Un asteroide potrebbe colpire la Terra nel 2032, l’astrofisico: “Cosa succederebbe in caso di impatto”
Fra sette anni, il 22 dicembre del 2032 un asteroide chiamato 2024 YR4 potrebbe colpire la Terra. Secondo i calcoli degli scienziati di due istituti indipendenti – il Center for Near-Earth Object Studies (CNEOS) della NASA e del NEODyS collegato all'Agenzia Spaziale Europea (ESA) – al momento c'è 1 probabilità su 83 di impatto. Il corpo celeste ha un diametro tra i 40 e i 100 metri, se davvero colpisse la Terra creerebbe enormi danni a livello locale.
Per capire meglio i possibili rischi ma anche gli strumenti che abbiamo a disposizione per gestire l'impatto con un asteroide abbiamo chiamato Gianluca Masi, astrofisico e presidente del Virtual Telescope Project.
Partiamo dall'inizio. Come è stato scoperto questo asteroide?
Circa un mese fa, il 27 dicembre è stato scoperto l’asteroide, che è stato chiamato 2024 YR4, ha attirato l’attenzione della comunità scientifica perché nei limiti della conoscenza orbitale che abbiamo calcolato con i dati disponibili vi è ad oggi una probabilità che questo asteroide possa colpire la Terra il 22 dicembre del 2032.
Qual è la probabilità stimata di un impatto con la Terra?
Allora al momento è pari all'1.3% Quindi abbiamo poco più dell'1% di probabilità che si verifichi questo impatto.
Ma per un asteroide è una percentuale bassa o alta?
Al momento è una percentuale basata su pochi dati e c’è molta incertezza, e questa incertezza non ci permette di escludere la possibilità di un impatto. È difficile con queste informazioni proiettare in avanti, nel 2032, per immaginare la posizione dell’asteroide.
Quando saranno i prossimi calcoli orbitali per capire se il rischio si riduce?
Mentre noi parliamo l’asteroide è in fase di allontanamento, sarà quindi difficile osservarlo, abbiamo bisogno ancora di qualche settimana, non è detto che nella prossima finestra di osservazione si riesca definire la sorte dell’asteroide, magari si conclude questa finestra e rimane la probabilità. L’incertezza però non deve essere vista con preoccupazione, abbiamo una conoscenza dell'orbita imprecisa che non ci permette di escludere questa piccola probabilità. Io credo che il rischio sarà ridotto a zero. Possiamo stare tranquilli.
Se il rischio è così basso, allora perché l’Onu ha creato una task force per monitorare l'asteroide?
L’esistenza di istituti e gruppi di lavoro che monitorano e nel caso si attivano davanti a queste simili circostanze è un dato positivo, dimostra come abbiamo messo in piedi una rete di monitoraggio, e permette di immaginare scenari risolutivi. Stanno facendo il loro lavoro.
Ma quali sarebbero i rischi e le possibili conseguenze di un impatto con un asteroide di queste dimensioni?
Il diametro stimato è tra i 40 e i 100 metri, che è già un diametro interessante, non è piccolissimo, qualora colpisse la Terra produrrebbe danni importanti a livello locale, ma sarebbe ancora gestibile.
Dove colpirebbe?
Al momento non lo sappiamo, stiamo ragionando su valutazioni del 2032, e abbiamo dati con errori significativi.
Cosa dovremmo fare se venisse confermato l'impatto?
Innanzitutto andrebbe evacuata la zona di impatto. Ma siamo pronti perché ci sono fior fior di studiosi che lavorano continuamente per perfezionare i protocolli, le procedure di osservazioni, anche scenari di intervento attraverso missioni spaziali dedicate. Tutto questo deve rassicurarci.
A proposito. Quali misure stanno adottando le agenzie spaziali per monitorare e, se necessario, deviare l'asteroide?
Noi abbiamo attivi sul pianeta osservatori che svolgono questa attività tutte le notti serene e setacciano l'intero cielo notturno da nord a sud, quindi coprono entrambi gli emisferi notificando tutto quello che viene trovato. E infatti negli ultimi anni sono stati trovati asteroidi con una frequenza sempre più alta.
Esistono precedenti storici di asteroidi con simili probabilità di impatto?
Questo asteroide è particolare sia per la probabilità di collisione sia per la sua grandezza. E infatti non è microscopico e ha raggiunto nella scala Torino il livello 3.
Ecco, cosa vuol dire?
Significa che è un oggetto che va monitorato. La scala analizza la possibilità di un impatto e l’effetto che avrebbe, ha raggiunto appunto il livello 3. Ma sono tranquillo. Mi ha chiesto prima se ci sono precedenti storici.
Esatto.
Ecco uno che mi fa stare tranquillo è Apophis, il re degli asteroidi. É stato scoperto nel 2004 e aveva una probabilità significativa di impatto di livello 4, più alta di 2024 YR4, poi proseguendo con le osservazioni si è scoperto che il rischio era pari a zero.
A che punto siamo con le missioni spaziali per difenderci dagli asteroidi? Siamo più Don’t Look Up’ o Armageddon?
Mah in realtà noi possiamo guardare all’esito di alcune missioni che sono state un test per mitigare il rischio di impatto. Per esempio la missione Dart (Double Asteroid Redirection Test), abbiamo lanciato un oggetto verso l’asteroide e siamo riusciti a deviare l’impatto, i risultati sono stati superiori alle aspettative.
Quindi siamo bravi.
Certamente. Per una volta possiamo dire che la scienza ha superato la fantascienza. E questo deve riempirci di orgoglio come esseri umani.