video suggerito
video suggerito
Covid 19

Una nuova variante Covid in India sembra essere la più contagiosa mai vista

Si tratta di un sotto-lignaggio di Omicron denominato BA.2.75 che sarebbe in grado di sfuggire agli anticorpi indotti da precedenti infezioni e dalla vaccinazione.
A cura di Valeria Aiello
2.986 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Una nuova sotto-variante di Omicron, denominata BA.2.75, identificata in India e già segnalata in diversi Paesi, tra cui Giappone, Germania, Regno Unito, Canada, Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda, presenta così tante mutazioni che gli scienziati temono sia la peggiore emersa dallo scoppio della pandemia di Covid-19.

Secondo gli esperti si tratterebbe di una “variante di seconda generazione” derivata dal sottotipo Omicron BA.2, caratterizzata da nuove mutazioni a livello della proteina Spike, oltre quelle già presenti in BA.2, tra cui le sostituzioni “G446S” e “R493Q”, considerate di particolare interesse, poiché conferirebbero alla variante la capacità di eludere diversi anticorpi e legare con maggiore affinità le cellule umane. In altre parole, questo profilo antigenico consentirebbe alla nuova sotto-variante BA.2.75 di sfuggire agli anticorpi indotti da precedenti infezioni e dalla vaccinazione e avere una maggiore capacità di infettare le persone che sono state contagiate in precedenza, così come coloro che sono stati vaccinati.

Thomas Peacock, uno scienziato dell’Imperial College di Londra, in un thread su Twitter ha affermato che “vale la pena tenere d'occhio” la nuova sotto-variante, in quanto potrebbe essere particolarmente contagiosa e avere un’elevata capacità di infettare le persone guarite e vaccinate.

Anche il biologo molecolare Ulrich Elling dell’Istituto di Biotecnologie Molecolari (IMBA) dell’Accademia austriaca di Scienze è d’accordo. “Non mi piacciono le mutazioni osservate. Prima di aver finito con l’ondata causata dalla variante BA.5, potremmo doverci preparare per quella successiva” ha scritto su Twitter. In India, fa notare l’esperto, il numero di casi BA.2.75 sta aumentando rapidamente, anche se ad oggi non sono state rilasciate dichiarazioni ufficiali né da parte del Governo indiano né dal SARS-CoV-2 Genomics Consortium (INSACOG), l'agenzia di sorveglianza genomica che opera sotto il Ministero della salute.

Cosa sappiamo della sotto-variante Omicron BA.2.75

Come premesso, questa variante è stata denominata BA.2.75 sulla base delle indagini condotte da parte degli scienziati degli Stati indiani del Maharashtra, Karnataka e Jammu e Kashmir. Uno scienziato dell'INSACOG ha dichiarato al Times of India: “Abbiamo esaminato come BA.2, che ha innescato principalmente la terza ondata a gennaio, stesse ancora causando infezioni e reinfezioni a giugno. Ciò ha portato alla scoperta di BA.2.75, che ha più di 80 mutazioni, mentre BA.2 ne ha circa 60. Ora, quando rianalizziamo i vecchi campioni di BA.2 per queste mutazioni appena identificate, troviamo che i virus appartengono ai sotto-lignaggi BA.2.74, BA.2.75 e BA.2.76”.

A descrivere invece le due mutazioni “G446S” e “R493Q” che caratterizzano la sotto-variante Omicron BA.2.75 è stato il Bloom Lab dell’Istituto di ricerca Fred Hutch negli Stati Uniti, che ha sottolineato la presenza di “un cambiamento antigenico apprezzabile rispetto al genitore BA.2”. La mutazione G446S si trova in “uno dei più potenti siti di fuga dagli anticorpi provocati dagli attuali vaccini che neutralizzano ancora il BA.2. Quindi, per l'immunità dai vaccini o dalle infezioni precoci, l'aggiunta di G446S al BA.2 diminuirà la neutralizzazione – ha affermato il laboratorio – . Tuttavia, il G446S avrà un effetto minore sugli anticorpi delle persone con una precedente infezione da BA.1. Pertanto, il vantaggio antigenico di BA.2.75 rispetto a BA.2 sarà più pronunciato nelle persone che non hanno avuto esposizione a BA.1”. Questo implicherebbe che “BA.2.75 sfuggirà agli anticorpi in modo simile a BA.4 e BA.5 rispetto all’attuale vaccino”.

La mutazione R493Q, d’altra parte, sembra aumentare la capacità del virus di legarsi al recettore ACE2, la proteina presente sulla superficie delle cellule umane che il virus utilizza per penetrare al loro interno. Lipi Thukral, uno scienziato del Council of Scientific and Industrial Research-Institute of Genomics and Integrative Biology (CSIR-IGIB) di Delhi, ha dichiarato a The Print: “Questo lignaggio potrebbe richiedere un'attenzione urgente poiché la maggior parte delle mutazioni sono uniche e [esso] ha anche cambiato molto il suo carattere fisico-chimico”. L’esperto medico israeliano, il dottor Shay Fleishon del Central Virology Laboratory presso lo Sheba Medical Center di Tel Hashomer, ha osservato che l’aumento di casi legato a questa sotto-variante è “a un livello che non si era mai visto con altre varianti di seconda generazione derivate da altre varianti di preoccupazione”.

In altre parole, rispetto alle varianti di seconda generazione che erano finora state individuate solo in pochi casi all’interno di una regione, BA.2.75 è già stata rilevata in più Paesi. “Il fatto che una variante di seconda generazione così divergente possa avere successo tra gli ospiti è allarmante. Significa che […] potrebbe addirittura migliorare nel tempo” ha detto Fleishon.

2.986 CONDIVISIONI
32834 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views