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Un post su X mostra i devastanti effetti della cisticercosi, la malattia causata dalla tenia del maiale

La cisticercosi è una malattia causata dall’ingestione di uova di Taenia solium, la tenia del maiale che si contrae bevendo acqua o mangiando cibi contaminati oppure non mettendosi le mani contaminate in bocca. La cisticercosi non è dovuta al consumo di carne di maiale poco cotta (in questa circostanza, se l’animale è infetto, si può sviluppare la teniasi).
A cura di Valeria Aiello
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Una TAC alle gambe mostra le cisti causate dalla cisticercosi, la malattia causata dall'ingestione di uova di tenia del maiale / Credit: https://linkinghub.elsevier.com/retrieve/pii/S000992600090494X
Una TAC alle gambe mostra le cisti causate dalla cisticercosi, la malattia causata dall'ingestione di uova di tenia del maiale / Credit: https://linkinghub.elsevier.com/retrieve/pii/S000992600090494X

Sta facendo discutere l’impressionante immagine di una TAC alle gambe pubblicata su X, che mostra gli effetti della cisticercosi, una malattia poco conosciuta ma più comune in Sud America, nell’Africa subsahariana e in Asia, dove circa il 10%-20% della popolazione presenta sintomi di cisticercosi. La malattia è causata dall’ingestione di uova di tenia del maiale (Taenia solium), un parassita che ha un complesso ciclo di vita a due ospiti (esseri umani e maiali): le uova di Taenia solium vengono espulse con le feci, per cui la malattia si contrae per via oro-fecale, bevendo acqua o mangiando cibi contaminati oppure non mettendosi le mani contaminate in bocca.

L’immagine è stata pubblicata in rete dal dottor Sam Ghali, specialista americano in medicina d’urgenza, ma era apparsa in un case report pubblicato qualche anno fa sulla rivista Clinical Radiology, in riferimento a un caso clinico riscontrato in India. Nella scansione (MIP coronale) è ben visibile la presenza di cisti nei muscoli degli arti inferiori, in posizione parallela rispetto alle fibre muscolari. Proprio lo sviluppo di cisti è una delle caratteristiche principali della malattia che, come vedremo, non è legata al consumo di carne di maiale poco cotta: la cisticercosi è infatti una malattia che si trasmette solo per via oro-fecale, pertanto anche le persone che non mangiano carne di maiale possono contrarla. Nel caso invece di consumo di carne di maiale cruda o poco cotta, se l’animale è infetto, si può sviluppare la teniasi, un’infezione intestinale da tenia adulta.

Cos’è la cisticercosi e dove è diffusa

La cisticercosi è una malattia causata dall’ingestione di uova di tenia del maiale, Taenia solium, un parassita che può causare due tipi di infezioni negli esseri umani: la teniasi e, appunto, la cisticercosi. La teniasi è un’infezione intestinale causata dalla forma adulta della tenia, derivante dall’ingestione di carne di maiale poco cotta. Al contrario, la cisticercosi è dovuta dell’ingestione di uova della tenia del maiale che, come detto, vengono eliminate con le feci.

La cisticercosi si contrae quindi solo per via oro-fecale, bevendo acqua o mangiando cibi contaminati da feci contenenti uova di Taenia solium (o proglottidi, lo stadio larvale della tenia) oppure mettendosi le mani contaminate in bocca. Chi ha la teniasi può però contrarre la cisticercosi anche per auto-infezione, ad esempio a causa della scarsa igiene delle mani dopo essere andato in bagno.

La Taenia solium è un parassita intermedio del maiale presente in quasi tutto il mondo, che completa il ciclo vitale nell’esseri umani. Ciò avviene più frequentemente nei luoghi in cui le persone vivono a stretto contatto con i maiali e mangiano carne di maiale poco cotta, contraendo l’infezione: la scarsa igiene porta alla conseguente contaminazione fecale ambientale, che è il principale fattore responsabile della trasmissione.

Ciò rende i Paesi basso e medio reddito in Africa, Asia (ad esempio, India, Cina e Nepal) e Sud America (ad esempio, Guatemala, Nicaragua, El Salvador) alcune delle regioni dove si registrano più casi di cisticercosi, sebbene le infezioni possano verificarsi anche nei luoghi con un alto tasso di immigrazione da aree endemiche: come detto, l’ingestione di uova di T. solium avviene bevendo acqua che non sia stata bollita o trattata, oppure mangiando cibi contaminati da feci (frutta e verdura non lavate) oppure mettendo le mani contaminate in bocca.

Il rischio di infezione è chiaramente maggiore nei Paesi dove si consuma carne cruda o poco cotta di maiale: in Italia, in particolare al Sud, il consumo abituale di salsiccia cruda può rappresentare un fattore di rischio per la teniasi.

Quali sono i sintomi della cisticercosi

La cisticercosi comporta lo sviluppo di cisti in tutto il corpo (ma non nel tratto intestinale) che, solo quando morenti, determinano la comparsa sintomi che possono variare a seconda della posizione e del numero di cisti. Possono infatti trascorrere settimane o anni prima che i sintomi della cisticercosi si manifestino, in quanto soltanto le cisti che iniziano a morire vengono riconosciute come estranee dal sistema immunitario, che le attacca.

In pratica, una volta ingerite le uova di T. solium, queste si schiudono nell’intestino, entrando nel flusso sanguigno e migrando verso più tessuti e organi, dove silenziosamente maturano in cisticerchi vitali nell’arco di 60-70 giorni. Le cisti possono svilupparsi nei muscoli, nel cuore nella pelle, nei tessuti sottocutanei, nei polmoni, nel fegato e in altri tessuti, inclusa la mucosa orale, anche se nei casi più gravi i cisticerchi possono migrare verso il sistema nervoso centrale, causando neurocisticercosi.

Solo quando morenti, le cisti vengono riconosciute come estranee dal sistema immunitario. “Le cisti morenti – spiegano gli specialisti – possono rilasciare antigeni che elicitano un’intensa risposta tissutale. Pertanto, i sintomi spesso non si manifestano per anni dopo l’infezione”.

La forma più grave di cisticercosi è l’infestazione cerebrale (neurocisticercosi) che può causare convulsioni, segni di ipertensione endocranica, idrocefalo, segni neurologici focali, alterazione dello stato di coscienza o meningite asettica.

Come si cura la cisticercosi

La cisticercosi, generalmente diagnosticata attraverso una TC (le cisti si presentano generalmente come noduli solidi, cisticerchi, cisti calcifiche) ed esami del sangue, può variare a seconda della parte del corpo colpita e può richiedere l’assunzione di corticosteroidi (prednisolone, desametasone) per ridurre l’infiammazione, farmaci antiepilettici/anticonvulsivanti per prevenire le crisi convulsive e, talvolta, l’uso di farmaci antiparassitari (albendazolo, praziquantel) per curare l’infezione. In alcuni casi, può essere necessario l’intervento chirurgico per rimuovere le cisti.

La cisticercosi non è necessariamente una malattia mortale: la maggior parte dei sintomi è causata dalla risposta del sistema immunitario indotta dalle cisti morenti più che dall’infezione stessa per cui, in presenza di poche cisti e sintomi minimi, le prospettive di guarigione sono buone.

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