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Trovati per la prima volta virus giganti attivi nell’Artico: cosa sono gli Ncldv

Le alghe che fioriscono in primavera vanno a oscurare la superficie glaciale che, non riflettendo bene la luce del sole, si scioglie più velocemente. I virus giganti, secondo lo studio, attaccano le alghe mantenendo la fioritura sotto controllo e quindi rallentando il processo di scioglimento.
A cura di Elisabetta Rosso
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È primavera. Dopo mesi di oscurità il sole sorge sull'Artico, gli animali escono dal letargo, i primi germogli emergono dal terreno, e le alghe fioriscono oscurando il ghiaccio. Creano uno strato nero che riduce la capacità della superficie di riflettere la luce del sole, e così i ghiacci si sciolgono più velocemente. Questo è un problema, ma la soluzione potrebbero essere i virus giganti.

Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Microbiome, e condotto dagli scienziati dell’Università di Aarhus, in Danimarca, ha rilevato per la prima volta la presenza di virus giganti (phylum Nucleocytoviricota) sulla calotta glaciale della Groenlandia. "Non sappiamo molto su questi virus, ma crediamo che potrebbero essere molto utili visto che sono in grado di contrastare lo scioglimento dei ghiacci causato dalle fioriture algali", ha spiegato Laura Perini, ricercatrice presso l’Università di Aarhus.

Come sono fatti i virus giganti

Gli Ncldv (Nucleocytoviricota phylum), chiamati anche virus giganti, sono un supergruppo di virus del DNA a doppio filamento che infettano gli eucarioti. Al di là del nome si tratta comunque di virus microscopici, possono però crescere fino a 2,5 micrometri, (sono circa 125 volte più grandi rispetto ai virus normali).

"Questi virus sono noti per infettare le cellule eucariotiche negli ambienti marini e di acqua dolce, fornendo un controllo biologico sulla popolazione algale in questi ecosistemi", si legge nello studio.

Dove sono stati trovati gli Ncldv

In realtà i virus giganti sono stati scoperti già nel 1981. I ricercatori li avevano trovati negli oceani, nel suolo e persino negli esseri umani. Ma è la prima volta che vengono rilevati sulla superficie del ghiaccio.

“Nel ghiaccio scuro e nella neve rossa abbiamo trovato firme di virus giganti attivi. Non erano mai stati rilevati nel ghiaccio e sulla neve superficiale che contiene un'elevata quantità di microalghe pigmentate ", ha spiegato Perini. "Questo studio infatti rivela la presenza senza precedenti di questa comunità diversificata di NCLDV in una varietà di habitat glaciali dominati dalle alghe"

Come possono contrastare lo scioglimento dei ghiacci

Le alghe che fioriscono in primavera vanno a oscurare la superficie glaciale che, non riflettendo bene il sole, si scioglie più velocemente. I virus giganti, secondo lo studio, attaccano le alghe mantenendo la fioritura sotto controllo e quindi rallentando il processo di scioglimento

"Stiamo studiando per la prima volta i virus giganti e le loro connessioni negli habitat di ghiaccio e neve, come crioconite, ghiaccio scuro, carote di ghiaccio, neve rossa e verde e assiemi genomici di cinque alghe di neve coltivate Chlorophyta", si legge nello studio. "Quanto sono specifici e quanto possono essere efficienti, non lo sappiamo ancora. Ma studiandoli, speriamo di rispondere ad alcune di queste domande”, ha aggiunto.

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