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Una piccola molecola può bloccare la crescita dei tumori al seno e alle ovaie

Scoperta dai ricercatori americani, si lega a una proteina coinvolta nei percorsi di sviluppo delle cellule tumorali, arrestando la crescita del cancro.
A cura di Valeria Aiello
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Gli scienziati di uno dei più importanti centri oncologici degli Stati Uniti, il Baylor College of Medicine di Houston, in Texas, hanno scoperto una piccola molecola in grado di bloccare la crescita dei tumori al seno e alle ovaie. Chiamata 5D4, la molecola è frutto di anni di ricerche e funziona legandosi a una proteina cellulare, TopBP1, identificata dallo stesso team circa 10 anni fa. Il legame di 5D4 a TopBP1 interrompe l’interazione della proteina con diversi percorsi che promuovono lo sviluppo del cancro. Ad oggi, la molecola è stata testata su modelli animali e, quando utilizzata in combinazione con talazoparib, un altro inibitore del cancro, aumenta l’efficacia dell’attività antitumorale. I risultati della sperimentazione sono stati appena pubblicati su PNAS.

Lo sviluppo del cancro comporta molte fasi di alterazioni genetiche e deregolazione delle vie di segnalazione – ha spiegato il dottor Weei-Chin Lin, professore del Baylor College of Medicine e autore corrispondente dello studio – . Circa 10 anni fa, il nostro team ha scoperto che la proteina TopBP1 si trova in un punto convergente di molteplici percorsi cellulari coinvolti nella crescita e nella progressione del cancro, rendendola un potenziale candidato per una terapia antitumorale mirata. La nostra idea era quella di identificare molecole che si legassero a TopBP1 e interferissero con le sue interazioni con i percorsi molecolari che promuovono la crescita del cancro”.

La ricerca della molecola ha richiesto anni di screening che hanno riguardato oltre 200.000 composti, seguiti da molteplici cicli di ottimizzazione dei composti, fino all’identificazione di 5D4. Nello specifico, questa molecola ha dimostrato di poter bloccare domini specifici a livello della proteina TopBP1 che sono coinvolti nella progressione del cancro, senza interferire con la normale funzione della proteina nella replicazione funzionale. “I domini presi di mira da 5D4 sono responsabili della regolazione di E2F1, p53 mutanti, MYC e di un processo chiamato ricombinazione omologa – ha precisato Weei-Chin Lin – . Pertanto, il 5D4 mostra attività antitumorale senza tossicità per i tessuti normali”.

Un aspetto particolarmente interessante della scoperta riguarda proprio la regolazione dell’oncogene MYC che, come noto, contribuisce allo sviluppo di molti tumori umani ma finora si è mostrato particolarmente difficile da prendere di mira direttamente. La possibilità offerta da 5D4 apre quindi la strada alla possibilità di colpire MYC indirettamente, utilizzando inibitori di TopBP1.

È molto entusiasmante aver trovato un inibitore di TopBP1 che blocca davvero la crescita del cancro nelle cellule e nei modelli animali in laboratorio – ha aggiunto il professor Fang-Tsyr Lin, primo autore e co-autore corrispondente dello studio – . Il nostro prossimo passo sarà quello di continuare a sviluppare questo composto per i test sull’uomo, per ottimizzare il suo effetto antitumorale in combinazione con altri inibitori e per ridurre al minimo le potenziali tossicità”.

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