Una falce di Terra sorge innanzi alla faccia nascosta della Luna: scatto mozzafiato di Orion
La missione Artemis 1 si avvia verso la sua fase conclusiva, che terminerà domenica 11 dicembre con uno spettacolare “tuffo” della navetta Orion nell'Oceano Pacifico. Il veicolo spaziale della NASA ha infatti appena salutato la Luna, dopo aver abbandonato la peculiare Orbita Distante Retrograda (DRO) e iniziato il suo appassionante viaggio di ritorno verso la Terra. Prima del commiato, durante l'ultimo fly-by ci ha regalato un'immagine meravigliosa: una “falce di Terra” che sorge alle spalle della faccia nascosta della Luna, con entrambi gli oggetti celesti baciati dai raggi solari che spuntano dal basso.
L'agenzia aerospaziale statunitense ha pubblicato un video di una ventina di secondi che immortala la scena, evocativa quanto una sequenza cinematografica di 2001: Odissea nello Spazio di Stanley Kubrick. A impreziosire l'immagine l'effetto lens flare con sfumature violette e arancioni, con due grandi archi che accarezzano la Luna e la navetta Orion. Si tratta di un fenomeno ottico invisibile a occhio nudo, ma solo attraverso una fotocamera, ed è dovuto alla peculiare posizione della luce (i flare possono formarsi quando la fonte luminosa è frontale o laterale). In questo caso il fenomeno è innescato dal Sole che si trova in basso a destra, di cui sono visibili solo i raggi (il pallino rosso è un altro flare). Uno degli elementi più suggestivi di questo scatto risiede nel fatto che tra un paio di anni questa stessa scena potrà essere ammirata dal vivo dagli astronauti di Artemis 2, che orbiteranno attorno alla Luna per alcuni giorni. Solo con Artemis 3, attesa non prima del 2025, ci sarà l'allunaggio sulla regolite lunare.
Nelle ultime due settimane la navetta Orion ha accarezzato il satellite più volte, raccogliendo dati preziosissimi proprio per permettere il ritorno dell'uomo sulla Luna, che culminerà con lo sbarco della prima donna e della prima persona nera. Gli obiettivi scientifici e i test dimostrativi – al momento – sono stati tutti raggiunti con successo e resta solo la fase più critica, quella del rientro in atmosfera, dove si valuterà l'efficacia dello scudo termico. Durante l'attraversamento raggiungerà la temperatura di ben 3000° C. Poi la navetta Orion, libera dal modulo di servizio, aprirà i paracadute e si lancerà nell'Oceano Atlantico. Lo splashdown è previsto per le 18:40 di domenica 11 dicembre.