Uomo positivo al coronavirus della MERS, ricoverato in condizioni critiche: fonte contagio non nota
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha comunicato un caso di MERS ad Abu Dhabi, la capitale degli Emirati Arabi Uniti (UAE). A essere colpito un uomo non emiratino di 28 anni, colpito dalla forma grave della patologia. La MERS, acronimo di Middle East Respiratory Syndrome (Sindrome Respiratoria Mediorientale nel nostro idioma), è una malattia infettiva provocata da un coronavirus chiamato MERS-CoV, “cugino” del SARS-CoV-2 responsabile della pandemia di COVID-19 che stiamo vivendo da oltre 3 anni e mezzo e del SARS-CoV, che causa la SARS. Fra i tre è il più aggressivo e letale, avendo una mortalità superiore al 30 percento.
La MERS viene trasmessa principalmente dal contatto con dromedari infetti e con i loro prodotti contaminati, ma è possibile – seppur limitato – anche il contagio tra esseri umani, attraverso le goccioline respiratorie (droplet e aerosol). Per quanto concerne il caso del 28enne, al momento non è nota la fonte del contagio poiché il giovane non ha avuto alcun contatto con dromedari o con altri animali che possono fungere da portatori intermedi del virus, come capre e pecore. Fortunatamente i 108 contatti dell'uomo, sottoposti alla profilassi dopo aver diagnosticato la positività alla MERS, sono risultati tutti negativi dopo i tamponi oro-rinofaringei. Sono stati monitorati tutti per 14 giorni dopo l'ultima esposizione al giovane infettato.
La sua odissea è iniziata all'inizio di giugno, quando si è recato in un centro medico con “vomito, dolore al fianco destro e disuria (dolore durante la minzione)”, ha spiegato l'OMS in un comunicato stampa. L'8 dello stesso mese si è recato in ospedale con “vomito e sintomi gastrointestinali inclusa la diarrea”; i medici gli hanno diagnosticato “pancreatite acuta, danno renale acuto e sepsi”. Il 13 giugno le sue condizioni cliniche sono precipitate ed è stato ricoverato in rianimazione presso un ospedale governativo specializzato, dove è stato sottoposto a ventilazione meccanica (una procedura che abbiamo imparato a conoscere bene durante i mesi più drammatici della pandemia di Covid). Sottoposto a tampone oro-rinofaringeo, è risultato positivo alla MERS il 23 giugno.
La positività dell'uomo è stata comunicata il 10 luglio dall'International Health Regulations National Focal Point (IHR NFP) degli Emirati Arabi Uniti (UAE) all'OMS, che a sua volta ha rilasciato un comunicato sulla situazione il 24 luglio. Dall'anno in cui è stata scoperta la MERS (2012) ad oggi sono stati registrati in tutto 2605 casi, fra i quali 936 mortali. Negli Emirati Arabi Uniti i casi sono stati 94 con 12 decessi. Non sono stati diffusi aggiornamenti recenti sullo stato di salute dell'uomo. Le autorità sanitarie emiratine continueranno a monitorare attentamente la possibile emersione di nuovi casi di MERS.