Una persona su tre a rischio malattie perché non fa abbastanza attività fisica
Quasi un terzo (31%) della popolazione mondiale, circa 1,8 miliardi di persone, non raggiunge i livelli di attività fisica raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Lo indicano i risultati della nuova indagine globale sulle tendenze nell’attività fisica nel 2022 appena pubblicati sulla rivista scientifica The Lancet Global Health, che mostrano un aumento di cinque punti percentuali nel livello di inattività rispetto al 2010. La situazione più preoccupante si registra nelle regioni ad alto reddito dell’Asia Pacifica e dell’Asia meridionale, con rispettivamente il 48% e il 45% della popolazione adulta che non svolge sufficiente attività fisica, ma anche in altre regioni, inclusi i Paesi occidentali ad alto reddito, i livelli restano insufficienti. In Italia, il 40% della popolazione non svolge abbastanza attività fisica.
“Questi nuovi risultati evidenziano un’opportunità perduta di ridurre il cancro e le malattie cardiache e di migliorare la salute mentale e il benessere attraverso una maggiore attività fisica” ha affermato il dottor Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS, ricordando come l’inattività fisica esponga a un rischio maggiore di malattie cardiovascolari come infarti e ictus, diabete di tipo 2, demenza e tumori come quello al seno e al colon.
Per gli adulti, l’OMS raccomanda di praticare 150 minuti di attività fisica di intensità moderata o 75 minuti di attività fisica di intensità vigorosa, o equivalente, a settimana.
A livello globale, preoccupa inoltre la disparità di genere, che vede tassi di inattività più alti tra le donne (34%) rispetto agli uomini (29%), con Paesi in cui questa differenza è più marcata, come in Italia, dove il 49% delle donne non svolge sufficiente attività fisica a fronte del 36% degli uomini. Alla luce di questi risultati, l’OMS invita i paesi a rafforzare la loro attuazione delle politiche per promuovere e consentire l’attività fisica attraverso lo sport di base e di comunità e attività ricreative e trasporti attivi (camminare, andare in bicicletta e utilizzare i trasporti pubblici), tra le altre misure.
“Dobbiamo rinnovare il nostro impegno per aumentare i livelli di attività fisica – ha aggiunto Tedros Adhanom Ghebreyesus – . Serve dare priorità ad azioni coraggiose, comprese politiche rafforzate e maggiori finanziamenti, per invertire questa preoccupante tendenza”.