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Una nuova foto di Marte rivela che c’erano fiumi più potenti e profondi di quanto pensavamo

Ottenuta da centinaia di immagini scattate dal rover Perseverance della NASA, mostra i segni di ciò che un tempo era uno dei corsi d’acqua che confluiva nel cratere Jezero.
A cura di Valeria Aiello
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Un'immagine di di Skrinkle Haven e delle strati ricurvi creati dall'antico fiume. Credit: NASA/JPL-Caltech/ASU/MSSS
Un'immagine di di Skrinkle Haven e delle strati ricurvi creati dall'antico fiume. Credit: NASA/JPL-Caltech/ASU/MSSS

L’aspetto della superficie di Marte sta portando gli scienziati a ripensare alle caratteristiche del suo antico ambiente acquatico. Un tempo, quando il Pianeta Rosso era Verde e l’acqua scorreva in abbondanza, i fiumi erano probabilmente più profondi e potenti di quanto finora ritenuto. Lo rivelano le nuove immagini scattate dal rover Perseverance della NASA, che mostrano i segni di quello era un tumultuoso fiume marziano, che faceva parte di una rete di corsi d’acqua che confluiva nel cratere Jezero, l’area che il veicolo robotizzato ha esplorato fin dal suo atterraggio, avvenuto più di due anni fa.

Quest’area presenta un cumulo di rocce sedimentarie disposte a forma di ventaglio e caratterizzate da strati curvilinei, che testimoniano l’esistenza di passati corsi d’acqua. Anche il rover Curiosity, il predecessore di Perseverance su Marte, aveva trovato prove di fiumi che avevano scolpito tali strutture nel cratere Gale, ma le nuove immagini suggeriscono che nell’antico delta del cratere Jezero l’acqua scorresse in fiumi decisamente più violenti e profondi.

In particolare, le centinaia di immagini catturate dallo strumento Mastcam-Z di Perseverance, combinate in due nuovi mosaici, rivelano la presenza di ciottoli e sedimenti grossolani. “Indicano un fiume vigoroso che trasporta un sacco di detriti – ha affermato Libby Ives, ricercatrice post-dottorato presso il Jet Propulsion Laboratory della NASA – . Più potente è il flusso d’acqua, più facilmente è in grado di spostare materiali più grandi”.

Le immagini di Marte rivelano l'esistenza di antichi fiumi

Il mosaico di immagini catturate dalla Mastcam-Z del rover Perseverance Mars a Skrinkle Haven tra il 28 febbraio e il 9 marzo 2023. Credit: NASA/JPL-Caltech/ASU/MSSS
Il mosaico di immagini catturate dalla Mastcam-Z del rover Perseverance Mars a Skrinkle Haven tra il 28 febbraio e il 9 marzo 2023. Credit: NASA/JPL-Caltech/ASU/MSSS

Una due aree ricostruite grazie alle immagini della Mastcam-Z è soprannominata Skrinkle Haven e presenta molti strati curvi lasciati dal fiume. Il team non è però sicuro se siano stati creati dallo spostamento delle sponde del fiume nel tempo o se ci fossero banchi di sabbia, cioè piccole isole di sedimenti che si sono formate mentre il fiume scorreva.

Secondo gli studiosi, queste strutture erano molto più alte in passato, ma nel corso di miliardi di anni la forza del vento le avrebbe erose. “Il vento ha agito come un bisturi che ha tagliato le cime di questi depositi – ha detto Michael Lamb di Caltech, uno specialista fluviale e collaboratore del team scientifico di Perseverance – . Vediamo depositi come questo sulla Terra, ma non sono mai così ben esposti come lo sono qui su Marte. La Terra è ricoperta di vegetazione che nasconde questi strati”.

L’altra area ricostruita è conosciuta come Pinestand, una collina isolata a circa 450 metri da Skrinkle Haven, caratterizzata da depositi sedimentari che si incurvano verso il cielo. Alcuni sono alti fino a 20 metri. “Questi strati sono insolitamente alti per i fiumi della Terra. Ma, allo stesso tempo, il modo più comune affinché si crei questo tipo di morfologia sarebbe l’azione di un fiume” ha aggiunto Ives.

L'area di Pinestand, una collina isolata a circa 450 metri da Skrinkle Haven, immortalata dal rover Perseverance il 26 febbraio 2023. Credit: NASA/JPL-Caltech/ASU/MSSS
L'area di Pinestand, una collina isolata a circa 450 metri da Skrinkle Haven, immortalata dal rover Perseverance il 26 febbraio 2023. Credit: NASA/JPL-Caltech/ASU/MSSS

Il team sta comunque valutando spiegazioni alternative per la formazione. Dopotutto, siamo ancora all’inizio delle indagini sul delta ed ulteriori osservazioni forniranno maggiori informazioni sul passato di Marte, inclusa la sua potenziale abitabilità. “Siamo entrati in una nuova fase della storia di Jezero. Ed è la prima volta che vediamo ambienti come questo su Marte – ha aggiunto Katie Stack Morgan del JPL, vice project scientist di Perseverance – . Stiamo pensando ai fiumi su una scala diversa rispetto a prima”.

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