Un test dell’olfatto fai da te può rilevare il rischio di Alzheimer anni prima dei sintomi: lo studio

Da anni ormai sappiamo che la perdita di olfatto può segnalare un rischio maggiore di sviluppare la demenza, anche nella sua forma più comune, ovvero la malattia di Alzheimer. A partire da questo dato un gruppo di ricercatori del Mass General Brigham, uno dei più importanti centri di ricerca medica degli Stati Uniti, ha sviluppato un test dell'olfatto che potrebbe essere in grado di identificare le persone a rischio demenza anni prima che si sviluppino i primi sintomi a livello di memoria.
Il test, che ha prodotto risultati incoraggianti nelle prime fasi di studio, potrebbe essere sviluppato in una versione fai da te, così da permettere alle persone di effettuarlo anche da soli nelle proprie case. La speranza dei ricercatori è di potenziare in questo modo la diagnosi precoce così da identificare le persone a rischio di Alzheimer e intervenire anni prima che si manifestino i primi effetti del deterioramento cognitivo sulla memoria. I ricercatori concordano infatti sul considerare quest'ultimi una fase avanzata della malattia, mentre il suo inizio effettivo risalirebbe addirittura a 15-20 anni prima.
Il legame tra Alzheimer e senso dell'olfatto
Negli ultimi anni, il collegamento tra variazioni nell'olfatto e il declino cognitivo proprio della demenza è emerso da diversi studi. Uno studio della University of Chicago, citato dal Centro Alzheimer, condotto su 2.906 persone sane tra i 57 e gli 85 anni aveva evidenziato come le disfunzioni nell'olfatto, sia nel riconoscere che nel distinguere gli odori, sembravano associate a un rischio doppio di ricevere la diagnosi di Alzheimer. Sembra infatti che il declino cognitivo causato dalla demenza inizi a manifestarsi proprio dalle aree del cervello responsabili dell'olfatto.
"La perdita precoce dell’olfatto – spiegano i ricercatori – rappresenta uno dei principali indicatori da considerare per una diagnosi precoce. Diverse aree del cervello elaborano le informazioni provenienti dai neuroni olfattivi primari, e sono proprio queste le prime a subire danni nelle fasi iniziali della malattia". Da questa consapevolezza i ricercatori hanno progettato dei test olfattivi che consistono semplicemente nell'annusare delle etichette associate a odori noti. In base al numero di odori indovinati, il test fornisce un punteggio che può servire nella valutazione del rischio di Alzheimer. Il test in questione è stato chiamato AROMHA Brain Health Test e promette di essere facile ed economico, almeno così dovrebbe essere nelle intenzioni dei ricercatori che lo hanno sviluppato. Tra questi c'è l'autore senior dello studio, il professor Mark Albers, del Laboratory of Olfatfactory Neurotranslation del Massachusetts General Hospital, nonché uno dei fondatori del Mass General Brigham: "Il nostro obiettivo – spiega – è stato quello di sviluppare e convalidare un test economico e non invasivo che può essere eseguito a casa, contribuendo a impostare il terreno per far progredire la ricerca e il trattamento per l'Alzheimer".
I risultati dello studio
I ricercatori hanno effettuato il test su un gruppo di partecipanti inglesi e spagnoli, di cui una parte cognitivamente sana, una seconda costituita da persone che sospettavano di avere i primi sintomi della demenza e un'altra formata da persone con lieve declino cognitivo. I ricercatori hanno scoperto che i partecipanti anziani con deficit cognitivo hanno ottenuto un punteggio inferiore nel test rispetto a quelli cognitivamente sani, mentre in generale i punteggi relativi alla memoria degli odori e alla loro identificazione diminuivano in genere con l'età.
Hanno inoltre visto che non c'erano differenze nel successo tra coloro che avevano effettuato il test da soli e coloro che lo avevano eseguito con un assistente del team di ricerca. Secondo gli autori, a fronte di questi risultati "i test olfattivi potrebbero essere utilizzati in contesti di ricerca clinica in diverse lingue e tra gli anziani per prevedere le malattie neurodegenerative e lo sviluppo di sintomi clinici".