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Uomo con cancro alla prostata inizia a parlare con accento irlandese: cos’è la rara complicazione

Un paziente di circa 50 anni affetto da cancro alla prostata ha improvvisamente iniziato a parlare con un forte accento irlandese. È stato colpito da una rara condizione chiamata “sindrome dell’accento straniero”
A cura di Andrea Centini
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Un uomo statunitense affetto da cancro alla prostata ha sviluppato come complicanza un forte accento irlandese. Potrebbe apparire un'assurdità, ma la Sindrome dell'accento straniero o FAS (acronimo di Foreign Accent Syndrome) è una condizione medica ben conosciuta, della quale sono stati descritti oltre 100 casi in letteratura scientifica. Molto spesso essa si manifesta a seguito di un trauma cranico, un ictus o altri eventi e malattie – alla stregua di tumori e sclerosi multipla – che provocano un danno alle aree dell'emisfero sinistro del cervello deputate al controllo della parola. Ma sono note associazioni peculiari come quella del paziente californiano, che ha sviluppato il suo “irlandese brogue” – cioè fortemente accentato – circa due anni dopo aver ricevuto la diagnosi della malattia, a causa della quale è purtroppo deceduto.

Il caso clinico dell'uomo con cancro alla prostata che ha sviluppato la sindrome dell'accento straniero è stato descritto da un team di ricerca americano guidato da scienziati del Dipartimento di Medicina Interna dell'Health System dell'Università Duke, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi della Divisione di Oncologia Medica, del Duke Cancer Institute Center for Prostate and Urologic Cancers e del Carolina Urological Research Center. Gli scienziati, coordinati dai professori Amanda Broderick e Andrew J Armstrong, dopo aver osservato l'emersione dell'accento inglese hanno sottoposto il paziente a esami neurologici e risonanze magnetiche che non hanno evidenziato anomalie cerebrali. Inoltre l'uomo non aveva una storia psichiatrica che avrebbe potuto spiegare la comparsa di questo curioso accento irlandese, che è diventato “gradualmente persistente”.

L'uomo era affetto da un carcinoma prostatico metastatico sensibile agli ormoni, che nonostante la terapia di deprivazione androgenica e il trattamento chemioterapico con l'abiraterone acetato/prednisone è evoluto in una forma ancora più aggressiva. Gli esami sulle biopsie, infatti, hanno confermato che la neoplasia si era trasformata in un carcinoma prostatico neuroendocrino a piccole cellule (NEPC), con lo sviluppo di numerose metastasi cerebrali. In parole semplici, il cancro si era diffuso al suo cervello, scatenando una “probabile paralisi paraneoplastica ascendente” che purtroppo ha determinato la morte dell'uomo, che aveva circa 50 anni. Il cancro aveva raggiunto anche il fegato e le ossa.

Come spiegato dalla professoressa Broderick e colleghi, il paziente non aveva origini irlandesi, non era mai stato in Irlanda e non aveva mai parlato prima con un accento irlandese, pur essendo stato qualche tempo in Inghilterra 30 anni fa. La Sindrome dell'accento straniero si sarebbe manifestata proprio a causa dell'evoluzione della sua malattia nella forma più aggressiva che ha coinvolto anche il cervello, probabilmente interessando le aree che controllano il linguaggio. Come spiegato dagli esperti, la presentazione della condizione “era più coerente con un disturbo neurologico paraneoplastico sottostante (PND)”.

È doveroso sottolineare che i pazienti colpiti dalla FAS non iniziano a parlare realmente con un accento straniero, ma si esprimono in un modo diverso dal normale a causa delle alterazioni indotte dalla malattia, ai centri cerebrali del linguaggio, alle connessioni nervose che controllano i movimenti della mascella e della lingua e la funzione delle corde vocali. L'accento straniero è qualcosa che percepisce chi ascolta, pertanto secondo alcuni esperti nemmeno esiste realmente come condizione medica.

È la prima volta che un caso di FAS emerge a seguito di un cancro alla prostata, ma sono noti almeno altri due eventi scatenati da tumori maligni. I dettagli della ricerca “Foreign accent syndrome as a heralding manifestation of transformation to small cell neuroendocrine prostate cancer” sono stati pubblicati dall'autorevole rivista scientifica British Medical Journal.

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