2 emerso a Wuhan, in Cina, alla fine del 2019. Numerosi studi hanno infatti evidenziato che soprattutto le ultime sottovarianti di Omicron, le già citate BA.4 e BA.5, hanno mutazioni tali da renderle particolarmente elusive nei confronti degli anticorpi neutralizzanti, sia quelli indotti da una precedente infezione naturale che dal vaccino. Ciò significa che il rischio di reinfezione è significativo, così come quello di infezioni rivoluzionarie, ovvero che “bucano” il vaccino, come del resto emerso dai dati epidemiologici e dai test di neutralizzazione condotti in laboratorio. Fortunatamente i vaccini attualmente approvati per l'uso di emergenza sono ancora molto efficaci nel proteggere dalla COVID-19 grave, dal ricovero in ospedale e dalla morte, ma il virus continua a circolare / mutare e non possiamo continuare a rincorrerlo, magari producendo nuovi vaccini “specializzati” che si limitino a colpire le sole varianti di preoccupazione attualmente circolanti. Il rischio che ne emergano di nuove e che i farmaci diventino rapidamente “obsoleti” è troppo alto. Un vaccino pan-coronavirus è dunque considerata la soluzione ideale.
Come spiegato sul Foglio dal professor Enrico Bucci, biologo e docente di Biochimica e Biologia Molecolare presso la prestigiosa Temple University di Philadelphia, l'inseguimento delle singole varianti è infatti “un gioco pericoloso e a tratti perdente, visti i tempi di sviluppo e lancio di vaccini aggiornati rispetto a quelli della selezione darwiniana di virus altamente immunoevasivi come Omicron BA.4 e BA.5”. Ecco perché considera l'annuncio di Pfizer una "notizia speciale". Nella slide, sottolinea l'esperto, si illustra la volontà di sviluppare il nuovo vaccino "che usi sia epitopi di tipo T (in modo da rafforzare la risposta clinica), sia una tecnologia, non definita (ma ve ne sono diverse) per raggiungere una ampia risposta contro i coronavirus, evitando di dover ogni volta riadattare il vaccino".
Quello di Pfizer-BioNTech non è l'unico vaccino pan-coronavirus in sviluppo: tra i più promettenti figurano lo Spike Ferritin Nanoparticle (SpFN) messo a punto dai ricercatori del Walter Reed Army Institute of Research (WRAIR); il vaccino a subunità proteiche progettato dalle aziende francesi LinKinVax e GTP Bioways, progettato per colpire le cellule dendritiche (in particolar modo la molecola CD40); e il vaccino “ibrido” a mRNA della Gillings School of Global Public Health dell’Università della Carolina del Nord messo a puno per per colpire trasversalmente il sottogenere dei coronavirus chiamato Sarbecovirus, al quale appartengono il SARS-CoV-2, il SARS-CoV, il MERS-CoV e altri patogeni potenzialmente in grado di compiere lo spillover dai pipistrelli. Non resta che attendere un annuncio più preciso da Pfizer-BioNTech per conoscere maggiori dettagli sul vaccino pan-coronavirus.