Una bambina di 9 anni trova un dente di squalo megalodonte su una spiaggia del Maryland
Ci sono scoperte che hanno dell’incredibile. E che diventano sorprendentemente meravigliose quando a farle sono i bambini, come nel caso di Molly Sampson, di nove anni, che il giorno di Natale era a Calvert Beach, nel Maryland, quando il caso ha voluto che, guadando in acque profonde fino alle sue ginocchia, trovasse ciò che probabilmente tutti i paleontologi della Terra sognano di scovare: un dente di megalodonte, il più grande e potente squalo mai esistito, che visse nei mari di tutto il mondo fino alla sua estinzione, avvenuta almeno 3,5 milioni di anni fa.
Il dente di squalo megalodonte trovato da una bambina di 9 anni
La storia di Molly, raccontata da sua madre, Alicia Sampson, che ha condiviso la notizia del ritrovamento su Facebook, è stata rilanciata dalla BCC che, con il contributo della CBS News, ha ricostruito quanto accaduto. La signora Sampson ha spiegato che le sue figlie, Molly e Natalie, volevano “andare a caccia di denti di squalo come i professionisti”, tanto da chiedere un paio di stivali di gomma come regalo di Natale. Così, non appena ricevuti gli stivali e finita la colazione, la mattina del 25 “si sono dirette verso le scogliere con mio marito Bruce”.
Nonostante il freddo gelido di quella mattina, la bassa marea ha reso la giornata particolarmente favorevole alla ricerca di fossili. In quell’area della costa atlantica, il signor Bruce aveva già ritrovato antichi reperti, e la piccola Molly portato alla luce oltre 400 denti molto più piccoli, ha precisato la signora Sampson, ma nessuno dei due si era mai imbattuto in un dente così grande. “Molly ha sempre voluto trovare un dente di megalodonte e, casualmente, lo ha trovato la mattina di Natale”.
La famiglia ha portato il dente al Calvert Marine Museum, il cui dipartimento di paleontologia ha confermato che apparteneva all’Otodus megalodon, una specie di squalo ormai estinta, che visse tra 23 e 3,6 milioni di anni fa, caratterizzata dalle notevoli dimensioni e nota per i suoi grandi denti, come suggerito anche dal nome scientifico megalodon, che deriva dal greco e significa appunto “grande dente”.
Il curatore del museo, Stephen Godfrey, che si è congratulato con la “futura paleontologa”, ha definito il ritrovamento “irripetibile”. Nello specifico, il dente faceva parte dell’arcata superiore dello squalo, come si evince dalla larghezza della sua radice. Delle dimensioni complessive di circa 12 centimetri, era probabilmente il dente di un esemplare lungo dai 13 ai 15 metri. “L’enorme radice avrebbe ancorato saldamente questo dente alla mascella, permettendo al megalodonte di mordere qualsiasi balena o delfino potesse catturare – ha spiegato Godfrey – . Sappiamo che era un predatore attivo perché di tanto in tanto troviamo ossa fossilizzate di balene e delfini che conservano i segni lasciati dai suoi denti”.