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Tutti pensano che il problema dei vegani siano le proteine: uno studio fa luce su un altro rischio

Un nuovo studio condotto in Nuova Zelanda su 193 vegani ha chiarito che la maggior parte dei partecipanti non ha carenze proteiche, smontando un pregiudizio molto diffuso sull’alimentazione vegana. Tuttavia, è emerso che alcuni amminoacidi essenziali digeribili potrebbero non essere assunti in quantità sufficienti.
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Uno dei luoghi comuni più frequenti sulla dieta vegana è che non sia in grado di apportare il giusto apporto di proteine. In realtà, questo è il risultato di un pregiudizio secondo cui solo gli alimenti di origine animale siano una fonte proteica e della recente ossessione per le proteine. Pochi sanno infatti che anche le proteine vegetali, all'interno di una dieta studiata per le esigenze nutrizionali di quella data persona, possono soddisfare il bisogno proteico.

Ora, un nuovo studio condotto in Nuova Zelanda su un gruppo di 193 persone che seguivano da tempo un'alimentazione vegana, ovvero priva di carne, pesce e derivati animali, come le uova o il latte, conferma questo dato: la maggior parte di loro, circa tre quarti, non aveva infatti nessuna carenza proteica. Tuttavia, sebbene le proteine introdotte fossero sufficienti, i ricercatori hanno osservato un'insufficienza nella digeribilità di alcuni amminoacidi indispensabili digeribili (EAA), nello specifico nei livelli di lisina e leucina.

Cosa sono gli amminoacidi essenziali

Per semplificare possiamo immaginare gli amminoacidi come i "mattoni" fondamentali che costruiscono le proteine, oltre a svolgere una serie di funzioni essenziali per l'organismo. Alcuni vengono prodotti dal nostro stesso corpo, altri invece dobbiamo assumerli necessariamente attraverso l'alimentazione. Questi sono gli amminoacidi essenziali (EAA) e sono in totale otto. È fondamentale specificare che anche gli alimenti vegetali contengono amminoacidi essenziali, ma in alcuni la loro disponibilità e la combinazione può essere molto variabile. Per questo è importante in una dieta vegana consultare un esperto dell'alimentazione per imparare a combinare gli alimenti in modo tale da assumere tutti gli amminoacidi essenziali che ci servono.

Gli autori di questo studio in Nuova Zelanda hanno voluto però approfondire questo aspetto perché "la maggior parte delle ricerche precedenti sulle proteine nelle diete vegane non ha tenuto conto di amminoacidi specifici né di quanto questi siano o meno digeribili in certi alimenti", dato che – chiariscono i ricercatori – "non tutto ciò che assumiamo quando mangiamo, compresi gli amminoacidi, viene pienamente utilizzato dal corpo". Per digeribilità degli amminoacidi si intende la percentuale che il nostro organismo riesce ad assorbire attraverso il tratto gastrointestinale.

I ricercatori hanno chiesto quindi ai partecipanti di compilare un diario alimentare di quattro giorni molto dettagliato e poi hanno misurato i loro livelli di proteine e amminoacidi. Mentre rispetto al primo punto non sono state evidenziate anomalie, più di due terzi avevano livelli di proteine nella norma, per quanto riguarda il secondo i risultati erano più complessi: da una parte infatti, in rapporto al peso corporeo l'assunzione di tutti gli amminoacidi essenziali soddisfaceva i requisiti richiesti, tuttavia in termini di digeribilità "solo circa la metà dei partecipanti ha soddisfatto i requisiti giornalieri per i livelli di lisina e leucina". Tra gli alimenti analizzati, i principali a fornire questi due amminoacidi in forma digeribile sono stati i legumi e le leguminose.

A conclusione dello studio, pur confermando che l'apporto proteico non è un limite dell'alimentazione vegana, sottolineano la necessità di studiare in nuove ricerche come garantire un'adeguata assunzione di leucina e lisina nelle diete vegane.

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