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Trovate decine di nuove stelle “in fuga” dalla Via Lattea

Alcune vengono espulse nello spazio intergalattico, sfuggendo all’attrazione gravitazionale della nostra galassia. Un team di astrofisici ritiene di aver capito quale sia la principale forza che guida quest’esodo stellare.
A cura di Valeria Aiello
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Rappresentazione artistica di una stella in fuga / Credit: Amanda Smith
Rappresentazione artistica di una stella in fuga / Credit: Amanda Smith

La nostra galassia, la Via Lattea, non trattiene tutte le sue stelle. Alcune sfuggono all’attrazione gravitazionale e vengono lanciate nello spazio intergalattico, dove trascorrono il resto della loro vita nella solitaria vastità del cosmo. Cosa provochi l’espulsione di queste stelle, individuate grazie al loro movimento discordante rispetto alla Via Lattea, non è ancora completamente compreso ma un team di astrofisici, guidato da Mar Carretero Castrillo, un ricercatore del il Dipartimento di Fisica Quantistica e Astrofisica dell’Università di Barcellona, ritiene di aver capito quale sia la principale forza che guida quest’esodo stellare.

Utilizzando gli strumenti della sonda spaziale Gaia dell’Agenzia spaziale europea (ESA), gli scienziati hanno rivolto lo sguardo alla catalogazione dei movimenti, delle posizioni e delle distanze delle stelle, con l’obiettivo di cogliere quelle più agili nell’atto di fuga. Tra queste stelle, alcune sono risultate decisamente massicce, in particolare le stelle di tipo O e di tipo Be, che fuggono più frequentemente rispetto alle loro controparti più leggere. I dati ottenuti da Gaia sono stati quindi confrontati con quelli contenuti in due cataloghi stellari, il Galactic O-Star Catalog (GOSC) e il Be Star Spectra (BeSS), al fine di verificare quante di queste stelle fossero state precedentemente identificate come fuggitive.

Dall’analisi, dettagliata in un articolo pubblicato sulla rivista Astronomy and Astrophysics, è emerso che un intero gruppo di stelle, di cui decine precedentemente non identificate come fuggitive, si muove in modo diverso rispetto alla galassia. “Una frazione rilevante di stelle massicce sono stelle in fuga, che si muovono con una velocità peculiare e significativa rispetto al loro ambiente” spiegano Castrillo e colleghi che hanno deciso di fare luce sul meccanismo che porta le stelle più giovani ad allontanarsi dalla galassia. “Le stelle massicce di tipo O e Be sono le stelle più luminose della Via Lattea – precisano gli autori dello studio – . Non sono solo massicce e giovani, ma sono anche estremamente calde”.

Queste stelle massicce tendono a formarsi in vivai stellari caldi e affollati, dove il tiro alla fune gravitazionale e le violente esplosioni di supernove possono scagliarle fuori dalla loro culla, mandandole alla deriva con velocità abbastanza consistenti da lasciarsi alle spalle la nostra galassia. Esistono infatti due teorie concorrenti che tentano di spiegare le stelle in fuga, ed entrambe coinvolgono stelle massicce. uno è lo scenario di espulsione dinamica (DES) e l’altro è lo scenario di supernova binaria (BSS).

I dati stellari di Castrillo e colleghi hanno però mostrato che lo scenario di espulsione dinamica è più probabile di quello di una supernova binaria. Ciò significa che alcune delle stelle più luminose e massicce della Via Lattea sono in fuga perché espulse dai loro vivai stellari dalle interazioni gravitazionali all’interno di ammassi stellari affollati.

Il numero significativo di stelle massicce che lasciano la nostra galassia supporta la teoria secondo cui le fionde gravitazionali all’interno di densi ammassi stellari siano il principale motore di questo fenomeno – suggeriscono gli esperti – . Lo studio delle stelle in fuga influenza la nostra conoscenza dell’evoluzione stellare, della composizione della popolazione stellare della Via Lattea e del destino finale di queste stelle”.

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