Vaccino contro l’overdose da eroina e fentanyl in arrivo: primi test sull’uomo all’inizio del 2024
Entro l'inizio del 2024 inizierà la sperimentazione sull'uomo di un vaccino per combattere l'overdose da eroina e fentanyl (o fentanil), quest'ultimo un analgesico cento volte più potente della morfina. Potrebbe sembrare quantomeno curioso lo sviluppo di un vaccino dedicato alla prevenzione dell'abuso di sostanze stupefacenti, tuttavia gli oppiodi stanno rappresentando una vera e propria emergenza sociale e sanitaria nel Nord America. Per rendersi conto della situazione, basti sapere che nel 2021, nel cuore della pandemia di COVID-19, i National Institutes of Health (NIH) statunitensi hanno registrato 106.000 decessi per overdose, dei quali 81.000 attribuiti proprio all'assunzione di oppioidi sintetici come il fentanyl.
L'aumento dei casi è talmente grave che all'inizio di quest'anno la Food and Drug Administration (FDA) ha deciso di rendere un farmaco da “banco” il naloxone, uno spray nasale progettato per invertire gli effetti del sovraddosaggio di oppiodi. Prima era necessaria la prescrizione medica. I vaccini in grado di prevenire l'overdose da eroina e fentanyl sono dunque considerati un potenziale baluardo per frenare questa vera e propria strage. Secondo alcuni esperti ha raggiunto il picco durante la pandemia a causa del disagio sociale determinato anche dalle misure draconiane introdotte per spezzare la diffusione del coronavirus SARS-CoV-2. Isolamento sociale, privazione delle libertà personali, lutti, sofferenza e paura avrebbero spinto tante persone a cercare "rifugio" nell'alcol e nelle sostanze stupefacenti, compresi coloro che erano riusciti a superare con successo le dipendenze.
A mettere a punto il vaccino contro l'overdose da eroina e fentanyl – al momento sperimentale – è stato un team di ricerca americano guidato da scienziati della Scuola di Medicina dell'Università del Minnesota e del Dipartimento di Scienze Biomediche e Farmaceutiche dell'Università del Montana, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del dell'Hennepin Healthcare Research Institute di Minneapolis, dell'HealthPartners Institute, della società Inimmune e di altri centri di ricerca. Gli studiosi dell'ateneo del Minnesota, coordinati dal professor Marco Pravetoni, hanno messo a punto il vaccino vero e proprio, mentre i colleghi del Montana si sono concentrati su un adiuvante brevettato (chiamato INI-4001) per potenziare sensibilmente l'efficacia del medicinale. Sono stati progettati due vaccini distinti, uno contro l'eroina e uno contro il fentanyl, ma al termine della sperimentazione confluiranno in un unico trattamento per prevenire l'overdose di entrambe le sostanze stupefacenti.
Come spiegato in un comunicato stampa dal professor Jay Evans, direttore dell’ UM Center for Translational Medicine, gli studi clinici di Fase 1 partiranno all'inizio del prossimo anno. O perlomeno questo è l'obiettivo. Nei primi test verrà determinata la sicurezza del vaccino partendo con un basso dosaggio, fino ad arrivare a trovare la quadra in termini di efficacia. Il farmaco è progettato per neutralizzare direttamente gli oppiodi, stimolando la produzione di anticorpi ad hoc che si legano ad essi nel sangue impedendo loro di raggiungere il cervello. Grazie all'adiuvante INI-4001, basato sugli agonisti sintetici dei recettori toll-like (TLR) 4 e TLR7/8, i ricercatori hanno osservato un miglioramento significativo dell'efficacia del vaccino in ratti e maiali. Nello specifico, è stato osservato un incremento nell'immunogenicità e nell'efficacia “nel prevenire la depressione respiratoria, l'analgesia e la bradicardia”, tra le principali conseguenze dell'overdose. Grazie a questo vaccino potrebbe essere possibile risparmiare anche l'utilizzo di farmaci come il metadone, il naltrexone e il già citato naloxone (quest'ultimo, commercializzato col nome di Narcan, avrebbe salvato la vita a Madonna nei mesi scorsi).
Negli studi di Fase 1 saranno coinvolti alcuni utilizzatori di fentanyl ed eroina, che saranno seguiti dalla dottoressa Sandra Comer presso l'Università Columbia di New Yor City. Una volta determinati la sicurezza e il dosaggio adeguato tra la Fase 1 e 2 si passerà all'estensiva Fase 3 per dimostrare l'efficacia del vaccino, ma serviranno anni prima di arrivare alla sua commercializzazione. Secondo gli esperti il prodotto finale potrebbe proteggere dall'overdose per 2 o 4 anni, ma al momento non ci sono certezze. I dettagli della ricerca preclinica “A TLR7/8 agonist increases efficacy of anti-fentanyl vaccines in rodent and porcine models” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata NPJ Vaccine.