Un oceano d’acqua nel cuore della luna Mimas di Saturno: è uguale alla “Morte Nera” di Star Wars
Nel cuore di Mimas, un satellite naturale interno di Saturno, con molta probabilità si nasconde un grande oceano d'acqua sotterraneo. Non è la prima volta che per questo piccolo corpo celeste – con un diametro di appena 400 chilometri – viene ipotizzata la presenza di un oceano sotto la superficie, ma un nuovo studio basato sui dati della compianta sonda Cassini sembra confermarlo quasi definitivamente. La scoperta di peculiari variazioni orbitali della luna, infatti, possono essere spiegate dalla presenza di un oceano sepolto tra i 20 e i 30 chilometri sotto la crosta, ricchissima di crateri. Uno di essi, chiamato Herschel e con un diametro di circa 130 chilometri, dona a Mimas un aspetto inconfondibile e che lo ha fatto entrare con pieno diritto nella cultura “pop”. Il satellite sembra infatti una copia carbone della famigerata "Morte Nera" di Star Wars / Guerre Stellari ideata da George Lucas. È incredibile pensare che non si tratti di una fonte d'ispirazione, dato che l'aspetto di Mimas diventò noto solo dopo l'uscita del primo film della saga.
Qualora fosse confermata la presenza dell'oceano sepolto sotto, ciò farebbe entrare il satellite di Saturno nel ristretto club dei mondi oceanici scoperti nel Sistema solare, come Encelado – altra luna del “Signore degli Anelli” – ed Europa, uno dei quattro satelliti medicei del gigante gassoso Giove. Si tratta di corpi celesti estremamente interessanti per la xenobiologia, dato che nel cuore di questi oceani profondi, scaldati dalle forze di marea dei pianeti attorno ai quali orbitano, potrebbero esserci forme di vita aliena. Mimas è probabilmente l'ultima delle lune sulle quali ci si aspetterebbe di trovare un oceano profondo, eppure non solo ciò è molto probabilmente vero, ma la sua condizione è estremdavvero amente peculiare. Questo oceano, infatti, sarebbe recentissimo: potrebbe avere meno di 25 milioni di anni – un'inezia dal punto di vista squisitamente astronomico – e quindi offrire informazioni uniche sulle probabilità che la vita possa nascere in questi mondi alieni.
A determinare che un oceano nascosto potrebbe nascondersi nel cuore della piccola “Morte Nera” di Saturno è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'Osservatorio di Parigi – Università Sorbona, che hanno collaborato a stretto contatto con i ricercatori di diversi atenei: Università di Nantes; Dipartimento di Fisica e Astronomia dell'Università “Queen Mary” dell'Università di Londra; Università Jinan e altri. I ricercatori, coordinati dal professor Valéry Lainey, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato migliaia di immagini catturate dalla sonda Cassini e dal Telescopio Spaziale Hubble, non solo di Mimas ma anche di altri satelliti naturali di Saturno (circa 20). Ricordiamo che il gigante con gli anelli è il pianeta del Sistema solare con più lune in assoluto, ovvero 117 contro le 95 di Giove, grazie ai 28 nuovi “amici” ufficialmente riconosciuti lo scorso anno dalla UAI. Ma la sfida tra i due giganti gassosi non è finita, dato che nuovi piccoli corpi celesti vengono scoperti di continuo con l'avanzare della tecnologia, portando a sorpassi e controsorpassi tra i due. Ma torniamo all'oceano di Mimas.
Come specificato, già in passato si era sospettata la presenza di un oceano nel cuore di Mimas, a causa delle oscillazioni (chiamate librazioni) della faccia – o meglio, dell'emisfero – della piccola luna rivolta verso Saturno. Questi peculiari movimenti, presenti anche sulla “nostra” Luna, secondo gli esperti potevano essere spiegati o da un oceano profondo o da uno strano nucleo roccioso a forma di uovo. Integrando i vecchi dati della sonda Cassini con le osservazioni di Hubble il professor Lainey e colleghi hanno scoperto che l'orbita di Mimas è variata di una decina di chilometri durante il periodo nel quale è stato nel mirino, con un cambiamento di 0,15° in senso antiorario. Questo dato inserito in modelli al computer ha suggerito l'esistenza dell'oceano liquido tra i 20 e i 30 km sotto la superficie.
“Non c'è modo di spiegare sia la rotazione che il movimento orbitale di Mimas con un nucleo rigido. Qualunque sia la dimensione e la forma del nucleo di silicato, non è possibile avere un interno rigido. Devi avere acqua liquida e un guscio ghiacciato che scivoli sulla superficie”,ha spiegato il professor Lainey in un comunicato stampa dell'ESO. Secondo l'esperto fino al 60 percento del volume totale della luna potrebbe essere composto da acqua. Come indicato, secondo gli esperti l'oceano profondo avrebbe meno di 25 milioni di anni e avrebbe raggiunto la profondità di circa 30 chilometri solo negli ultimi 2-3 milioni di anni. È “un arco di tempo troppo breve per la comparsa di segni di attività sulla superficie di Mimas”, spiegano gli autori dello studio, in riferimento a pennacchi e “geyser spaziali” come quelli osservati su Encelado. I dettagli della ricerca “A recently formed ocean inside Saturn’s moon Mimas” sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica Nature.