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Un comune integratore può migliorare i sintomi della depressione, secondo uno studio

Un team di ricerca internazionale ha determinato che l’integrazione di creatina può migliorare sensibilmente i sintomi della depressione quando associata alla terapia cognitivo comportamentale (CBT). In uno studio con cento pazienti ha praticamente raddoppiato l’efficacia della psicoterapia. I risultati dovranno essere confermati da indagini più approfondite.
A cura di Andrea Centini
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L'integrazione di creatina può migliorare sensibilmente i sintomi della depressione, quando associata a una specifica forma di psicoterapia chiamata terapia cognitivo comportamentale (CBT). È quanto emerso da un nuovo studio che ha voluto indagare gli effetti del comune integratore in pazienti affetti da disturbo depressivo maggiore. Il punteggio dei sintomi depressivi è risultato praticamente dimezzato in coloro che hanno assunto la sostanza rispetto al gruppo trattato con la sola CBT e un placebo (una compressa di amido). Ciò suggerisce che la creatina, una molecola derivata da tre amminoacidi (arginina, glicina e metionina) e creata naturalmente dal nostro organismo, potrebbe essere effettivamente utile contro la patologia mentale. In genere gli integratori di creatina vengono assunti dagli sportivi, ad esempio per migliorare le prestazioni aerobiche, la potenza e la massa muscolare, essendo coinvolta nella produzione di energia (ATP) durante l'attività fisica intensa. È doveroso sottolineare che si tratta di risultati preliminari e soprattutto che prima di assumere qualunque integratore alimentare è fondamentale consultare il proprio medico o comunque uno specialista della nutrizione.

A determinare che l'integrazione di creatina ha ridotto i sintomi in pazienti affetti da disturbo depressivo maggiore sottoposti a terapia cognitivo comportamentale (CBT) è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati della Glasgow Caledonian University (Regno Unito), della Divisione di Salute Mentale dell'Associazione per i Diritti Umani Universali e lo Sviluppo Sociale dell'Uttarakhand (India) e del Dipartimento di Psichiatria dell'Università di Oxford, che hanno collaborato con i colleghi di vari istituti. Fra quelli coinvolti l'Oxford Health NHS Foundation Trust dell'Ospedale Warneford, il Dipartimento di Psicologia dell'Università di St Xavier e il Dipartimento di psichiatria del Nuovo ospedale governativo multispecialistico STNM. L'obiettivo degli studiosi era confermare quanto emerso da precedenti indagini, che avevano già trovato un'associazione positiva tra l'integrazione di creatinina, l'umore e la salute mentale.

Lo studio “Creatine for the Treatment of Depression” del 2019, ad esempio, aveva evidenziato che ci sono sempre più prove “da neuroimaging umano, genetica, epidemiologia e studi sugli animali che le interruzioni nella produzione, nell'immagazzinamento e nell'utilizzo dell'energia cerebrale sono implicate nello sviluppo e nel mantenimento della depressione”. Poiché la creatina “è un acido organico naturale che funge da tampone energetico e navetta energetica nei tessuti, come il cervello e il muscolo scheletrico”, la molecola può essere una preziosa alleata contro la depressione, proprio perché la bioenergetica del cervello è alterata nei pazienti depressi. In pratica può funzionare come agente antidepressivo, ed è proprio ciò che è emerso dalla nuova indagine condotta in India e nel Regno Unito (in combinazione con la psicoterapia).

I ricercatori coordinati dai professori Nima Norbu Sherpa e Riccardo De Giorgi hanno coinvolto nello studio 100 pazienti con disturbo depressivo maggiore, equamente divisi tra uomini e donne e con un'età media di 30,4 +/- 7,4 anni. A metà del gruppo – quello di intervento – è stata assegnata terapia cognitivo comportamentale per otto settimane (sessioni da 45 minuti) più creatina; al gruppo di controllo è stata invece assegnata la stessa psicoterapia ma con un placebo. Al termine del trattamento tutti i partecipanti sono stati sottoposti al questionario standardizzato Patient Health Questionnaire (PHQ)−9 per misurare la depressione e ottenere un punteggio. Ebbene, i pazienti del gruppo creatina hanno ottenuto in media circa 5 punti in meno nel punteggio relativo ai sintomi, ciò significa che l'efficacia della psicoterapia è stata praticamente raddoppiata. Non a caso, più del doppio dei pazienti del gruppo di intervento ha raggiunto la remissione completa rispetto a quelli del gruppo placebo.

Alla luce dei risultati, i ricercatori sottolineano che la creatina può essere un supplemento utile per combattere la depressione, ma si tratta di risultati preliminari che dovranno essere suffragati da studi più ampi. Come per tutti gli integratori, la raccomandazione degli esperti è di assumere creatina solo dopo averne parlato con un medico e/o un specialista della nutrizione. I dettagli della ricerca “Efficacy and safety profile of oral creatine monohydrate in add-on to cognitive-behavioural therapy in depression: An 8-week pilot, double-blind, randomised, placebo-controlled feasibility and exploratory trial in an under-resourced area” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica European Neuropsychopharmacology.

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