Usa una bolla d’aria per respirare sott’acqua: svelato il trucco salvavita di una lucertola tropicale
Potrebbe essere un’eccezione nel mondo dei vertebrati, quella appena scoperta dalla biologa americana Lindsey Swierk che, studiando le lucertole della Costa Rica, ha identificato cosa permette ad alcuni di questi piccoli rettili di restare a lungo sott’acqua. I video della professoressa Swierk, che ha recentemente filmato le lucertole Anolis semi-acquatiche che vivono vicino ai corsi d’acqua delle foreste di Coto Brutus, nella provincia costaricense di Puntarenas, al confine con Panama, hanno infatti mostrato come queste lucertole – che si nascondono sott’acqua quando si sentono minacciate – riescano a prolungare di diversi minuti il proprio tempo di immersione: invece di riemergere per respirare, utilizzano una piccola bolla d’aria, che riescono a gonfiare e sgonfiare come se fosse un palloncino attaccato alla testa.
L’uso di bolle d’aria per respirare sott’acqua è un comportamento noto in molti invertebrati, tra cui diverse specie di coleotteri e ragni, ma questa strategia di respirazione, chiamata in gergo “rebreathing”, non era stata ancora descritta nei vertebrati. “Fino a poco tempo fa non c’erano prove che gli animali vertebrati usassero bolle d’aria in modo simile” ha spiegato Swierk che, insieme ai colleghi della Binghamton University di New York, nel 2021 ha documentato per la prima volta questa tecnica di respirazione in diverse specie di lucertole Anolis.
Ora, studiando le Anolis aquaticus della Costa Rica meridionale, la professoressa Swierk ha dimostrato la bolla d’aria serve proprio ad estendere il tempo che queste lucertole possono trascorrere sott’acqua, permettendo una respirazione subacquea che probabilmente le aiuta a nascondersi più a lungo dai predatori sulla terraferma, come dettagliato in un nuovo articolo di ricerca pubblicato sulla rivista Biology Letters.
Cosa sappiamo della lucertola Anolis che usa una bolla d’aria per respirare sott’acqua
Le lucertole Anolis sono un genere di lucertole diffuso dal Sud-est degli Stati Uniti sino alla parte settentrionale del Sud America, di cui si conoscono oltre 400 specie. Per sfuggire ai predatori sulla terraferma, come uccelli, serpenti, mammiferi e altre lucertole, la maggior parte di queste specie si affida principalmente al camuffamento ma, quando questa strategia fallisce, le specie semi-acquatiche hanno sviluppato una particolare tecnica, che permette loro di nascondersi per lungo tempo sott’acqua.
Anziché riemerge poco dopo per respirare, come di solito fanno le altre lucertole, le lucertole Anolis semi-acquatiche riescono infatti a prolungare la loro permanenza sott’acqua per un periodo di tempo superiore anche ai 16 minuti, utilizzando una bolla d’aria che resta intrappolata sulle narici. Come detto, l’uso di bolle d’aria per la respirazione subacquea non era stato mai descritto per nessun altro vertebrato: pertanto, per osservare da vicino questa tecnica di respirazione, la professoressa Swierk ha studiato le lucertole della specie A. aquaticus in Costa Rica, conducendo una serie di esperimenti.
Nello specifico, applicando un emolliente che impedisse la formazione di bolle sulla pelle di alcune di queste lucertole, la ricercatrice ha osservato una riduzione del tempo di permanenza di questi esemplari sott’acqua, rispetto alle lucertole del gruppo di controllo. In termini numerici, il gruppo di controllo è rimasto sott’acqua in media il 32% di tempo in più rispetto alle lucertole che non potevano contare sulla bolla d’aria per la respirazione.
“Questo è significativo perché è la prima prova a dimostrazione del vero significato adattativo delle bolle – ha affermato la professoressa Swierk – . Le bolle di rebreathing consentono alle lucertole restare sott’acqua più a lungo: prima lo sospettavamo, ma non avevano effettivamente testato se queste svolgessero un ruolo funzionale”.