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Trenta minuti di sport e zero bevande zuccherate: le cinque abitudini dell’oncologo contro il rischio cancro

Quasi la metà dei tumori è associata a fattori modificabili, come l’alimentazione e lo stile di vita. Mikkael Sekeres, un oncologo statunitense, con alle spalle una storia famigliare con numerosi casi di cancro, ha spiegato quali sono le cinque abitudini fondamentali che possono ridurre al minimo il rischio di ammalarsi.
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Mikkael Sekeres è un oncologo ed editorialista del Washington Post. In un suo recente articolo sul quotidiano statunitense ha raccontato di avere una storia familiare in cui il cancro è stata ed è tutt'ora una costante. La madre ai polmoni, il fratello al sangue, e prima ancora alla prostata il nonno e alle ovaie la nonna.

Per questo motivo – ha detto –  una volta laureato in Medicina, ha voluto specializzarsi in Oncologia e sempre per questo motivo ha deciso di attuare nella sua vita di tutti i giorni cinque abitudini che secondo i suoi studi e la sua esperienza possono aiutarlo a prevenire il rischio di tumore. Infatti, sebbene sia fondamentale ricordare che non tutte le diagnosi di neoplasie sono legate ai nostri stili di vita, quest'ultimi rivestono comunque un ruolo fondamentale nella prevenzione. Solo qualche settimana fa, uno studio dell'American Cancer Society ha dimostrato che circa il 40% delle nuove diagnosi di cancro è associata a fattori di rischio modificabili.

Usare la protezione solare, non solo in estate

La prima raccomandazione dell'oncologo riguardare un'abitudine che spesso associamo erroneamente solo all'estate: ovvero l'importanza di esporsi in modo corretto al sole. "Quando sono all'aperto per un periodo prolungato, oltre i 30 minuti, mi proteggo dal sole, indossando cappello, occhiali da sole, magliette a maniche lunghe e una protezione solare con fattore di protezione solare superiore a 15″. Qui vi lasciamo una scheda su come scegliere la protezione solare in base al proprio tipo di pelle e come applicare in modo sicuro.

Come spiega la Fondazione AIRC, infatti, i raggi ultravioletti (UV) a cui ci esponiamo quando siamo all'aperto possono avere effetti nocivi per la nostra salute, non solo sulla pelle, ma anche su occhi e labbra. Nello specifico, per quanto riguarda i rischi per la pelle, è stato calcolato che la maggior parte dei casi di melanoma (dal 65% a oltre il 90%) è dovuta a una scorretta esposizione al sole.

Limitare il consumo di alcolici

La seconda abitudine a cui l'oncologo ha deciso di prestare fede assoluta riguarda il consumo di alcolici. "Mi piace bere una birra davanti a una partita di baseball o football", ha ammesso, ma nonostante ciò ha deciso di ridurre al minimo la presenza di alcol nella sua dieta quotidiana.

Anche qui a parlare sono gli studi condotti finora: il consumo di alcol è la quarta causa – ha spiegato il medico – di cancro per gli uomini e la terza per le donne. Gli alcolici sono stati indicati anche tra le cause, insieme a inquinamento e fumo, del costante aumento di tumori tra i giovani.

"Dato che il grado di rischio è legato alle quantità consumate, ovvero maggiore è il consumo maggiore sarà il rischio di sviluppare il tumore, quest'ultimo interessa anche chi beve un solo drink al giorno. Per questo non vado mai oltre 1-2 drink a settimana".

Non fumare o smettere di farlo

Certo, la terza abitudine dovrebbe essere nota a tutti, ma ha senso ricordarlo ancora una volta. "Tra i fattori modificabili il fumo è la prima causa di tumore negli over 30 negli Stati Uniti", va dritto al punto Sekeres. Tra le forme di cancro più spesso associate a questa abitudine ci sono il tumore ai polmoni, all'esofago e alla vescica.

Ma, c'è una bella notizia: smettere riduce progressivamente il rischio di ammalarsi, fino a riportarlo ai livelli dei non fumatori. Lo dice l'oncologo sul Washington Time, ma lo ribadiscono anche molte altre fonti ufficiali. Secondo quanto riportato dal Ministero della Salute dopo 10 anni il rischio di tumore ai polmoni si dimezza e diminuisce anche il rischio di tumori alla bocca, alla gola, all'esofago, alla vescica, al collo dell'utero e al pancreas.

Fare attività fisica regolare

Anche qui sembra di scendere nel banale, ma non è affatto così. "Anche per me, come per tutti, non è facile inserire l0 sport nella routine di una giornata molto impegnativa, ma ho trovato il modo per renderlo più comodo: faccio trenta minuti ogni mattinata su una cyclette che ho in casa", ha raccontato l'oncologo.

L'American Cancer Society consiglia – prosegue l'esperto – 150-300 minuti di esercizio di intensità moderata o 75-150 minuti di intensità elevata alla settimana.

Attenzione all'alimentazione

L'ultima è forse la raccomandazione più difficile da mettere in atto: riguarda l'alimentazione. Questo perché ci sono molti alimenti ritenuti erroneamente sani o di cui si sottolineano i rischi. Nello specifico Sekeres spiega che per mangiare bene non serve necessariamente seguire diete troppo restrittive, che a lungo andare potrebbero avere un effetto controproducente, ma è sufficiente avere un'alimentazione equilibrata. "Non consumo più bevande zuccherate, limito il consumo di carne rossa, non superando al massimo due dosi a settimane e mangio sempre un frutto e una porzione di verdura a pranzo e cena", spiega il medico.

In realtà, i rischi legati a un'alimentazione scorretta riguardano anche molti altri alimenti, che se consumati in modo abituale possono predisporre a diverse malattie croniche, come quelle cardiovascolari e metaboliche. Una categoria a cui prestare particolare attenzione sono i cibi ultraprocessati: oltre a essere nocivi a lungo termine per la salute, questi possono perfino creare dipendenza in chi li consuma.

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