video suggerito
video suggerito

Trovato il più grande artiglio di dinosauro di sempre, i ricercatori: “Scoperta davvero inaspettata”

L’artiglio, risplendente a 90 milioni di anni fa, mostra delle caratteristiche uniche: oltre a essersi perfettamente conservato, presenta soltanto due dita e non tre, come sarebbe stato naturale aspettarsi in base alle restanti parti del fossile. Per questo motivo i ricercatori ritengono che appartenga a una specie sconosciuta: il Duonychus tsogtbaatari.
20 CONDIVISIONI
ISCIENCE | Immagini dallo studio "Didactyl therizinosaur with a preserved keratinous claw from the Late Cretaceous of Mongolia"
ISCIENCE | Immagini dallo studio "Didactyl therizinosaur with a preserved keratinous claw from the Late Cretaceous of Mongolia"

Sono serviti oltre dieci di studio per dare un nome al più grande artiglio di dinosauro completamente conservato rinvenuto finora. Il suo ritrovamento risale infatti al 2012, quando un gruppo internazionale di ricercatori si è imbattuto nel misterioso fossile durante un'attività di ricerca nel deserto del Gobi, in Mongolia, un luogo fondamentale per lo studio di dinosauri, a tal punto che l'Unesco l'ha definito "il più grande serbatoio di fossili di dinosauri al mondo".

La sabbia del deserto mongolo ha custodito il fossile per 90 milioni di anni, permettendoci oggi di scoprire qualcosa di più sui dinosauri, qualcosa di davvero inaspettato: l'artiglio doppio, a due dita, ritrovato insieme al resto del fossile – composto da parti del bacino, braccia e mani e numerose vertebre – presenta infatti caratteristiche tali da portare i ricercatori a concludere che appartiene a una specie di dinosauro sconosciuta.

La scoperta nel 2012

In un primo momento, quando nel 2012,i ricercatori scoprirono il fossile, non hanno avuto dubbi: i resti appartenevano ai resti di un terizinosauro, un genere di dinosauri teropode vissuto nel Cretaceo superiore, ovvero circa 70 milioni di anni. Un genere davvero molto particolare, quasi un incrocio tra un dinosauro e un uccello: discendenti dai carnivori – spiega National Geographic – questi rettili erano erbivori e ricoperti da piume, un piccola testa e artigli molto grandi. D'altronde, recentemente, i ricercatori hanno sostenuto che gli uccelli derivino dai dinosauri teropodi.

Tuttavia, quando l'anno dopo, Yoshitsugu Kobayashi, paleontologo dell'Università di Hokkaido, in Giappone, e autore principale dello studio, esaminò l'artiglio si rese subito conto che qualcosa non tornava: i fossili dei terizinosauri rinvenuti finora presentavano tutti zampe con mani a tre artigli, invece il fossile appena scoperto era formato soltanto da due artigli lunghi quasi 30 centimetri e perfettamente conservati, anche nella parte composta di cheratina (un materiale che di solito si decompone e raramente viene ritrovato sotto forma di fossile). Questo poteva significa solo una cosa: avevano appena scoperto una nuova specie di dinosauro teropode.

Una nuova specie di dinosauro

La nuova specie è stata chiamata

Duonychus tsogtbaatari. Il nome non è casuale: la prima parte significa letteralmente "due artigli", mentre la seconda è un omaggio al paleontologo mongolo Khishigjav Tsogtbaatar. La ricostruzione fatta dai ricercatori – come si vede dall'immagine pubblicata nello studio – ci permette di conoscere qualcosa di più di questa specie: molto probabilmente Duonychus tsogtbaatari  era bipede ed erbivoro e aveva soltanto due grandi artigli per ogni mano di cui – pensano i ricercati – si serviva per piegare rami e vegetazione e portarli alla bocca. Non parliamo infatti di un dinosauro piccolino, ma di un rettile di circa tre metri e 270 chili.

"La scoperta di Duonychus tsogtbaatari è un grosso problema perché è il primo terizinosauro conosciuto con solo due artigli – ha spiegato Kobayashi – dato che la maggior parte dei teropodi ha conservato tre artigli funzionali e trovarne uno che è privo del terzo è una scoperta davvero inaspettata". Solo due dei cinque gruppi dei teropodi si sarebbero infatti evoluti perdendo il terzo artiglio. Il più famoso è il Tirannosauro. "Eravamo tipo, wow, è davvero bizzarro per un dinosauro di questo gruppo", ha commentato la Darla Zelenitsky, ricercatrice della University of Calgary, in Canada, e membro del team di ricerca.

20 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views