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Vaiolo delle scimmie in Italia ed Europa

Vaccino contro il vaiolo delle scimmie in Italia, chi può fare Imvanex e cosa sappiamo dell’efficacia

Il vaccino contro il vaiolo delle scimmie disponibile in Italia è Imvanex, un vaccino di terza generazione prodotto dall’azienda danese Bavarian Nordic (MVA-BN), che si somministra per via sottocutanea: nell’attuale situazione epidemiologica, la vaccinazione è offerta alle persone di età superiore ai 18 anni considerate ad alto rischio di infezione.
A cura di Valeria Aiello
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Il vaccino contro il vaiolo delle scimmie in uso in Italia è una formulazione di terza generazione (MVA-BN) distribuita con il nome commerciale di IMVANEX / Photo Credit: iStock
Il vaccino contro il vaiolo delle scimmie in uso in Italia è una formulazione di terza generazione (MVA-BN) distribuita con il nome commerciale di IMVANEX / Photo Credit: iStock
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Il vaccino contro il vaiolo delle scimmie in uso in Italia è Imvanex, un vaccino di terza generazione prodotto dall’azienda danese Bavarian Nordic, noto anche con il nome di vaccino MVA-BN, acronimo inglese di Modified Vaccinia Ankara-Bavarian Nordic. Nella situazione epidemiologia attuale – da inizio 2024 sono stati registrati 65 casi di vaiolo delle scimmie (mpox) in Italia, tutti attribuiti al virus appartenente clade II dell’epidemia 2022-2023, senza che ad oggi sia stato accertato alcun caso di mpox nella nuova e più pericolosa variante del clade I – , la vaccinazione anti-mpox “non è raccomandata per la popolazione generalecome comunicato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e che, per ora, non indica variazioni nella strategia vaccinale adottata in passato.

Al momento – ha precisato l’ISS – la vaccinazione è offerta ad alcune categorie di persone più a rischio”. Eventuali nuove indicazioni, verranno fornite “sulla base dell’evoluzione epidemiologica” ha aggiunto il Ministero della Salute nella Circolare n. 24775 del 19/08/2024, che ha fatto seguito alla dichiarazione dello stato di emergenza sanitaria internazionale (PHEIC) da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e alle raccomandazioni dell’ECDC, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie che, dopo il primo caso importato in Svezia, ha chiesto di rafforzare le misure di sorveglianza e fornire consigli ai viaggiatori diretti o di ritorno dai Paesi africani con focolai confermati di infezione.

Il vaiolo delle scimmie (mpox) è una malattia zoonotica che può diffondersi tra gli animali e gli esseri umani: si trasmette attraverso il contatto diretto con animali infetti e, da persona a persona, tramite qualsiasi contatto pelle a pelle con un soggetto infetto, quindi anche attraverso contatti non sessuali, oppure per via respiratoria e attraverso il contatto con superfici, oggetti, tessuti contaminati. La malattia si manifesta con sintomi simili a quelli del vaiolo umano (febbre, mal di testa, linfonodi ingrossati ed eruzioni cutanee), contro il quale le persone nate prima del 1975 sono state vaccinate: queste stesse persone potrebbero essere quasi totalmente immunizzate al vaiolo delle scimmie, in quanto la vaccinazione contro il vaiolo umano conferisce circa l’85% di protezione contro il vaiolo delle scimmie (mpox).

Cosa sappiamo di Imvanex (MVA-BN), il vaccino contro il vaiolo delle scimmie in Italia

Il vaccino contro il vaiolo delle scimmie attualmente disponibile in Italia è Imvanex (MVA-BN, Modified Vaccinia Ankara-Bavarian Nordic), un vaccino di terza generazione basato su un virus vivo e altamente attenuato (ceppo di Ankara) non replicante (che non può replicarsi nelle cellule) e modificato (non produce i fattori di virulenza dei vecchi virus vaccinici), che si somministra per via sottocutanea in due dosi a distanza di quattro settimane nelle persone in precedenza non vaccinate contro il vaiolo o il vaiolo delle scimmie, o in una singola dose come richiamo nelle persone già vaccinate. Attualmente, secondo il piano di approvvigionamento e distribuzione del Ministero della Salute, l’Italia dispone di una scorta di circa 5.000 fiale, ripartite tra le diverse regioni.

La vaccinazione induce una forte risposta immunitaria (anticorpi neutralizzanti) nei confronti del vaiolo umano, del vaiolo delle scimmie e dei virus vaccinici, e un’efficacia protettiva stimata dell’82%. Studi sulla protezione offerta dalla prima dose, condotti anche in Inghilterra e in Spagna nelle prime fasi dell’epidemia da clade II del 2022-2023 – quando a causa della limitata disponibilità dei vaccini, si era fatto ricorso alla somministrazione di una singola dose per raggiungere il maggior numero possibile di persone a rischio – hanno indicato che, a distanza di 14 giorni, la somministrazione è associata a una riduzione del 78-86% del rischio di contrarre il vaiolo delle scimmie.

Ad oggi, non ci sono prove dirette dell’efficacia del vaccino contro il clade I del vaiolo delle scimmie, ma essendo quest’ultimo un virus geneticamente molto simile a quello del clade II (appartengono entrambi al genere Orthopoxvirus della famiglia Poxviridae), si prevede che il vaccino abbia efficacia simile. Riguardo invece gli effetti collaterali, gli eventi avversi più comuni riguardano reazioni nella sede di iniezione e altri sintomi generali, come mal di testa, dolori muscolari, nausea e stanchezza.

Chi può fare il vaccino Mpox in Italia

Le ultime indicazioni in merito alle persone che possono fare il vaccino contro il vaiolo delle scimmie in Italia per ora non riportano variazioni rispetto alla strategia vaccinale definita dal Ministero della Salute nella Circolare n. 35365 del 5 agosto 2022.

Tale strategia prevedeva che la vaccinazione fosse offerta alle persone di età superiore ai 18 anni ad alto rischio di infezione, inizialmente al personale di laboratorio con possibile esposizione diretta a orthopoxvirus e le diverse categorie di persone comportamenti sessuali alto rischio di contagio o ad alto rischio di complicanze gravi. Tutti i dettagli sono disponibili a questo link, all’interno del sito dedicato all’mpox messo a disposizione del Ministero, in cui è possibile anche consultare la mappa dei diversi centri vaccinali in Italia.

Chi è già immunizzato contro il vaiolo delle scimmie

Chi ha già ricevuto un vaccino MVA (Modified Vaccinia Ankara) è già immunizzato contro il vaiolo delle scimmie, ma anche le persone precedentemente vaccinate contro il vaiolo umano (vaccinazione che in Italia è stata sospesa nel 1977 e ufficialmente abrogata nel 1981) possono essere protette dal vaiolo delle scimmie.

Studi di laboratorio hanno dimostrato che gli anticorpi neutralizzati delle persone vaccinate contro il vaiolo umano (i nati prima del 1975) sono presenti anche a più di 45 anni dalla vaccinazione, e alcuni studi osservazionali hanno indicato che la protezione fornita dalla vaccinazione contro il vaiolo umano (vaccini di prima generazione) può fornire tra l’85% e l’87% di protezione contro il vaiolo delle scimmie.

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