Una specie di grande scimmia appena scoperta in Germania è la più piccola mai vista
Una scoperta inattesa, appena avvenuta in Germania, rivela una diversità finora sconosciuta negli ominidi europei del medio-tardo Miocene. Dopo il Danuvius guggenmosi, una specie di grande scimmia identificata nel 2019, a popolare le foreste di latifoglie che in quel periodo sorgevano nel territorio della cava di argilla di Hammerschmiede, in Baviera, c’era anche un’altra grande scimmia, chiamata Buronius manfredschmidi, la più piccola specie di ominidi mai trovata finora.
Due denti fossili e una rotula, rinvenuti tra il 2011 e il 2017 in prossimità del sito in cui vennero ritrovati i fossili di Danuvius guggenmosi, sembrano infatti appartenere a una specie di grande scimmia vissuta 11 milioni di anni fa e mai vista prima d’ora: il suo nome scientifico, Buronius manfredschmi, deriva da Buron, la denominazione medievale della città di Kaufbeuren, che si trova 5 km a sud della cava di Hammerschmiede, mentre l’epiteto della specie manfredschmi è stato assegnato in onore del dottor Manfred Schmid (Marktoberdorf), un collezionista privato che si unì nella ricerca di fossili nel sito di Hammerschmiede dalla fine degli anni ’70.
Secondo gli antropologi che sono arrivati all’identificazione della nuova specie, dettagliata in un articolo di ricerca pubblicato sulla rivista Plos One, Buronius manfredschmidi aveva una massa corporea stimata di circa 10 kg e le dimensioni di un bambino. “Questa nuova specie è molto più piccola di qualsiasi altro ominide vivente o fossile – ha affermato la prof.ssa Madelaine Böhme, paleontologa dell’Università di Tubinga, che ha guidato la ricerca – . Questa caratterista la rende piuttosto insolita”.
Come detto, la specie appena scoperta sarebbe coesistita con Danuvius guggenmosi, che era un ominide molto più grande e in grado di camminare sui due arti inferiori. Tuttavia, a giudicare dalla differenza di dimensioni, i ricercatori ritengono che queste due scimmie conducessero stili di vita molto diversi.
La rotula e i denti di Buronius suggeriscono infatti che questi antichi ominidi fossero abili scalatori di alberi e avessero un’alimentazione a base di cibi morbidi come le foglie. I Danuvius, che presentavano una postura sorprendentemente eretta, trascorrevano invece la maggior parte del tempo a terra. Pertanto, pur condividendo l’habitat, le due specie occupavano nicchie diverse e non competevano direttamente per il cibo, un po’ come avviene oggi tra i moderni gibboni e gli oranghi nel Borneo e a Sumatra.
La scoperta di Buronis ha reso Hammerschmiede l’unico sito del Miocene in Europa noto per aver ospitato più di una specie di scimmie estinte. Secondo gli autori dello studio, l’identificazione della nuova specie dovrebbe incoraggiare altri ricercatori a riesaminare i fossili provenienti da altri siti europei, il che potrebbe potenzialmente rivelare più esempi di convivenza tra due scimmie.