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Un solo posto nel mondo può risolvere il mistero della “Terra a palla di neve”

La “Terra a palla di neve” è l’ipotesi scientifica secondo cui il nostro pianeta avrebbe attraversato importanti glaciazioni, durante le quali la sua superficie divenne quasi interamente ghiacciata: le tracce di uno di questi eventi, denominato glaciazione Sturtiana del periodo Cryogeniano, sarebbero contenute nelle rocce di Port Askaig, in Scozia.
A cura di Valeria Aiello
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Illustrazione di una "Terra a palla di neve" completamente congelata, senza acqua liquida in superficie / Credit: Wikimedia/Oleg Kuznetsov
Illustrazione di una "Terra a palla di neve" completamente congelata, senza acqua liquida in superficie / Credit: Wikimedia/Oleg Kuznetsov

Sembra esserci un solo posto nel mondo che può risolvere il mistero della “Terra a palla di neve”, conservando ancora le tracce di una delle più importanti glaciazioni attraversate dal nostro pianeta nell’ultimo miliardo di anni.

I segni di quella glaciazione, conosciuta con il nome di glaciazione Sturtiana. del periodo Cryogeniano e datata almeno 720 milioni di anni fa, sarebbero contenuti nella formazione rocciosa di Port Askaig, a Islay, una delle isole dell’arcipelago delle Garvellachs, nelle Ebridi interne della Scozia. Secondo i risultati di un nuovo studio, appena pubblicato sul Journal of the Geological Society, gli strati di roccia spessi fino a 1,1 km indicherebbero che la formazione rocciosa che si estende tra Irlanda e Scozia si è depositata tra 720 e 662 milioni di anni fa, per cui documentano la transizione da un periodo geologico temperato alla glaciazione Sturtiana.

Cosa significa “Terra a palla di neve”

Con l’espressione “Terra a palla di neve” (Snowball Earth in inglese) ci si riferisce a uno o più eventi di glaciazione, durante i quali la superficie del nostro pianeta divenne quasi interamente ghiacciata (senza acqua liquida oceanica o superficiale esposta all’atmosfera). Gli scienziati ritengono che durante il periodo Cryogeniano, che si estende da circa 720 milioni a circa 650 milioni di anni fa, si siano verificati almeno due grandi eventi di “Terra a palla di neve”: la glaciazione Sturtiana e la glaciazione Marinoana.

Il primo è stato precedente e più grave, durando circa 57 milioni di anni, mentre il secondo è durato tra 15 e 20 milioni di anni. Nel corso della glaciazione Sturtiana, chiamata così in riferimento al fiume Sturt, che scorre nell’Australia Meridionale, il ghiaccio si sarebbe esteso fino all’equatore, determinando una significativa erosione glaciale e modellando il paesaggio continentale in modi senza precedenti.

Le tracce della glaciazione Sturtiana nelle rocce di Port Askaig

La formazione rocciosa di Port Askaig, a Islay, una delle isole dell’arcipelago della Garvellachs, nelle Ebridi interne della Scozia, si presume che si sia depositata durante la disgregazione del supercontinente Rodinia che, prima di frantumarsi (circa 750-633 milioni di anni fa), comprendeva anche quella che sarebbe diventata la Scozia.

A quel tempo, la Scozia si trovava a sud dell’equatore e aveva un clima tropicale, prima di essere coperta dal ghiaccio insieme al resto del pianeta. “Quel momento di ingresso in un’era glaciale, che manca in tutte le località del mondo, si trova negli strati di roccia delle Garvellachsha detto alla BBC News il professor Graham Shields dell'University College di Londra, che ha guidato la ricerca – . In altri luoghi mancano milioni di anni critici, a causa dell’erosione glaciale”.

Dall’analisi degli strati di roccia e, in particolare, di alcuni campioni di arenaria raccolti dalla formazione di Port Askaig, spessa 1,1 km, e dalla sottostante formazione di Garbh Eileach, più antica, il team è riuscito a determinare esattamente quando si sono formate le rocce, scoprendo che la loro età “abbraccia l’intervallo di tempo attualmente accettato della glaciazione Sturtiana”.

Nello specifico, lo studio di minerali minuscoli, estremamente durevoli, chiamati zirconi – che possono essere datati perché contengono l'elemento radioattivo uranio, che decade lentamente e costantemente in piombo – ha suggerito che la sezione inferiore della roccia si è formata in acque tropicali, quando la Terra era molto più calda. “Questi strati documentano un ambiente marino tropicale con una fiorente vita cianobatterica che gradualmente si è raffreddata, segnando la fine di circa un miliardo di anni di clima temperato sulla Terra – ha affermato il primo autore dello studio, Elias Rugen – . Si tratta strati di roccia unici al mondo”. 

La datazione mediante lo studio degli zirconi ha infatti mostrato che la formazione di Port Askaig si è probabilmente depositata tra 662 e 720 milioni di anni fa, un periodo che comprende la transizione tra due periodi geologici, dal temperato Toniano alla glaciazione Sturtiana e al periodo Criogeniano. Nella maggior parte delle aree del mondo – ha aggiunto Rugen – questa straordinaria transizione non è stata notata perché gli antichi ghiacciai hanno eroso le rocce sottostanti, ma in Scozia, per miracolo, la transizione può essere vista”.

Lo scorso luglio, i rappresentanti della Commissione Internazionale di Stratigrafia, che fa parte dell'Unione Internazionale delle Scienze Geologiche, si sono recati alle Garvellachs per valutare se il sito è un marcatore geologico. Se verrà ratificato, il sito sarà ufficialmente contrassegnato come “golden spike”, un punto stratigrafico noto anche come GSSP (Global Boundary Stratotype Section and Point) nel quale è fisicamente presente indicatore di inizio un periodo geologico.

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