Un nuovo metodo di cattura della CO2 dall’aria è tre volte più efficace dei sistemi convenzionali
Un nuovo promettente metodo per rimuovere l’anidride carbonica (CO2) dall’atmosfera e immagazzinarla permanentemente in siti di stoccaggio sottomarini potrebbe diventare un importante strumento nella lotta al cambiamento climatico.
Rispetto alla maggior parte dei metodi attualmente impiegati, che prevedono la forzatura dell’aria attraverso filtri assorbenti che legano la CO2 in condizioni di vuoto e temperature elevate, il nuovo metodo impiega un nuovo tipo di adsorbente in resina sintetica che, quando immerso in una soluzione di cloruro di rame, costringe la CO2 a legarsi alla resina. Ciò rende la cattura di questo gas ad effetto serra più veloce, oltre a impiegare meno energia rispetto ai sistemi convenzionali.
Tre volte più efficace dei metodi convenzionali
Sviluppato da un team di ricerca internazionale guidato agli ingegneri ambientali della Lehigh University di Bethlehem, in Pennsylvania, in collaborazione con il Georgia Tech Shenzhen Institute dell’Università di Tianjinil, in Cina, il nuovo metodo di cattura diretta dall’aria (DAC) sfrutta un approccio utilizzato per le applicazioni in mare, modificando i materiali esistenti per rimuovere la CO2 dall’aria.
Nello specifico, la resina sintetica progettata dai ricercatori, chiamata poliammina-Cu(II), ha mostrato di avere una capacità di cattura sensibilmente maggiori alle concentrazioni di CO2 dell’atmosfera rispetto alla maggior parte degli altri materiali fino ad oggi impiegati.
I risultati sperimentali, dettagliati in un articolo appena pubblicato sulla rivista Science Advances, hanno indicato che il nuovo approccio di cattura diretta è in grado di rimuovere fino a tre volte più CO2 rispetto ai metodi convenzionali. A questa elevata capacità, si aggiunge la semplicità delle operazioni di rigenerazione della resina, utilizzando soluzioni saline o acqua di mare a temperatura ambiente, senza perdita delle prestazioni.
Ancora più rilevante, è l’aspetto che riguarda lo stoccaggio della CO2 catturata, che può essere facilmete trasformata in bicarbonato di sodio. Gli studiosi suggeriscono persino che il bicarbonato di sodio possa essere immagazzinato in modo semplice e sicuro nell’acqua di mare.