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Uomo salva e alleva una gru selvatica nel suo terreno: confiscata dai forestali (ed è giusto così)

Le guardie forestali si sono presentate a casa di uomo per confiscare una gru che aveva salvato l’anno prima nella sua fattoria. L’uccello, dopo essere guarito, pur essendo libero non è mai andato via.
A cura di Andrea Centini
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Una gru antigone. Credit: pixabay
Una gru antigone. Credit: pixabay

Le guardie forestali dell'Uttar Pradesh, uno Stato indiano, hanno confiscato una meravigliosa gru antigone (Antigone antigone) all'uomo che l'aveva salvata, la cui storia era diventata virale all'inizio di marzo grazie a un video pubblicato dalla BBC. Il signor Mohammad Arif, un agricoltore, aveva trovato il grande uccello ferito in un campo della sua fattoria lo scorso anno. Il volatile presentava una grave frattura alla zampa destra e sanguinava copiosamente, così decise di portarlo a casa, dove iniziò a curarlo con rimedi naturali. Dopo 6 settimane la gru, nutrita e accudita, era di nuovo in piedi. Credeva che una volta guarita sarebbe volata via e tornata dai suoi simili, ma invece ha deciso di restare, stringendo col signor Arif una solidissima amicizia.

Una gru antigone. Credit: wikipedia
Una gru antigone. Credit: wikipedia

Nel filmato virale si vede la splendida gru prendere il cibo e l'acqua direttamente dalle mani dell'uomo, che addirittura la lascia mangiare dal suo piatto. L'uccello, inoltre, lo accompagna in volo per svariati chilometri mentre si sposta col suo scooter. La gru non è mai stata imprigionata e ha sempre potuto andarsene dalla fattoria. Talvolta, infatti, si allontana e torna al tramonto. Ma ora questa sorta di “idillio” si è concluso bruscamente, con l'intervento dei funzionari governativi che hanno bussato alla porta e confiscato l'animale. Questa storia, come raccontato dalla BBC, è finita anche al centro di un aspro confronto tra i politici al governo e quelli dell'opposizione, che hanno idee diverse sull'azione dei funzionari. Ma per quanto possa sembrare crudele, la confisca della gru è stata giusta, per molteplici ragioni.

Credit: wikipedia
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Innanzitutto, esattamente come avviene in Italia, nell'Uttar Pradesh è vietato detenere animali selvatici. Le gru antigone, fra l'altro, sono soggette a una protezione speciale – la specie è definita “uccello nazionale” – ed è severamente proibito dar loro da mangiare. Dopo averla trovata ferita, semplicemente, il signor Arif avrebbe dovuto contattare un centro di recupero della fauna selvatica e non curarla a casa propria con rimedi naturali. Il callo osseo deformato sulla zampa fratturata, come si evince dal video, mostra chiaramente che l'animale non ha ricevuto cure specialistiche, anche se fortunatamente è tornato in piedi. Inoltre mangiare nello stesso piatto di un uccello – che è comunque libero e in contatto con altri volatili – è un comportamento del tutto sconsiderato e pericoloso, tenendo presenti i rischi legati all'influenza aviaria.

Dopo la confisca la gru è stata trasferita presso il santuario di Samaspur. L'uomo ha seguito il veicolo dei funzionari fino a destinazione, ma una volta giunto lì è stato cacciato. In un'intervista con la BBC si è lamentato perché l'animale sarebbe stato rinchiuso, altrimenti sarebbe tornato da lui. “Non conosco le leggi sulla fauna selvatica. Sono un agricoltore. Ma se l'avessi ingabbiato, legato e non gli avessi permesso di andare da nessuna parte, allora avrei potuto capire la decisione del dipartimento forestale di portarlo via”, ha dichiarato il signor Arif. “Ma avete visto che volava e andava e veniva a suo piacimento. Avete mai visto che ne limitavo i movimenti?”, ha aggiunto l'uomo, sottolineando che desidera che l'uccello venga rimesso in libertà, facendogli decidere liberamente dove vuole stare.

Nonostante le lamentele dell'uomo, umanamente comprensibili per il forte legame affettivo instaurato con la gru, come affermato dal dottor Samir Kumar Sinha, direttore presso il Sarus Crane Conservation Project del Wildlife Trust of India (WTI), è stato giusto trasferire l'animale in un santuario. “Conservazione e compassione sono due cose diverse. Puoi salvare un uccello in pericolo ma devi consegnarlo per legge”, ha affermato giustamente il funzionario.

Credit: wikipedia
Credit: wikipedia

Il dottor Kumar Sinha ha spiegato che storie come questa potrebbero spingere le persone a trattenere in casa gli animali selvatici, privandoli della loro natura e della loro dignità. Inoltre possono esserci rischi per l'incolumità pubblica che non vanno sottovalutati. Per tutte queste ragioni la confisca della gru è stata doverosa, per quanto possa apparire una decisione cattiva. La speranza è che non sia stata effettivamente rinchiusa – come negano le autorità – e che sia davvero libera di spostarsi nella riserva assieme ai suoi simili. Ricordiamo che la gru antigone, l'uccello più alto del mondo con capacità di volare (può raggiunge quasi i 2 metri di altezza), è una specie classificata come vulnerabile (codice VU) nella Lista Rossa dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN). Il suo habitat naturale nel Sud Est asiatico e le popolazioni si sono infatti significativamente ridotti.

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