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Uno studio ha rivelato che andare a letto a una certa ora aumenta il rischio di disturbi mentali: i dati

Anche chi per predisposizione genetica è portato ad addormentarsi tardi e essere meno reattivo la mattina non dovrebbe andare a dormire superata una certa ora: secondo uno studio infatti quest’abitudine potrebbe aumentare anche del 40% il rischio di sviluppare disturbi mentali.
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C'è chi la mattina parte in quinta e chi invece fatica a rimanere con gli occhi aperti, chi la sera si addormenta subito dopo cena e chi invece a notte fonda si sente ancora carico di energia. In realtà, non si tratta solo di una questione di abitudine: l'orologio interno del nostro corpo, quello che in termini scientifici viene definito cronotipo, dipende infatti da una predisposizione genetica individuale, molto difficile da modificare.

Diversi studi hanno indicato l'effetto del cronotipo sul nostro corpo e molti di questi sembravano propendere per l'ipotesi secondo cui per il nostro benessere fosse più importante allinearsi al nostro cronotipo piuttosto che rispettare un orario imposto da fuori. Ora invece uno studio della Stanford Medicine ha dimostrato che, a prescindere dal proprio cronotipo, andare a dormire dopo una certa ora potrebbe essere dannoso per tutti. Nello specifico, addormentarsi dopo l'una del mattino sembra aumentare il rischio di sviluppare disturbi mentali come ansia e depressione. Qui abbiamo calcolato quante ore al sonno bisognerebbe dormire a notte.

Lo studio sulle abitudini di sonno

I ricercatori della Stanford Medicine hanno osservato i dati di quasi 75.000 persone adulte e hanno confrontato il loro cronotipo con le loro effettive abitudini di sonno. La platea di partecipanti comprendeva infatti sia "allodole" (le persone che sono predisposte a svegliarsi e ad addormentarsi presto) che "gufi" (così vengono chiamate le persone che per cronotipo vanno a letto tardi). Nello specifico dei 73.880 partecipanti, 19.065 si sono descritti come tipi mattutini, 6.844 come tipi serali e 47.979 non hanno espresso una preferenza tra i due estremi, collocandosi piuttosto nel mezzo.

Da questo studio è emerso che tutti, gufi compresi, stanno meglio se si svegliano presto la mattina e che andare a dormire dopo l'una di notte era associato a un tasso maggiore di disturbi mentali e comportamentali sia nelle persone che per cronotipo tendono ad addormentarsi presto sia in quelle che tendono ad andare a letto a notte inoltrata.

I risultati, pubblicati Psychiatry Research, smentiscono quindi chi raccomanda di non forzare il proprio cronotipo: andare a dormire tardi sembra insomma una cattiva idea per la propria salute mentale, poco conta cosa saremmo portate a fare per inclinazione naturale.

Gli effetti sulla salute mentale

I ricercatori hanno fatto indossare ai partecipanti un monitor che tenesse traccia dei loro orari effettivi. Le loro abitudini sono state poi messe in relazione al loro cronotipo, e infine per ogni partecipante è stata studiata la cartella clinica per evidenziare l'eventuale insorgenza di disturbi o condizioni psicologiche, come ansia o depressione.

La cosa interessante è che secondo quanto emerso da questo studio, sebbene andare a dormire tardi aumenti il rischio di disturbi mentali sia nelle allodole che nei gufi, i più a rischio sono proprio le persone predisposte ad andare a letto tardi che effettivamente si addormentano dopo l'una di notte: questi avevano tra il 20% e il 40% del rischio in più di sviluppare disturbi mentali rispetto al gruppo con lo stesso cronotipo a cui è stato un imposto di andare a dormire prima.

Perché le persone mattutine sono avvantaggiate

Le persone con il cronotipo "allodola" – suggeriscono i ricercatori – paradossalmente potrebbe gestire meglio la decisione di andare a dormire più tardi, perché sono consapevoli di essere fuori dalla loro zona di comfort. "Se dovessi fare un'ipotesi, credo che quando le persone mattutine restano svegli fimo a tardi, sono abbastanza consapevoli del fatto che il loro cervello non stia più funzionando abbastanza bene, quindi potrebbero rimandare decisioni perché sanno che potrebbero rivelarsi sbagliate", ha ipotizzato uno degli autori dello studio, lo psichiatra Jamie Zeitzer.

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