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Una donna su 5 resta incinta naturalmente dopo il primo figlio avuto con la procreazione assistita

Non è raro né miracoloso restare incinte naturalmente dopo aver dato alla luce un primo figlio con la procreazione assistita. Secondo un nuovo studio accade infatti a una donna su cinque. La spiegazione dell’esperta.
A cura di Andrea Centini
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Una donna su cinque che ha avuto un figlio tramite la procreazione assistita resta naturalmente incinta entro tre anni dal primo concepimento. La statistica, emersa grazie a un nuovo studio, indica chiaramente che una gravidanza naturale nelle donne che hanno dato alla luce un figlio attraverso una tecnologia di riproduzione assistita – come la fecondazione in vistro / FIVET – è tutto fuorché un evento miracoloso, improbabile o molto raro, come spesso si legge nei titoli di giornale che riportano queste notizie. Il 20 percento dei casi è infatti un dato solido; secondo gli esperti potrebbe essere legato alla “rinascita” della funzione ovarica, che stimolata attraverso le procedure di procreazione assistita potrebbe diventare più ricettiva alla fecondazione naturale. Al momento è solo un'ipotesi e i risultati della ricerca andranno approfonditi.

A determinare che un quinto delle donne rimaste incinte con la procreazione assistita ha in seguito un concepimento naturale è stato un team di ricerca britannico, guidato da scienziati del Dipartimento di Salute sessuale e riproduttiva presso l'Istituto per la salute delle donne dello University College di Londra. I quattro autori dello studio, coordinati dalla professoressa Annette Thwaites, sono giunti alla loro conclusione dopo aver condotto una revisione sistematica con meta analisi su undici ricerche che includevano oltre 5.000 donne. I paper utilizzati a fini statistici, pubblicati tra il 1980 e settembre 2021, sono stati estrapolati da oltre mille studi in lingua inglese caricati sui database Ovid Medline, Embase e PsycINFO. Il periodo massimo di follow-up (il tempo medio dedicato a seguire le partecipanti coinvolte) variava dai 2 ai 15 anni.

Dall'analisi statistica dei dati, come indicato, è emerso che il 20 percento delle donne che ha avuto un bimbo tramite FIVET (o altre tecnologie ART) ne ha avuto un secondo in modo naturale, entro tre anni dal primo. “I nostri risultati suggeriscono che la gravidanza naturale dopo aver avuto un bambino mediante fecondazione in vitro è tutt'altro che rara. Ciò è in contrasto con le opinioni ampiamente condivise – da donne e operatori sanitari – e quelle comunemente espresse dai media, secondo cui si tratta di un evento altamente improbabile”, ha dichiarato la professoressa Thwaites al Guardian. Ma com'è possibile avere un figlio naturalmente se è stato necessario sottoporsi alla procreazione assistita per avere il primo? Magari dopo anni e anni di tentativi vani. Secondo l'autrice principale dello studio non si tratta di un miracolo, ma di un evento possibile. “È biologicamente plausibile che la stimolazione ovarica dai cicli di fecondazione in vitro possa migliorare la funzione ovarica”, ha chiosato l'esperta.

È doveroso sottolineare che ci sono alcune limitazioni negli studi presi in esame per condurre la meta-analisi, dato che non collimavano sotto il profilo della metodologia impiegata, della cosiddetta subfertilità (non tutti coloro che si sottopongono alla FIVET o procedure simili sono totalmente sterili), della durata del follow-up e di altri fattori, che possono portare “a potenziali bias relativi a confusione, bias di selezione e dati mancanti”, come specificato nell'abstract dello studio. Non va inoltre dimenticato che una piccola frazione di persone che si sottopone a procedure di procreazione assistita non è infertile, ma magari è un genitore single o vive una relazione omosessuale. I risultati dello studio aiuteranno comunque le persone a programmare meglio un'eventuale estensione della famiglia. I dettagli della ricerca “How common is natural conception in women who have had a livebirth via assisted reproductive technology? Systematic review and meta-analysis” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Human Reproduction.

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