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Farmaco per l’emicrania può bloccare il mal di testa prima che il dolore si manifesti

Ricercatori statunitensi hanno dimostrato che il farmaco per l’emicrania ubrogepant non solo combatte gli attacchi di mal di testa, ma può anche prevenire il dolore se assunto durante la fase prodromica dei sintomi. Come agisce e perché può essere prezioso per molti pazienti.
A cura di Andrea Centini
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Un farmaco approvato per l'emicrania chiamato ubrogepant può anche prevenire la comparsa del mal di testa. È stato infatti dimostrato che, se somministrato durante la fase nota come “prodromo dell'emicrania”, può bloccare il dolore e gli altri sintomi prima che si manifestino apertamente. In molti casi l'emicrania può essere invalidante e abbattere la qualità della vita, impedendo ad esempio di lavorare, studiare e svolgere semplici attività quotidiane; esistono diversi farmaci capaci di contrastare l'emicrania, tuttavia in genere si assumono quando gli attacchi sono acuti e in corso. Il farmaco ubrogepant è stato approvato dal 2019 dalla Food and Drug Administration (FDA) per combattere questi attacchi solo dopo l'insorgenza, ma ora ha dimostrato di poterli anche prevenire, perlomeno in una parte dei pazienti. Ciò può migliorare sensibilmente la gestione dell'emicrania e delle sue conseguenze negative, permettendo di affrontare la giornata con pochi sintomi o nessuno.

A determinare che l'ubrogepant è in grado di prevenire il dolore dell'emicrania è stato un team di ricerca statunitense guidato da scienziati dell'Albert Einstein College of Medicine, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Massachusetts General Hospital, del Dipartimento di Neurologia della Mayo Clinic e della Atria Academy of Science and Medicine. Hanno partecipato allo studio anche ricercatori della casa farmaceutica AbbVie, che produce e vende l'ubrogepant con il nome commerciale di Ubrelvy. Gli studiosi, coordinati dal professor Richard Lipton, neurologo presso l'ateneo di New York, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver condotto uno studio multicentrico, randomizzato, controllato con placebo e in doppio cieco (il gold standard della ricerca scientifica) nel quale sono stati coinvolte circa 500 persone adulte colpite da attacchi di emicrania. Più nello specifico, per essere arruolati i partecipanti dovevano avere da 2 a 8 attacchi di emicrania con manifestazione moderata o grave del dolore.

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Lo studio è stato chiamato PRODROME perché gli attacchi di emicrania sono caratterizzati da una fase iniziale conosciuta come “prodromo dell'emicrania”, in cui i sintomi acuti e dolorosi sono preceduti da vari segnali. Fra essi figurano fotofobia e fonofobia (sensibilità a luce e rumori); stanchezza; cambiamenti nell'umore; difficoltà a concentrarsi; desiderio di alcuni specifici alimenti e altro ancora. I ricercatori con questo studio hanno voluto verificare se assumere il farmaco durante la fase prodromica potesse bloccare la comparsa del dolore. È esattamente ciò che è stato dimostrato, anche se non in tutti i partecipanti. I volontari sono stati divisi in due gruppi, che in due momenti distinti hanno assunto durante il prodromo dell'emicrania 100 milligrammi di ubrogepant o il placebo. Il farmaco si è dimostrato efficace nel prevenire gli effetti peggiori dell'emicrania nel 65 percento dei partecipanti, contro il placebo risultato “efficace” nel 48 percento dei casi. “Ventiquattro ore dopo aver assunto il farmaco o un placebo, il 65 percento delle persone che hanno assunto ubrogepant ha dichiarato di ‘non essere affatto limitato, potevo fare tutto' o essere ‘un po' limitato', rispetto al 48 percento di coloro che hanno assunto il placebo”, ha dichiarato il professor Lipton in un comunicato stampa.

Notevole anche la rapidità d'azione, dato che già entro due ore dalla somministrazione il 73 percento di chi ha assunto ubrogepant ha confermato di non avere “nessuna disabilità” e di poter svolgere regolarmente le attività quotidiane rispetto a quanto osservato col placebo. I partecipanti che hanno beneficiato del farmaco hanno anche espresso maggiore soddisfazione o ‘estrema soddisfazione' entro 8- 24 ore rispetto al placebo. Gli scienziati sottolineano che l'emicrania colpisce un numero enorme di persone, ma solo una piccola parte dei pazienti si ritiene soddisfatto dei trattamenti. Per questo avere a disposizione un farmaco che può prevenire gli attacchi dolorosi di emicrania può rappresentare una svolta per molti. “Migliorare l'assistenza ai primi segnali di emicrania, anche prima che inizi il dolore del mal di testa, può essere la chiave per migliorare i risultati. I nostri risultati sono incoraggianti, suggerendo che ubrogepant può aiutare le persone con emicrania a funzionare normalmente e ad andare avanti con la loro giornata”, ha spiegato il professor Lipton.

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Ma come agisce questo farmaco? L'ubrogepant è tecnicamente un antagonista del recettore del peptide correlato al gene della calcitonina (CGRP), a sua volta strettamente coinvolto nella manifestazione dell'emicrania. In parole semplici, esso gioca un ruolo nella dilatazione dei vasi sanguigni nel cervello, amplificando la trasmissione del dolore legato all'emicrania. Bloccandolo attraverso il principio attivo dell'ubrogpant è possibile attenuare o eliminare il mal di testa. Il farmaco ad oggi è approvato solo per trattare i fenomeni dolorosi e non per prevenirli, ma grazie ai risultati dello studio PRODROME i ricercatori ritengono che possa essere somministrato anche come trattamento preventivo, sia dell'emicrania con aura che di quella senza aura. Tra gli effetti collaterali noti del farmaco vi sono nausea, secchezza delle fauci e affaticamento. Va tenuto presente che il nuovo studio si basa su condizioni auto-riferite dai pazienti e non da indagini cliniche, pertanto saranno necessari ulteriori indagini di approfondimento per confermare i risultati.

Recentemente l'Università di Rochester ha scoperto la miccia che innesca l'emicrania con aura, un risultato che potrebbe portare a nuovi e promettenti farmaci contro il mal di testa, mentre l'Università di Cincinnati ha determinato che il caldo può aumentare il numero di attacchi di mal di testa. I dettagli della nuova ricerca “Effect of Ubrogepant on Patient-Reported Outcomes When Administered During the Migraine Prodrome” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Neurology.

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