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Una pillola può aiutare a smettere di fumare le sigarette elettroniche: lo studio sulla vareniclina

Uno studio clinico randomizzato condotto su 261 ragazzi tra i 16 e i 25 anni ha mostrato come il trattamento con vareniclina, un farmaco già utilizzato negli Stati Uniti per trattare la dipendenza da nicotina negli adulti, può aumentare in modo significativo le probabilità di successo per chi vuole smettere di fumare sigarette elettroniche.
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Le sigarette elettroniche (e-cig) avrebbero dovuto essere un prodotto sostitutivo per aiutare i fumatori di sigarette tradizionali a smettere di fumare. Tuttavia, sebbene per alcuni possano effettivamente offrire un valido aiuto almeno nel contenere la dipendenza, è chiaro che il loro ingresso in commercio ha creato un nuovo problema di dipendenza, soprattutto tra adolescenti e giovanissimi.

Sono infatti sempre di più coloro che iniziano a fumare proprio con le sigarette elettroniche: basta sapere che, secondo l'Istituto Superiore di Sanità, sono più gli adolescenti, tra i 14 e i 17 anni, che hanno provato la sigaretta elettronica rispetto a quelli che hanno avuto un contatto diretto con il fumo da tabacco. Il 20,1% inizia proprio con le e-cig.

Sigarette elettroniche: una nuova dipendenza

È vero che, secondo le ricerche condotte finora (questi prodotti sono presenti in commercio da pochi anni), le sigarette elettroniche sembrano essere effettivamente meno dannose delle loro antenate tradizionali, ma questo non significa che non siano comunque nocive per la nostra salute, come hanno evidenziato più studi.

Ecco perché negli Stati Uniti un gruppo di scienziati del Mass General Brigham, il più grande centro di ricerca ospedaliera del Paese, ha condotto uno studio per verificare se la vareniclina, un farmaco utilizzato finora per trattare la dipendenza da nicotina nei fumatori di sigarette tradizionali, potesse funzionare anche nei giovani fruitori di sigarette elettroniche. Lo hanno fatto attraverso uno studio clinico randomizzato condotto su 261 ragazzi tra i 16 e i 25 anni. Tuttavia, è bene specificare che, almeno in Italia, attualmente la vareniclina non è in commercio, a causa di un problema di sicurezza che ha riguardato il Champix, il nome commerciale del farmaco, prodotto per l'Italia da Pfizer: come spiega l'Aifa, questi lotti contenevano infatti livelli di una sostanza, N-nitroso-vareniclina, superiori ai livelli di assunzione giornalieri accettabili stabiliti a livello europeo. A ogni modo, il farmaco continua a essere ritenuto efficace contro la dipendenza da nicotina e per questo venduto negli Stati Uniti.

Gli effetti della vareniclina

I partecipanti sono stati divisi in tre gruppi in base al trattamento loro assegnato per aiutarli a smettere di fumare: al primo è stata prescritta l'assunzione di vareniclina, combinata con consulenza comportamentale settimanale e una chat di supporto; al secondo lo stesso trattamento, ma invece della vareniclina è stato dato un farmaco placebo. Infine, i partecipanti del terzo gruppo hanno usufruito solo della chat di supporto. Tutti sono stati seguiti per le 12 settimane di trattamento e successivamente sono stati effettuati controlli mensili per altre 12 settimane.

I risultati parlano in modo chiaro: a fine trattamento e nei tre mesi successivi, il gruppo trattato con vareniclina era quello con il maggior numero di persone che effettivamente aveva smesso di fumare. Dopo le 12 settimane, il 51% di loro aveva smesso di svapare, rispetto al 14% degli utilizzatori del farmaco placebo e al 6% dei partecipanti del terzo gruppo. Dopo 24 settimane, il tasso degli ex-fumatori nel primo gruppo era pari al 28%, rispetto al 7% tra coloro trattati con placebo e al 4% dei partecipanti che potevano contare soltanto sulla chat di supporto. In sintesi, i ricercatori hanno calcolato che gli adolescenti o giovani adulti trattati con vareniclina hanno mostrato una probabilità di smettere di fumare più di tre volte superiore rispetto a coloro che hanno ricevuto solo una consulenza comportamentale.

Secondo i ricercatori, quindi, questo farmaco può essere d'aiuto non solo per gli adulti – per i quali è già stato approvato – ma anche per i più giovani, anche perché durante lo studio, la vareniclina si è rivelata anche sicura, in quanto nessun partecipante che ha smesso di svapare ha poi iniziato a fumare le sigarette tradizionali.

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