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Alzheimer, un movimento degli occhi è un segnale di demenza e può essere ascoltato: al via i test

Le saccadi, particolari movimenti rapidi degli occhi, risultano rallentate e meno precise nei pazienti affetti da Alzheimer. Le loro vibrazioni possono essere captate da un microfono auricolare (hearable) e fungere da potenziale segnale diagnostico della demenza.
A cura di Andrea Centini
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Gli scienziati stanno per avviare un pionieristico studio per la diagnosi precoce dell'Alzheimer, basato sull'ascolto di particolari e rapidi movimenti degli occhi chiamati saccadi. Potrebbe essere assurdo, ma i nostri bulbi oculari quando sono in movimento producono delle vibrazioni sul timpano, suoni che la maggior parte di noi non percepisce semplicemente perché il cervello li filtra (non sarebbe vantaggioso udire continuamente questi rumori). Alcune persone possono tuttavia ascoltarli a causa di determinate malattie, come la sindrome della deiscenza del canale superiore, ma chiaramente non si tratta della condizione tipica. Queste stesse vibrazioni possono essere captate anche dalla tecnologia “hearable”, microfoni auricolari ultrasensibili e direzionali in grado di percepire i segnali fisiologici del nostro organismo. Poiché le saccadi risultano rallentate, in ritardo e meno precise nei pazienti affetti da demenza, i ricercatori ritengono che monitorarle con questa tecnologia può essere un innovativo approccio diagnostico.

A sperimentare il nuovo metodo per la diagnosi dell'Alzheimer basato sull'ascolto delle saccadi è un team di ricerca internazionale guidato da scienziati canadesi dell'École de technologie supérieure (ÉTS – Scuola di Tecnologia superiori) di Montreal, in stretta collaborazione con i colleghi della Scuola di Medicina "Geisel" dell'Università Dartmouth di Hanover (Stati Uniti d'America). I ricercatori, coordinati dalla dottoressa Rachel Bouserhal del Research in Hearing Health and Assistive Devices (RHAD) Laboratory presso l'ateneo canadese, coinvolgeranno nello studio diverse decine di pazienti con deterioramento cognitivo lieve e morbo di Alzheimer conclamato, che indosseranno sia i microfoni auricolari che dispositivi di eye tracking (tracciamento degli occhi) in grado di monitorare le saccadi. I dati raccolti verranno poi confrontati con quelli di trentacinque individui sani che porteranno i medesimi strumenti.

Il microfono auricolare per ascoltare le saccadi. Credit: ETS
Il microfono auricolare per ascoltare le saccadi. Credit: ETS

L'idea di ascoltare le saccadi invece di monitorarle solo con l'eye tracking risiede nel fatto che quest'ultima tecnologia è costosa e non facilmente accessibile a tutti, mentre i microfoni auricolari sono decisamente più vantaggiosi e possono essere indossati a lungo, per un monitoraggio costante e preciso. Ricordiamo che le saccadi sono movimenti rapidissimi negli occhi che servono per tenere sotto controllo l'ambiente che ci circonda, utili ad esempio per concentrarsi su testo e dettagli durante la lettura, oppure mentre osserviamo qualcosa che ci interessa (sono gli stessi presenti nella fase di sonno REM, che è proprio l'acronimo di rapid eye movement, ovvero movimento rapido degli occhi). Si stima che ogni giorno eseguiamo circa 150.000 saccadi. Questi movimenti sono controllati da due parti del cervello – corteccia cerebrale e collicolo superiore -, pertanto non c'è da stupirsi che nelle persone affette da demenza possano essere meno “brillanti”. Poiché l'Alzheimer è una malattia neurodegenerativa a progressione lenta, i ricercatori ritengono che riuscire a intercettare i primi cedimenti delle saccadi può rappresentare un metodo diagnostico precoce da non sottovalutare.

“I movimenti oculari sono affascinanti perché sono tra i movimenti più rapidi e precisi del corpo umano, quindi si basano sia su eccellenti capacità motorie che su funzioni cognitive”, ha dichiarato in un comunicato stampa il coautore dello studio Arian Shamei. Per monitorarli, spiega la dottoressa Boutros, il team di ricerca sta usando la tecnologia hearable. “È un auricolare con microfoni in-ear che cattura i segnali fisiologici dal corpo. Il nostro obiettivo è sviluppare algoritmi di monitoraggio della salute per hearable, in grado di monitorare in modo continuo e a lungo termine e di rilevare precocemente le malattie”, ha chiosato la scienziata, sottolineando che il progetto di ricerca non è limitato al solo Alzheimer. In futuro, infatti, la tecnologia potrebbe essere usata per ascoltare anche i segnali di altre malattie. I dettagli del pionieristico studio sono stati presentati durante una conferenza del 187° Meeting virtuale dell'Acoustical Society of America (ASA).

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