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Una pandemia da fungo come in The Last of US può accadere davvero? Cosa dicono gli esperti

I funghi del genere Cordyceps, alla base del videogioco e della serie TV “The Last of US”, esistono davvero in natura. Ecco cosa dicono gli esperti sulle probabilità che possano realmente infettare l’uomo e trasformarlo in uno zombie.
A cura di Andrea Centini
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Credit: HBO / Sky / Screenshot youtube: https://youtu.be/R59OyK3f0Vk
Credit: HBO / Sky / Screenshot youtube: https://youtu.be/R59OyK3f0Vk

The Last of US, firmato dai Naughty Dog, è contemplato tra i videogiochi più apprezzati in assoluto e recentemente è stato riadattato in serie TV, che ne ripercorre la trama passo passo. Anche la trasposizione televisiva sta riscuotendo un ottimo successo e, poiché stiamo ancora vivendo la pandemia di COVID-19, molti spettatori si stanno chiedendo se ciò che viene raccontato sia possibile anche nella realtà. Il plot narrativo è il classico da apocalisse zombie, con le persone trasformate in esseri deformi e assetati di sangue che trasmettono l'infezione attraverso i morsi (ma non solo). La differenza sostanziale con le produzioni analoghe risiede nel fatto che alla base del disastro, che porta la civiltà umana al collasso, vi è un fungo, non un batterio o un virus. Nel caso specifico si tratta di un fungo del genere Cordyceps, che non è inventato ma assolutamente reale.

Il fungo è stato fonte d'ispirazione per gli autori del videogioco a causa del suo modus operandi per replicarsi e diffondersi nell'ambiente. Innanzitutto è doveroso sottolineare che questo genere di funghi (e l'affine Ophiocordyceps) attacca solo gli insetti, con una spiccata predilezione per le formiche. Senza entrare troppo in dettagli biologici, dopo aver infettato una formica attraverso le spore il fungo infesta il suo sistema nervoso e ne prende il controllo, spingendo l'imenottero – tramite il rilascio di sostanze psicotrope – a raggiungere luoghi più elevati. Il micelio e le ife si ramificano nel corpo della vittima fino a quando non viene uccisa e completamente invasa dal fungo, che inizia a spuntare con i suoi corpi fruttiferi all'esterno del corpo mummificato. La posizione elevata permette alle spore del fungo di disperdersi più efficacemente e infettare altri artropodi nell'ambiente sottostante. Questo video della BBC narrato dal celebre Sir David Attenborough mostra l'affascinante e inquietante comportamento del Cordyceps.

Gli autori del videogioco hanno semplicemente immaginato che questo fungo, in qualche modo, si sia evoluto a tal punto da riuscire a infettare le persone e controllarle, trasformandole in mostri spietati come i cattivissimi Clicker. Dunque, la domanda che gli spettatori si stanno ponendo è la seguente: potrebbe davvero un fungo di questo genere infettare anche l'uomo e scatenare una pandemia come quella vista nel videogioco e nella serie TV? La risposta degli esperti è generalmente no, anche se in biologia mai dire mai. Ciò che è certo è che i funghi rappresentano una minaccia alla salute pubblica da non sottovalutare, con alcune specie finite nel mirino dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per le gravissime e letali infezioni che possono provocare. Fra esse il Candida auris emerso solo negli ultimi anni e il famigerato “Fungo neroresponsabile della mucormicosi. Ma senza scomodare questi funghi così aggressivi, si calcola che ogni anno che questo regno di organismi uccida oltre 1,5 milioni di persone. Certo, non nel modo cinematografico di The Last of US. Ma perché i ricercatori ritengono improbabile l'emersione di un Cordyceps in grado di aggredirci e causare una pandemia? Le ragioni sono molteplici.

Innanzitutto, nella stragrande maggioranza dei casi le infezioni da fungo si ottengono per contatto con una superficie contaminata, e non attraverso le goccioline respiratorie (droplet e aerosol) come per la COVID-19 o l'influenza. Ciò ne limita enormemente la potenziale capacità di diffusione a livello pandemico. Il fungo responsabile, infatti, dovrebbe essere praticamente ubiquitario. Un altro aspetto fondamentale risiede nel motivo principale per cui i Cordyceps non infettano specie più evolute degli insetti: la temperatura corporea. Quella umana – e di altri animali – è troppo alta per permettere al fungo di sopravvivere, dunque di svilupparsi e diramarsi all'interno dell'organismo come si vede nel videogioco e nella serie TV. Insomma, non riuscirebbe mai ad attecchire, come specificato alla BBC dalla dottoressa Charissa de Bekker, microbiologa dell'Università di Utrecht che ha studiato a fondo le infezioni da Cordyceps nelle formiche. “La nostra temperatura corporea è semplicemente troppo alta perché la maggior parte dei funghi si stabilizzino e crescano bene, e vale lo stesso per questo Cordyceps”, ha sottolineato la scienziata. A tal proposito è interessante citare l'apertura della serie TV di The Last of US, in cui uno scienziato degli anni '60 suggerisce come il riscaldamento globale catalizzato dai cambiamenti climatici potrebbe favorire il salto di specie all'uomo (lo spillover) e la diffusione pandemica dei funghi.

Un altro elemento che rende improbabile un'infezione “zombificante” da Cordyceps nell'uomo risiede nella complessità del nostro sistema nervoso rispetto a quello delle formiche. “Il loro sistema nervoso è più semplice del nostro, quindi sarebbe sicuramente più facile controllare il cervello di un insetto rispetto al nostro cervello, inoltre il loro sistema immunitario è molto diverso dal nostro”, ha spiegato la dottoressa de Bekker. È comunque doveroso ricordare che alcuni funghi riescono ad alterare la nostra mente attraverso le sostanze psicotrope. La più celebre è indubbiamente la psilocibina presente nei funghetti magici / allucinogeni, ma anche l'LSD – una fortissima sostanza psichedelica – deriva da un composto prodotto da un fungo, l'ergot (Claviceps purpurea), un ascomicete che infetta le piante graminacee. Un altro esempio meno intuitivo ma sicuramente suggestivo è quello fatto dal micologo David Hughes a Business Insider: “Ogni volta che bevi una birra, il tuo comportamento è influenzato dal sottoprodotto di un fungo, che è l'etanolo”. Lo scienziato è stato consulente per Naughty Dog durante lo sviluppo del videogioco The Last of Us, proprio perché studioso del Cordyceps.

Gli scienziati spiegano che siamo costantemente esposti ai funghi, ma in genere il nostro sistema immunitario li tiene a bada. Le persone più suscettibili alle infezioni fungine sono infatti quelle con un sistema immunitario debole o compromesso, ad esempio perché in cura per una chemioterapia. Durante la pandemia di COVID, a causa dell'ampio uso di cortisone, in India sono stati registrati centinaia di casi di mucormicosi, causata da un fungo che può letteralmente devastare il corpo e rendere ciechi. Gli esperti e l'OMS sono particolarmente preoccupati dal già citato Candida auris emerso negli ultimi anni, poiché in grado di provocare una candidiosi potenzialmente fatale. Il problema principale risiede nel fatto che è un fungo resistente ai farmaci e ad oggi non esistono i vaccini contro questi funghi mortali. I cambiamenti climatici sono considerati i responsabili della diffusione spontanea e parallela della specie in più continenti; non si esclude che in futuro il Candida auris possa dare vita a focolai estesi. Magari non si verificheranno mai pandemie di funghi in grado di trasformarci in zombi, ma è certo che le malattie fungine sono una minaccia concreta che gli esperti stanno prendendo molto sul serio.

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