video suggerito
video suggerito

Un uomo scopre un’antica città sotterranea abbattendo un muro del suo seminterrato

È accaduto in Turchia, nella provincia di Nevşehir, a circa 300 km dalla capitale Ankara, dove un residente della zona ha scoperto per caso l’antica città sotterranea di Derinkuyu.
A cura di Valeria Aiello
19.610 CONDIVISIONI
Una galleria della città sotterranea di Derinkuyu / Wikipedia
Una galleria della città sotterranea di Derinkuyu / Wikipedia

Sepolti da strati e strati di terra, alcuni straordinari segreti della storia a volte possono riaffiorare quasi per caso. È andata così in Turchia, dove un uomo ha scoperto un’antica città sotterranea dopo aver abbattuto un muro del suo seminterrato. La scoperta è avvenuta nel 1963 nella provincia Nevşehir, a circa 300 km dalla capitale Ankara, ma ancora oggi rappresenta uno dei più importanti ritrovamenti fortuiti che ha avuto un impatto profondo sulla comprensione della reale entità di questo genere di insediamenti in Cappadocia, tra le principali regioni storiche dell’Anatolia centrale.

Una volta martellato il muro, l’uomo, il cui nome non è stato riportato nei rapporti dell’epoca, scoprì che dietro alla parete si nascondeva una stanza misteriosa che aveva accesso a una complicata rete di gallerie. La loro esplorazione ha poi rivelato che si trattava di una città sotterranea a più livelli, abbastanza grande da ospitare poter fino a 20.000 persone insieme al loro bestiame.

L'antica città sotterranea di Derinkuyu

Conosciuta come Derinkuyu, che significa “pozzo profondo”, la città comprendeva ingressi discreti, pozzi di ventilazione, canali d’acqua e servizi come frantoi, torchi, stalle, cantine, magazzini e persino cappelle. Secondo gli archeologi del Dipartimento della cultura turco, le sue prime grotte potrebbero essere state costruite nell’VIII-VII secolo a.C. dai Frigi, un antico popolo di lingua indoeuropea che fondò il regno anatolico (XII-VII secolo a.C.). I Frigi furono tra i principali architetti dell’età del ferro e sono noti per essere coinvolti in complessi progetti di costruzione. Altre teorie suggeriscono che la città sotterranea sia stata fondata da persiani o dagli ittiti.

Un pozzo di ventilazione nella città sotterranea di Derinkuyu / Wikipedia
Un pozzo di ventilazione nella città sotterranea di Derinkuyu / Wikipedia

Uno dei primi possibili resoconti che descrivono Derinkuyu risale al 370 a.C., contenuto in un testo del filosofo ateniese Senofonte che, in una delle sue opere più note, l’Anabasis, fa riferimento agli abitanti dell’Anatolia, che avevano scavato le loro case sottoterra, aggiungendo che queste abitazioni sotterranee erano abbastanza grandi per una famiglia, animali domestici e provviste di cibo immagazzinato.

Derinkuyu sembra aver raggiunto il suo apice durante il periodo bizantino, diventando un vasto complesso di 18 piani che si estendeva su un’area di 445 km2 e veniva utilizzato come protezione dagli arabi musulmani durante le guerre arabo-bizantine del 780 e 1.180 d.C. Successivamente, la città continuò ad essere utilizzata dai nativi cristiani come protezione dalle incursioni mongole di Timur, nel XIV secolo, e anche quando la regione fini sotto l’impero ottomano, la città sotterranea fu impiegata come rifugio dai nativi dei sovrani musulmani turchi.

Derinkuyu non è sola città sotterranea della Cappadocia, ma è uno dei numerosi complessi scavati nel tufo. Ad oggi si contano oltre 200 città sotterranee, inclusa l’ultima scoperta dagli archeologi nel 2013, sotto un castello in cima a una collina di epoca bizantina a Nevşehir, il capoluogo di provincia. Si ritiene che il sito rivaleggi con Derinkuyu e possa persino eclissarlo, in quanto le prime misurazioni indicano un’estensione di circa un terzo più grande. Ad oggi, ad ogni modo, Derinkuyu è tra le principali città sotterranee della Cappadocia, collegata a un’altra vicina città sotterranea, chiamata Kaymakli, attraverso un tunnel lungo circa 5 km. Dal 1969, il sito è aperto ai visitatori, anche se solo il 10% della città è accessibile.

19.610 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views