Uno studio di Harvard vuole dimostrare l’esistenza degli alieni? La stramba “ipotesi criptoterrestre”
Partiamo proprio dall'inizio. Lo studio di Harvard che ipotizza l'esistenza di alieni che abitano in mezzo a noi terrestri è un esercizio di riflessione. Non è un giudizio, ma un dato di fatto. Persino un'autoammissione. Si trova proprio nelle prime righe, appena sotto il titolo della ricerca pubblicata sulla rivista Philosophy e Cosmology. Lo riportiamo per intero:
"Questo articolo è una riflessione speculativa che riflette gli interessi e le idee degli autori e non è associato al Programma Human Flourishing di Harvard. Vorremmo anche sottolineare che riteniamo che questa ipotesi sia con ogni probabilità falsa ma crediamo comunque che meriti un'indagine scientifica".
Una premessa che non ha fermato le fantasie più fervide. Nel passaparola che si è creato fuori dal mondo accademico, la riflessione speculativa si è trasformata in una notizia. E la notizia in una vera e propria scoperta scientifica. Ma i contorni della ricerca sono tutt'altro che chiari.
Qual è l'ipotesi dei ricercatori di Harvard sull'esistenza di ultraterrestri
Per spiegare i fenomeni aerei non identificati (UPA, Unidentified Aerial Phenomena, conosciuti fino a poco tempo fa come UFO) i ricercatori hanno proposto di seguire una terza via già proposta da altri autori. Non si tratta né di tecnologie extraterrestri (cioè che vengono da altri pianeti) né di oggetti terrestri che non sono stati identificati (perché, magari, coperti dal segreto militare). Piuttosto si tratterebbe di avvistamenti ultraterrestri.
In sostanza, gli alieni esistono e vivono già in mezzo a noi senza essere riconosciuti. Anche in questo caso, l'opinione degli studiosi si divide: questi esseri ultraterrestri potrebbero viaggiare fra le dimensioni spazio-temporali o essere "solo" dei viaggiatori del tempo. La terza via che (ancora una volta) imboccano gli studiosi di Harvard è quella di alieni che sono semplicemente nascosti alla vita. Per esempio perché vivono sottoterra.
"Come per le altre ipotesi ultraterrestri, dobbiamo affermare subito che la consideriamo improbabile. Essenzialmente, però, non la consideriamo impossibile", scrivono gli studiosi, che stimano la probabilità dell'esistenza di questi "alieni nascosti" come una su dieci. Come sia stata calcolata la probabilità non è spiegato. L'unica cosa certa è che sì, significa che ci sono nove probabilità su dieci che non sia così. Ma che la considerano "dieci volte più probabile" di quanto non la considerassero prima. Anche in questo caso, non è dato sapere come hanno calcolato questa crescita.
Perché la ricerca sugli ultraterrestri non deve essere presa sul serio
Un'ipotesi che ha dell'incredibile, ma pur sempre uno studio scientifico. O no? Una cosa è certa: lo studio non è stato ancora sottoposto a peer-review (letteralmente "revisione paritaria"), cioè il processo di valutazione critica di un lavoro scientifico, fatta da altri specialisti che però non sono direttamente coinvolti nella ricerca. Insomma, la validità dello studio non è stata sottoposta alle rigide regole dell'accademia, che sono le stesse che garantiscono la scientificità delle ricerche.
Ma i problemi con lo studio non si fermano qua. Sono proprio i presupposti a essere traballanti. A partire dal caso di David Grusch, il whistleblower che avrebbe accusato il governo federale americano di nascondere la verità sugli alieni. Accuse messe in dubbio da diversi esperti, ma che i ricercatori prendono per buone per il semplice fatto di essere state pronunciate sotto giuramento.
Ad aggiungersi alla lista di aspetti problematici dello studio c'è anche l'elenco di fonti utilizzate, un aspetto fondamentale per qualsiasi ricerca scientifica. Per esempio, la letteratura di fantascienza: "Viaggio al centro della Terra" dello scrittore francese Jules Verne viene usata come fonte per l'ipotesi degli esseri ultraterrestri che si nascondono sottoterra (la controreplica degli studiosi ai problemi biologici del vivere nel sottosuolo è che gli alieni abbiano sviluppato un organismo diverso dal nostro).
Ma tra le fonti c'è anche una puntata del podcast di Joe Rogan, il famoso e controverso presentatore americano che ha più volte diffuso disinformazione. E, per non farsi mancare nulla, anche video presi da YouTube che hanno ben poco di scientifico. Per esempio il video falso (e più volte smentito) su una finta missione Apollo 20 che sarebbe stata nascosta dal governo perché avrebbe scoperto una navicella spaziale aliena (con tanto di extraterrestre mostrato in telecamera).
Si torna all'origine: per stessa ammissione degli studiosi, la ricerca deve essere considerata come una mera speculazione. Ogni tanto, però, spuntano dal nulla commenti che lasciano immaginare che dietro la giustificazione ci sia altro. "Crediamo che l'ipotesi criptoterrestre debba essere indagata attivamente piuttosto che aspettare in maniera reattiva che dati rilevanti vengano rivelati".