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Una nuova specie di tartaruga gigante è stata scoperta alle Galapagos

Grazie a test del DNA condotti su tartarughe giganti dell’isola di San Cristóbal, alle Galapagos, è stata scoperta una nuova specie di questi rettili magnifici.
A cura di Andrea Centini
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Sembra incredibile ma una nuova specie di tartaruga gigante è stata appena scoperta alle Galapagos, arcipelago vulcanico nel cuore dell'Oceano Pacifico divenuto celebre per la sua fauna straordinaria e gli studi sui fringuelli del naturalista britannico Charles Darwin. Le tartarughe giganti, appartenenti a una quindicina di specie di cui tre estinte, sono indubbiamente tra gli animali più iconici e rappresentativi di queste isole, potendo raggiungere oltre 400 chilogrammi di peso, quasi 2 metri di lunghezza e circa 180 anni di longevità massima. Oggi questi rettili sono rigidamente protetti, ma sono stati portati sull'orlo dell'estinzione a causa dello sfruttamento per la carne, per la distruzione dell'habitat naturale e l'introduzione di specie aliene. Sapere che c'è una nuova specie di questi meravigliosi animali è dunque una notizia straordinaria.

Credit: wikipedia
Credit: wikipedia

Ad annunciare in un comunicato stampa la scoperta della nuova specie è stato il Ministero dell'Ambiente, dell'Acqua e della Transizione Ecologica dell'Ecuador, cui le isole Galapagos appartengono politicamente (sono a un migliaio di chilometri dalla costa sudamericana). Ma come hanno fatto gli scienziati a scoprire una nuova tartaruga gigante solo oggi? Il merito è degli studi condotti sul DNA degli esemplari dell'isola di San Cristóbal, una delle sette isole dell'arcipelago (sono in tutto 13) in cui vivono questi animali. Fino ad oggi gli zoologi chiamavano questa specie Chelonoidis chathamensis, ma dalle analisi genetiche è stato scoperto che il loro materiale genetico è diverso da quello prelevato da campioni raccolti all'inizio del XX secolo, ossa e gusci trovati in una grotta negli altopiani dell'isola San Cristóbal da scienziati dell'Accademia delle Scienze della California. In parole semplici, si credeva che sia quei reperti che le tartarughe attualmente viventi appartenessero tutti alla stessa specie, Chelonoidis chathamensis appunto. Ma le cose non stanno così; la specie che vive oggi sull'isola è infatti distinta da quella con cui è stata sempre confusa, che si sarebbe estinta.

Credit: James Gibbs, Galápagos Conservancy
Credit: James Gibbs, Galápagos Conservancy

A condurre lo studio è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'Università di Yale (Stati Uniti) e dell'Università di Newcastle (Regno Unito), che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del MIT, dell'Università MacEwan (Canada), dell'Università George Mason e di altri istituti. Gli scienziati, coordinati dalla professoressa Evelyn L. Jensen, docente presso il Dipartimento di Ecologia e Biologia Evolutiva dell'ateneo americano, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato i campioni di 129 esemplari.

La ragione per cui una delle due specie dell'isola San Cristóbal sopravvive ancora oggi e l'altra è estinta risiede nel fatto che la prima è sempre vissuta su altipiani a Nord Est, mai raggiunti dagli esploratori del passato, mentre la seconda, che viveva nelle pianure, è stata massacrata. I gusci e le ossa trovati nelle grotte nel 1906 appartengono proprio alla specie estinta, che gli esperti continueranno a chiamare Chelonoidis chathamensis, mentre per quella nuova deve essere scelto un nome completamente diverso, come spiegato dal ministero dell'Ambiente dell'Ecuador. I dettagli della ricerca “A new lineage of Galapagos giant tortoises identified from museum samples” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Heredity del circuito Nature.

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