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Una persona su 5 con meno di 50 anni soffre di una malattia sessualmente trasmissibile incurabile

Secondo un nuovo studio guidato da scienziati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il 20% degli under 50 soffre di herpes genitale, un’infezione non curabile. Ciò significa che ne sono colpite quasi 900 milioni di persone tra i 15 e i 49 anni. Quali sono i sintomi e perché urgono nuovi trattamenti e vaccini.
A cura di Andrea Centini
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Circa il 20 percento della popolazione mondiale tra i 15 e i 49 anni è affetta da una malattia sessualmente trasmissibile non curabile: l'herpes genitale. Ciò significa che un individuo su cinque tra adolescenti e adulti under 50 è infettato dai virus responsabili, i due tipi di herpes simplex virus (HSV), l'HSV-1 e l'HSV-2. Il primo è principalmente noto per provocare l'herpes labiale, pur potendo in determinati casi innescare anche la forma genitale, mentre il secondo è quello più fortemente associato alla patologia trasmessa attraverso i rapporti sessuali. Come indicato in un recente comunicato dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l'HSV-2 è considerato più grave non solo perché più frequente, ma anche perché più coinvolto nell'innescare focolai ricorrenti e perché rappresenta la quasi totalità dei casi sintomatici dell'infezione, ben il 90 percento. Se ciò non bastasse, l'infezione da herpes simplex virus 2 è associato a un rischio tre volte maggiore di contrarre l'HIV, il virus dell'immunodeficienza acquisita, malattia meglio conosciuta come l'acronimo di AIDS.

Sono solo alcuni dei risultati emersi da una nuova indagine, che ha voluto indagare a fondo sull'incidenza globale dell'herpes genitale, malattia sessualmente trasmissibile più comune e in grado di abbattere la qualità della vita delle persone che ne sono affette. A condurre lo studio è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'Infectious Disease Epidemiology Group del Weill Cornell Medicine (Qatar) e del Dipartimento di Salute e Ricerca Riproduttiva e Sessuale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi di vari istituti. Fra quelli coinvolti il Dipartimento di Scienze della Salute della Popolazione dell'Università Cornell di New York (Stati Uniti), il College of Health Sciences dell'Università del Qatar e l'Università di Bristol (Regno Unito). I ricercatori, coordinati dal dottor Sami Gottlieb dell'OMS, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver condotto una revisione sistematica su tutti gli studi e i dati relativi alla prevalenza delle infezioni da HSV nelle regioni sanitarie dell'OMS. Oltre ai dati sulle infezioni da HSV 1 e 2, i ricercatori si sono concentrati sull'incidenza dell'ulcera genitale sintomatica (GUD). La manifestazione dell'herpes genitale con la formazione di piaghe e vescicole.

L'OMS sottolinea che nella maggior parte dei casi le persone infettate dai virus responsabili dell'herpes genitale sono asintomatiche, ma una parte di esse sviluppa episodi sintomatici ciclici con la comparsa delle piaghe e delle vesciche, associate anche a dolore, prurito e bruciore nell'area genitale, che possono essere accompagnati da sintomi sistemici come febbre, mal di testa, mialgia (dolori muscolari) e linfonodi ingrossati. Queste manifestazioni creano disagi significativi e i ricercatori hanno stimato che ben 200 milioni di persone hanno avuto avuto almeno un episodio sintomatico nel 2020 da HSV-2. Altri 17 milioni da HSV-1. Incrociando tutti i dati è emerso che, a livello globale quasi 900 milioni di persone sotto i 50 anni convive con l'infezione da herpes genitale. Nel 2020 ne sono state diagnosticate oltre 25 milioni di nuove da HSV-2, da sommare alle altre 520 milioni già esistenti. A queste si aggiungono quasi 380 milioni di infezioni genitali da HSV-1. Ben 50 milioni di esse hanno anche l'HSV-2 perché i due virus, come spiega l'OMS, possono convivere.

L'herpes simplex virus di tipo 1 è conosciuto come virus dell'herpes labiale perché è quello coinvolto fastidiose e pruriginose vescicole sulle labbra. In genere si viene infettati durante l'infanzia attraverso la saliva e il virus resta latente nell'organismo per il resto della vita. In generale attende sornione nei gangli dei nervi periferici (soprattutto il ganglio trigemino) e in presenza di forte stress e sistema immunitario debilitato si riattiva, innescando una nuova manifestazione cutanea. In alcuni casi può addirittura invadere il cervello e da poco gli scienziati hanno scoperto come fa. Come specificato, può essere coinvolto anche nell'herpes genitale. L'OMS spiega che nelle persone che non hanno avuto un'infezione precedente, può essere acquisito tramite i rapporti sessuali e scatenare la patologia genitale.

Gli autori del nuovo studio sottolineano che, alla luce dei numeri e dell'impatto sanitario, sono urgenti nuovi trattamenti e vaccini contro la patologia sessualmente trasmissibile, contro la quale non solo mancano finanziamenti adeguati da parte delle case farmaceutiche, ma è anche associata a un fortissimo stigma sociale. “Le infezioni genitali da HSV hanno un'elevata incidenza e prevalenza in tutto il mondo, contribuendo a un significativo carico di malattia GUD. Nuove misure di prevenzione e trattamento, come i vaccini profilattici e terapeutici contro l'HSV, sono criticamente necessarie per controllare le infezioni da HSV e ridurre il carico di malattia associato”, hanno concluso Gottlieb e colleghi. I dettagli della ricerca “Estimated global and regional incidence and prevalence of herpes simplex virus infections and genital ulcer disease in 2020: mathematical modelling analyses” sono stati pubblicati sulla rivista specializzata Sexually Transmitted Infections legata a British Medical Journal (BMJ).

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