Tumori della pelle in aumento, come riconoscerli e quali sono i segnali da non sottovalutare
I tumori della pelle e, in particolare, il melanoma cutaneo, sono tra le neoplasie più pericolose e più frequentemente diagnosticate a livello globale, con incidenza più alta nelle persone che trascorrono più tempo al sole e con la pelle molto chiara. In molti Paesi, inclusa l’Italia, il numero di nuovi casi ha raggiunto i massimi storici, mostrando un incremento rilevante negli ultimi dieci anni, di circa il 15% a livello globale.
La situazione preoccupa particolarmente nel Regno Unito, dove il tasso di incidenza è aumentato del 32% tra il 2009 e il 2019 e il Cancer Research UK prevede che quest’anno si raggiungeranno le 21.000 nuove diagnosi di melanoma cutaneo. Questo tipo di tumori si origina dalla trasformazione e proliferazione dei melanociti, le cellule che producono la melanina (il pigmento che ci protegge dagli effetti dannosi dei raggi solari) e che, in condizioni di normalità, si aggregano a livello cutaneo, formando i nei. Per questo motivo, il segno principale di un melanoma cutaneo può essere rappresentato dal cambiamento nell’aspetto di un neo, o dalla comparsa di uno nuovo, le cui caratteristiche sono riassunte nella sigla ABCDE.
Quali sono i primi segni di un melanoma cutaneo
Un melanoma cutaneo può presentarsi sia come un neo particolarmente scuro oppure pigmentato di marrone chiaro e persino di blu, oppure apparire come un neo dal bordo irregolare o che cresce rapidamente, ma può manifestarsi anche come una nuova neoformazione. Il melanoma cutaneo può infatti variare notevolmente nell’aspetto e apparire molto diverso da persona a persona, per colore, dimensione e posizione (negli uomini si sviluppa in genere sul tronco, sulla testa o sul collo; nelle donne è più comune su braccia o gambe).
Riconoscere i primi segni di un melanoma cutaneo può quindi non essere semplice, ma in molti casi, questo tipo di neoplasie mostra le caratteristiche riassunte nella sigla ABCDE:
- A – Asimmetria: la forma di una metà del neo non corrisponde a quell’altra metà
- B – Bordo irregolare: i bordi del neo possono apparire frastagliati, dentellati o con contorni non definiti
- C – Colore non uniforme: nel neo possono essere presenti sfumature di nero, marrone e marrone chiaro. In alcuni casi possono essere presenti aree bianche, grigie, rosse, rosa o blu
- D – Dimensioni: il neo può mostrare un cambiamento di dimensione, generalmente un aumento del diametro. È però anche vero che i melanomi possono essere piccoli, ma nella maggior parte dei casi sono più grandi di 6 millimetri.
- E – Evoluzione: cambiamento nell’aspetto o nella forma nelle ultime settimane o mesi.
Non tutti i melanomi mostrano tutte queste caratteristiche: in alcune circostanze, possono presentare solo una o due dei cambiamenti o anomalie della sigla ABCDE oppure mostrare segni di ulcerazione e sanguinamento, anche minimi. Talvolta, il neo è pruriginoso, morbido oppure doloroso, mentre nei casi di melanoma più avanzati può diventare duro o grumoso. Qualsiasi anomalia o cambiamento della pelle non va mai sottovalutato, perché può essere un importante campanello d’allarme che, se riconosciuto in tempo, può aiutarci a rilevare precocemente la malattia, aumentando le possibilità di cura.
Qual è la causa del melanoma cutaneo
L’esatta causa del melanoma cutaneo non è ancora stata chiarita ma, nella maggior parte dei casi, questa neoplasia è legata al principale fattore di rischio, che è l’esposizione eccessiva e ripetuta al sole o altre fonti di raggi UV, come lampade e lettini solari.
Altri fattori di rischio noti sono genetici, ambientali, l’età avanzata e le condizioni di insufficienza del sistema immunitario. Il rischio è maggiore nelle persone con la pelle chiara e aumenta anche nelle persone con lentiggini o molti nei, e in quelle che hanno riportato molte scottature solari, soprattutto in età pediatrica.
Diagnosi e cura del melanoma cutaneo
Riconoscere precocemente il melanoma cutaneo fa la differenza, perché le possibilità di cura sono maggiori quanto più il tumore si trova nei primi stadi. “Allo stadio 0 e allo stadio 1, un melanoma è sottile e piccolo ed è molto più probabile che il trattamento abbia successo – spiegano gli esperti – . Man mano che il melanoma cresce e raggiunge gli strati più profondi della pelle, il trattamento diventa più impegnativo. Allo stadio 4, il cancro si è diffuso oltre la pelle, ad altri organi come i polmoni o il fegato”.
In caso di segni sospetti sulla pelle, per la diagnosi è fondamentale rivolgersi a un dermatologo che, attraverso l’esame clinico, può individuare le persone a rischio e indirizzare il paziente verso esami strumentali mirati. In alcuni casi, per confermare la diagnosi e stabilire lo stadio del tumore, è necessario eseguire una biopsia cutanea.
Riguardo alle cure, il trattamento del melanoma cutaneo consiste principalmente nella chirurgia, in quanto l’asportazione chirurgica è ritenuta il gold standard per la rimozione di una lesione tumorale sospetta e il successivo invio del campione per la biopsia. Alla chirurgia, a seconda dello stadio del tumore, possono essere associate la radioterapia o terapie biologiche, come l’immunoterapia. In caso di melanoma metastatico e non resecabile, si può ricorrere a immunoterapia (pembrolizumab, nivolumab, ipilimumab) o terapia mirate (vemurafenib, dabrafenib, encorafenib) e radioterapia.