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Un esame del sangue per l’Alzheimer individua la perdita di memoria con una precisione del 90%

Il nuovo test del sangue, chiamato APS2, identifica accuratamente la malattia, fornendo una diagnosi più puntuale rispetto alle tecniche standard. Secondo gli esperti, può essere di grande aiuto nell’individuare precocemente le persone con lieve declino cognitivo e supportare l’inizio tempestivo delle cure.
A cura di Valeria Aiello
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Un semplice e nuovo esame del sangue può individuare l'Alzheimer con una precisione del 90% / Photo Credit: iStock
Un semplice e nuovo esame del sangue può individuare l'Alzheimer con una precisione del 90% / Photo Credit: iStock

Un esame del sangue, chiamato APS2 dall’inglese Amyloid Probability Score 2 (punteggio di probabilità amiloide 2), permette di individuare l’Alzheimer in modo più rapido e accurato, offrendo una diagnosi più puntuale rispetto alle tecniche standard.

Lo ha verificato un team internazionale di ricercatori in uno studio condotto in Svezia tra febbraio 2020 e gennaio 2024, nel quale sono stati presi in esame i campioni di sangue di più di 1.200 persone con lievi sintomi di memoria. Il test misura il rapporto tra proteina tau fosforilata al residuo 217 (p-tau217) e tau217 non fosforilata – che esprime in percentuale i livelli di uno dei più noti biomarcatori ematici correlati all’Alzheimer – , combinando questo valore con il rapporto tra beta-amiloide 42 e beta-amiloide 40, al cui accumulo nel cervello è legata l’insorgenza della malattia.

L'esame del sangue APS2 per la diagnosi dell’Alzheimer

Il test APS2 (Amyloid Probability Score 2) per la diagnosi dell’Alzheimer è un esame del sangue che identifica accuratamente la malattia, fornendo una diagnosi più puntuale rispetto alle tecniche standard.

Nello studio che ha misurato l’affidabilità del test, i ricercatori hanno riscontrato che l’esame può individuare la perdita di memoria con una precisione del 90% rispetto al 61% raggiunto nelle diagnosi dei medici di base e il 73% delle valutazioni specialistiche effettuate mediante gli attuali strumenti diagnostici (TAC, PET, risonanza magnetica ed esame del liquido cerebrospinale).

A questi ottimi risultati, dettagliati in uno studio appena pubblicato su JAMA Network, si aggiunge la praticità dell’esame, che viene condotto su un singolo campione di sangue ottenuto mediante un normale prelievo.

Ciò si traduce nella possibilità di condurre il test rapidamente e senza l’impiego di particolari strumenti diagnostici, il che può essere di grande aiuto nell’individuare precocemente le persone con lieve declino cognitivo e supportare l’inizio tempestivo delle cure. Come noto, l’Alzheimer può colpire una donna su cinque e un uomo su dieci – sono circa 55 milioni le persone nel mondo che convivono con la demenza, di cui l’Alzheimer è la forma più comune.

La diagnosi precoce è “sempre più fondamentale man mano che vengono sviluppati nuovi trattamenti che rallentano la progressione della malattia” ha spiegato il professor Oskar Hansson, docente di Neurologia presso l’Università di Lund, in Svezia, che ha co-diretto lo studio con il dottor Sebastian Palmqvist, professore associato di Neurologia sempre presso l’Università di Lund.

Nuovo test per l’Alzheimer: dove è disponibile l'esame

Lo studio che ha misurato l’affidabilità del test APS2 per la diagnosi dell’Alzheimer è stato condotto in Svezia, dove l’esame del sangue già disponibile in commercio è stato sperimentato nell’assistenza sanitaria di routine. L’indagine ha incluso 1.213 persone con lievi sintomi di perdita della memoria, un potenziale segno precoce di Alzheimer, di cui 515 sono state valutate da medici di base e 698 in una clinica specialistica.

Queste persone sono state sottoposte al test mediante un singolo prelievo di sangue, e i risultati sono poi stati confrontati con quelli degli esami del liquido celebrospinale, che possono indicare l’insorgenza del morbo di Alzheimer. Come detto, l’affidabilità dell’esame del sangue nell’identificare la malattia è stata di circa il 90%, ed è stata confrontata con le valutazioni dei medici di medicina generale o specialistica, da cui è invece emersa un’accuratezza rispettivamente del 61% e del 73%.

Oltre alla Svezia, dove il prossimo passo sarà quello di definire le linee guida per l’uso dell’esame nella pratica clinica, il test del sangue per l’Alzheimer è già disponibile negli Stati Uniti “e lo sarà presto anche in molti altri Paesi – ha precisato il professor Hannson – . Inizialmente, verrà utilizzato principalmente in cliniche specializzate per la memoria e potrebbero volerci circa uno o due anni per l’implementazione nell’assistenza primaria”.

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