Travisano vecchie foto per alimentare le teorie del complotto sugli incendi di Maui
Con un bilancio provvisorio di 93 vittime e un almeno un migliaio di persone che mancano all’appello, gli incendi divampati a Maui, nelle Hawaii, nella notte di martedì 8 agosto, sono il disastro più mortale nella storia dello Stato. Le fiamme si sono propagate rapidamente, distruggendo anche la città di Lahaina, l’antica capitale del regno delle Hawaii, e radendo al suolo migliaia di edifici residenziali e commerciali. “Sembra una città bombardata a tappeto” ha detto il governatore delle Hawaii, Josh Green, per il quale i roghi sono stati favoriti da una combinazione di vegetazione rinsecchita da un lungo periodo di siccità e venti insolitamente potenti. Ma la tragedia, vista dai social, sembra essere figlia di altre circostanze.
Vecchie foto alimentano le teorie del complotto sugli incendi di Maui
Sui social, i danni causati dagli incendi di Maui lasciano aperta la questione relativa alla natura dei roghi. In altre parole, ci si interroga su cosa abbia innescato una tale devastazione, favorendo l’emergere di teorie attribuiscono cause e responsabilità a cospirazioni ordite dai potenti. “La causa era un’arma energetica?” chiede un utente di X, il vecchio Twitter, condividendo un’immagine di una palla di fuoco all’orizzonte da cui esce un raggio di luce.
Su Facebook, un altro utente ha condiviso un’ulteriore immagine che mostra un raggio di luce che balena in un cielo blu cobalto. “Questa foto sta circolando sui social media. A quanto pare questo raggio è stato fotografato prima degli incendi alle Hawaii. Qualcuno può confermare?”. Su Instagram, un video mostra fasci di luce nel cielo, nel tentativo di dimostrare che i roghi siano stati provocati da “un’arma energetica puntata direttamente sulla città”, il tutto condito da false affermazioni sugli incendi e un loro collegamento a teorie del complotto di lunga data circa un programma di modifica del clima del governo armato.
Le immagini e i video che stanno circolando in rete non sono correlati agli incendi di Maui. Per scoprirlo basterebbe un rapido fact-checking, oppure attendere che le foto travisate arrivino sotto gli occhi di chi quelle foto le ha realmente scattate. Come nel caso di Travis Secrest, un residente di Parry Township, nell’Ohio, che alcuni anni fa ha catturato il bagliore provocato da un’esplosione controllata in una raffineria di petrolio di Canton, inviando poi l’immagine a un giornale locale.
Secrest, raggiunto dall’Associated Press, ha confermato di aver scattato la foto nel gennaio 2018 da Baum Road a Canton Township, mentre si trovava a casa dei genitori. “Inizialmente pensavo che il bagliore provenisse da un incendio” ha spiegato l’uomo che, dopo aver raggiunto un punto di osservazione migliore, ha notato che arrivava dalla raffineria. E ora ha aggiunto che è “un peccato” che la sua immagine sia stata “manipolata in una situazione sera”.
Anche l’immagine che mostra un raggio di luce che sembra colpire la superficie terrestre non ha nulla a che vedere con gli incendi di Maui. È stata scattata il 22 maggio 2018 durante il lancio di un razzo SpaceX Falcon 9 in California, da quella che allora si chiamata Vanderberg Air Force Base. La foto è stata originariamente pubblicata su Instagram da SpaceX, con l’intento di documentare l’invio in orbita di cinque satelliti Iridium, ma ora torna a far parlare di sé in quella che è diventata una disinformazione ampiamente condivisa e che non ha davvero nulla a che vedere con la tragedia di Maui.