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Tre enormi macchie solari sul Sole, una punta la Terra e può scatenare eruzioni di classe X: i rischi

Oggi, martedì 18 giugno 2024, ci sono tre grandi complessi di macchie solari sul Sole. Uno di essi è puntato verso la Terra e può scatenare brillamenti di classe X: perché rappresentano un potenziale pericolo.
A cura di Andrea Centini
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Credit: NASA SDO/HMI
Credit: NASA SDO/HMI

Sulla superficie del Sole, la fotosfera, sono presenti tre grandi complessi di macchie solari. Uno di essi, chiamato AR 3712, è puntato verso la Terra ed è tenuto sotto stretto controllo dagli scienziati poiché potrebbe dar vita a un brillamento di classe X, la più potente in assoluto. Questi fenomeni di eruzione solare possono essere accompagnati da violente espulsioni di massa coronale (CME), quelle in grado di scatenare le famigerate tempeste geomagnetiche o solari sulla Terra. Maggiori sono la velocità e l'energia del vento solare, composto da particelle cariche elettricamente chiamate plasma, superiori sono le probabilità di tempeste geomagnetiche di grande intensità. Una di classe G5 (la massima) paragonabile all'Evento di Carrington del 1859, nel quale presero fuoco i telegrafi e si accesero le batterie senza essere collegate, avrebbe conseguenze catastrofiche nel nostro mondo completamente plasmato dalla tecnologia. Reti elettriche, internet, comunicazioni radio, satelliti: tutto questo potrebbe subire danni devastanti con effetti che potrebbero durare per mesi.

Come evidenziato in un'immagine sul portale specializzato in meteo spaziale spaceweather.com, le tre macchie solari sotto la lente degli esperti si trovano quasi al centro del Sole, leggermente spostate a destra. AR 3712, potenzialmente più pericolosa, è quella più bassa del trio; poco più sopra si trova AR 3713, sempre al di sotto dell'equatore solare, mentre poco al di sopra c'è il complesso AR 3716. Le ultime due, in base ai dati raccolti dalla sonda Solar Dynamics Observatory della NASA che monitora il Sole, sono caratterizzate da campi magnetici beta-gamma e possono scatenare brillamenti di classe M. Si tratta della penultima delle quattro previste, ovvero B, C, M ed X; più si sale, maggiore è l'energia liberata dall'eruzione o flare solare. Le classi da B a M sono suddivise in sottocategorie da 1 a 9 (anche con i decimali); per fare un esempio, l'ultimo brillamento di cui si ha notizia, segnalato da spaceweatherlive, è stato uno di classe M 1.38 (moderato) alle 22:57 ora italiana di lunedì 17 giugno.

A preoccupare è il complesso di macchie solari AR 3712, dal quale potrebbero scaturire brillamenti solari di classe X, i più energetici in assoluto. A differenza delle altre classi, questa non ha un limite; il più potente mai rilevato è stato un X 45 nel 2003. I brillamenti sono legati ai turbolenti campi magnetici delle macchie solari che si sconnettono e riconnettono, liberando grandi quantità di energia intrappolata nel cuore della stella. Nel caso di AR3712 siamo innanzi a un campo magnetico di tipo beta-gamma-delta. Le macchie solari che ne fanno parte hanno nella maggior parte dei casi polarità inversa, tendono ad avvicinarsi e hanno più probabilità di emettere brillamenti di classe X. Secondo quanto indicato da spaceweatherlive, il rischio di brillamento di classe X per oggi, 18 giugno 2024, è del 10 percento per AR3712, mentre si sale al 35 percento per uno di classe M. Nelle prossime ore sapremo se effettivamente verranno scatenati questi fenomeni.

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Nelle scorse settimane la Terra è stata “nel mirino” del grande complesso di macchie solari AR 3664, successivamente rinominato in AR 3697 dopo essere scomparso da un lato e riapparso su quello opposto del Sole. Questo insieme di regioni fredde e scure della stella – rispetto alle regioni circostanti – ha giocato un ruolo fondamentale nella clamorosa aurora boreale che si è manifestata nei cieli italiani tra il 10 e l'11 maggiore del 2024. Una serie di espulsioni di massa coronale (CME) ha dato vita a tempeste geomagnetiche G4 (penultima classe di potenza) sfociate nei meravigliosi archi colorati.

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